«Troppi i matrimoni qnnullari»

«Troppi i matrimoni qnnullari» «La mentalità divorzista non può diventare causa di nullità dell'unione» «Troppi i matrimoni qnnullari» Il Papa rimprovera i giudici dei tribunali diocesani Marco Tosalti CITIÀ DEL VATICANO Neanche io posso sciogliere un matrimonio celebrato validamen�te e consumato. Papa Wojtyla ripete quello che un pontefice fu obbligato a dire a Enrico Vili qualche secolo fa. Il Pontefice parla alla Rota Romana, ma in realtà si indirizza ai fedeli di tutto il mondo, toccati da una «corrente mentalità divorzista», e forse an�che ai giudici diocesani in genero più comprensivi di quelli rotali nel riconoscere le nullità; special�mente in paesi, come gli Slati Uniti, dove l'abitudine al divorzio civile è profondamente radicata nella società, e pone un serio problema alle istituzioni cattoli�che. Il Papa si rivolgeva ai venti giudici della Rota Romana per parlare in realtà «a quanti, ai nostri giorni, ritengono difficile 0 addirittura impossibile legarsi ad una persona per tutta la vita e a quanti si ritrovano, purtroppo, travolli da una cultura che rifiuta l'indissolubilità matrimoniale e che deride apertamente l'impegno degli sposi alla fedeltà». La «defini�tività dell'amore coniugale ha dotto non à una vaga astrazione o una bella frase che riflette il comune desiderio di coloro che si determinano al inalrimunio» e an�che lo dichiarazioni di nullila previsto dalle norme canoniche in nessun caso ((possono contrastare con il principio doll'indissolubilità». Vale a dire: la Chiosa può riconoscere che il matrimonio non ó mai esistito; ma non può accetta�re «tesi favorevoli al superamento dell'incompatibilità assoluta tra un matrimonio rato e consumato o un nuovo matrimonio di uno dei coniusi durante la vita dell'altro». E i tribunali devono tenerne con�to, e non lasciarsi andare al clima prevalente. «E innegabile che la corrente mentalità sociale ha diffi�coltà ad accettare l'indissolubilità o il concotto slesso di malrimonio». Ma questa difficoltà mai «giustifica la presunzione, talora purtroppo formulala da alcuni Tribunali, che la prevalente inten�zione dei contraenti, in una socie�tà secolarizzata e attraversala da forti correnti divorziste, sia di volere un matrimonio solubile, tanto da esigerò piuttosto la prova dell'esistenza del vero consenso». In altre parole: se i coniugi chiedono il riconoscimonio della nullità, devono dimostrare con prove solido di non aver voluto celebrare un matrimonio indisso�lubile», e soltanto «in via eccezio�nale» sottolinda il Papa, l'orrore circa l'indissolubilità può «avere efficacia invalidante il consenso». Por questo, contro l'idea che puri; diffondendosi» che «va a potestà del Papa potrebbe «estendersi in alcuni casi anche allo scioglimen�to dei matrimoni rati e consuma�ti» Giovanni Paolo II sottolinea che «è necessario riaffermare che il matrimonio sacramentale rato e consumalo non può inai essere sciolto, neppure dalla potestà dol romano pontefice». «Né la scrittu�ra né la tradizione ha aggiunto conoscono una facoltà al romano pontefice per lo scioglimento del matrimonio rato e consumato: anzi la prassi costante della Chie�sa dimostra la consapevolezza si�cura della Tradizione che una tale potestà non esiste». La Rota Romana ha emesso 58 sentenze di nullità relative all'an�no 1998, su 138 cause esaminate. Ed è un campionario di drammi e stranezze. «Depressio», «alcoholismus», e un caso di «bradipsichisnio» (ritardo mentale) sono tra le motivazioni di nullità; l'immaturi�tà affettiva è presente con senten�ze date nel caso di «nubendi trop�po giovani», frettolosi «nell'efiettuare la scelta del partner» o che nel matrimonio hanno visto una via di fuga da genitori oppressivi. Al tribunale approdano anche sto�rie di coniugi afflitti da un «emotionum conflictus», conflitto di emozioni, di mariti mammoni o mogli in preda a un complesso edipico. E spiccano fra gli altri casi di mancanza di «capacitas resistendi impulsionibus»: sono la saliriasi e la ninfomania. C'è an�che un recidivo: già al centro di una sentenza di nullità per «esclu�sione della fedeltà», il professioni�sta rifiutò alla nuova compagna un periodo di astinenza in attesa d�regolarizzare la sua posizione e, dopo il matrimonio, la costrinse a orge domestiche con 4 partners. Giovanni Paolo II: «Neanch'io posso sciogliere nozze che sono state celebrate validamente e consumate» QUANTO COSTA ANNULURi UN MATRIMONIO? SPESE PER L'AVVOCATO DAI 2 Al 5 MILIONI 700 MIIA LIRE CONTRIBUTO SPESE DA VERSARE AL TRIBUNALE ECCLESIASTICO PERIZIE (PSICHIATRICHE 0 GRAFOLOGICHE 0 01 ALTRO TIPO) VARIE ED EVENTUALI (VERSAMENTI IVA, COSTI DELLE TRASFERTE) TRA LE 300 MILA E UN MILIONE DAUE 300 MIIA ALLE 500 MILA URE TRA TRE E SETTE MILIONI (escluso il morso in appello)

Persone citate: Giovanni Paolo Ii, Papa Wojtyla, Rota

Luoghi citati: Slati Uniti