Autobombe, un altro ergastolo a Riina

Autobombe, un altro ergastolo a Riina Carcere a vita anche a Graviano. I telefonini dei killer di Capaci clonati in Inghilterra Autobombe, un altro ergastolo a Riina Il capomafia condannato per le stragi di Firenze e Roma ■FIRENZE Ergastolo per Salvatore Riina e Giuseppe Graviano e condanne rispettivamente a 7 anni e sei mesi e a 18 mesi a Giuseppe Monticciolo e Alfredo Bizzoni: è la sentenza del processo stral�cio per le stragi di mafia del '93, a Firenze, Roma e Milano, che provocarono 10 morti, 95 feriti e danni miliardari al patrimo�nio artistico nazionale. Il dispo�sitivo è stato letto nell'aula bunker di Santa Verdiana dai giudici della corte d'Assise di Firenze che si erano riuniti in camera di consiglio il 18 genna�io. Tra i testimoni, i pentiti Gioacchino Pennino, Salvatore Cancemi, Angelo Stino, e Tullio Cannella. Il processo principale si era concluso il 6 giugno '98 con 14 condanne all'ergastolo più altre condanne minori. Una sentenza che in sostanza aveva accolto le richieste dei pm. Tra i condan�nali all'ergastolo Bagarella, Gra�viano, i latitanti Provenzano e Denaro. Una condanna a 20 anni era stata inflitta all'aspi�rante collaboratore Giovanni Brusca. Nelle 1759 pagine della motivazione i giudici avevano ricostruito la campagna scate�nata nella primavera-estate '93 che si era accanita contro il patrimonio artistico: dall'ester�no qualcuno aveva insinuato nella mente dei boss l'idea che questo poteva essere un terreno nuovo per «ricattare lo Stato» e «per piegarlo con la forza agli interessi» delle cosche, contro il carcere duro e il pentitismo. Un'ampia parte della motiva�zione era stata dedicata alle due trattative che si svolsero fra la primavera e l'estate '92: quella tra Paolo Bellini, ambiguo traffi�cante d'opere d'arte di Reggio Emilia, e Antonio Cioè, uomo di fiducia di Giovanni Brusca, sui�cidatosi in carcere alcuni giorni dopo il suo arresto; e quella tra il comandante dei Ros, il genera�le dei carabinieri Mario Mori, e VitoCiancimino. Riina è stato condannato all' ergastolo per le stragi di mafia del '93 ma è stato invece assolto per il fallito attentato a Contor�no a Formello, nel '94. «Si tratta di una sentenza che evidenzia dubbi sull'impianto dell'accusa ha commentato l'avvocato di Riina, Luca Cianferoni ed è la prima volta che Riina viene assolto da un fatto di stragi in primo grado. Quello di Formello infatti non è certo un fatto secondario». «Per capire come mai i giudici abbiano ritenuto di assolvere Riina dall'attentato di Formello sarà necessario at�tendere la motivazione della sentenza», ha commentalo il pm Giuseppe Nicolosi. Ieri sul fronte della mafia è giunta una notizia inquietante. Un'agenzia che utilizzava un software proveniente dall'In�ghilterra ha fornito cellulari clonali utilizzali anche dai kil�ler per la strage di Capaci. E nelle memorie dei cellulari in possesso degli attentatori si ce�lano ancora alcuni misteri lega�ti alla strage: su uno dei telefoni�ni usali da Antonino Cioè, un apparecchio che è risultato inte�stato ad Andrea Di Matteo (lo zio del pentito Mario Santo, che aveva denunciato il furto del cellulare tre mesi prima del massacro), risulterebbero regi�strate due conversazioni, effet�tuate sul ponte radio di Bolo�gna, in uscita verso un'utenza del Minnesota, per la durata complessiva di 600 scatti. Furo�no falle un'ora prima dell'esplo�sione sull'autostrada. Altre tele�fonale in partenza da quel cellu�lare, e durale qualche minuto, sono indirizzale a un numero che è risultato non attivo. Il giro dei cellulari clonati emerge da un'inchiesta, per im�putazioni non di stampo mafio�so, a conclusione della quale sono stali rinviali a giudizio i 31 componenti di una banda specializzala nella clonazione. Saverio Stendardo, ritenuto il capo dell'organizzazione, aveva crealo un'agenzia che forniva la memoria madre di cellulari in possesso di ignari utenti, più il pacchetto di istruzioni per la clonazione. L'indagine part�nel giugno del '92, dopo la strage di Capaci, con perquisizioni in abi�tazioni adiacenti al luogo dell' esplosione. [f. in.) Gli Uffizi devastati dalla bomba scoppiata In via dei Georgofili nell'estate '93 Oltre che a Firenze attentati di mafia furono perpetrati a Milano e a Roma