Nel mirino anche Comiso di Fabio Albanese

Nel mirino anche Comiso Nel mirino anche Comiso S'indaga sui fondi del campo profughi Fabio Albanese RAGUSA Una conduttura per portale l'ac�qua all'interno della ex base Nato e da li a una frazione di Comiso: è al centro di un'inchiesta della magi�stratura che adesso sta passando al setaccio i conti del campo profu�ghi nel quale, da maggio ad agosto scorsi, sono stati ospitati quasi seimila kosovari. Il sostituto procu�ratore di Ragusa, Giuseppe Tosca�no, dieci giorni fa ha invialo un avviso di garanzia al sindaco di Comiso, Giuseppe Di Giacomo, con l'ipotesi di reato di abuso d'ufficio. Il capo della procura. Agostino Fera, dice che nell'inchiesta sono coinvolte «diverse altre persone». Si tratta di uno dei tre filoni di indagine aperti dalla procura ragu�sana alla fine dell'estate scorsa, proprio mentre gli ultimi profughi lasciavano la base. Uno per una partita di medicinali scaduti, arcliivialo, altri due ancora sul tavolo del magistrato: oltre a quello che deve accertare come sono slati spesi i fondi, [jer il quale risulla indagalo il sindaco, ce n'è un altro su un presunto giro di prostituzio�ne di giovani kosovare all'interno della base. L'inchiesta sull'ulilizzo dei fon�di, sei miliardi e 995 milioni della missione Arcobaleno (di cui 578 milioni restituiti alla fine del�l'emergenza perché non utilizzali, e un altro miliardo e mezzo della Protezione civilel parte da un esi�sto di avversari politici del sindaco diessino Di Giacomo, esponenti dei circoli cittadini di Alleanza Nazio�nale che parlano di «gestione quan�to meno dubbia» dei fondi. Viene citato proprio il caso della condut�tura idrica, un primo tratto che dai pozzi alle falde dei Monti Iblei porla fino all'interno della base «Magliocco» trasformala in campo profughi, spesa 93 milioni; e un altro, più lungo, die dalla base porta fino alla frazione comisana di Pedalino. Un'aggiunta, questa, falla in piena crisi idrica nello scorso luglio e con soldi, 226 milio�ni, che il sindaco dice di aver prelevalo momentaneamente da quelli della missione Arcobaleno per poi «conguagliare» con le som�me anticipale dal Comune per i primi giorni di emei^genza, quando ancora non erano arrivali i fondi da Roma. Di Giacomo, che non è stato ancora interrogalo dai magistrati, dice che «la loro sete i comisani se la placano con i loro soldi» e spiega che lullo è scritto nell'ordinanza con cui ha dato il via ai lavori per la realizzazione della conduttura tra il «Magliocco» e Pedalino. «E' indi�cato chiaramente dice che iier quei lavori si fa fronte con i fondi della missione Arcobaleno da con�guagliare con quanto anticipato dal Comune». «Su quella procedu�ra ho riflettuto e pensato a lungo prima di adottarla aggiunge il mio è slato mi allo politico e rifarei esattamente lullo quanto ho fallo finora». Nell'esposto di An, invialo alla procura ih Ragusa e alla Corte dei Conti a metà di settembre, sareb�bero indicale altre circostanze dubbie: l'utilizzo di una banca diversa dalla tesoreria comunale per la gestione ih ima parte dei fondi, la slessa banca che ha assunto la moglie di un assesso�re; l'utilizzo improprio di bus messi a disposizione dal Comune ih Perugia per il trasporto dei profughi. Il sindaco dice che quel�l'assunzione in banca «è avvenu�ta prima e con ima regolare sele�zione» e che «i bus non sono mai stali utilizzali, tranne che in un caso, perché il rimpatrio dei pro�fughi è cominciato prima del previsto». Nell'esposto viene inoltre contestala la gestione di allri fonili, circa un miliattio e mezzo della Protezio�ne civile utilizzato da funzionari del tlijiarlimenlo a Comiso, e la mancan�za di fatture e ricevute per molle spese. Dalla Prolezione civile regio�nale mettono le mani avanti: «Noi non abbiamo gestito un bel nulla. perché i fondi erano gestiti dai fun�zionari arrivali da Roma». Un bel rompicapo ixt i giudici di Ragusa. Li procura di Ragusa ha aperto tre distinte inchieste sulla gestione del campo profughi di Comiso. allestito nell'ex base Nato, nell'ambito della missione Arcobaleno. Le inchieste vertono sullo stomo di alcuni fondi, su un giro di prostituzione con squillo kosovare e una partita di medicinali scaduti (già archiviata)

Persone citate: Agostino Fera, Di Giacomo, Giuseppe Di Giacomo, Giuseppe Tosca, Magliocco, Nazio, Pedalino