«Sei i container della missione svuotati»a di Pierangelo Sapegno

«Sei i container della missione svuotati»a Al setaccio i conti privati dei capi delia Protezione civile, forse s'indaga anche sul loro operato in Umbria «Sei i container della missione svuotati»a Gli atti sulla truffa Arcobaleno Pierangelo Sapegno invialo a BARI Una volta c'era un video. Poièarrivata la magistratura: due testimoni, marito e moglie, che parlano, e un po' di intercettazioni telefoniche. Adire il vero, non c'è voluto mollo. Forse, l'unica cosa che stupisce, è che in Albania questa volta non é finita come le altre volte. Da una parte, 4 arresti. Dall'altra, il vidi.o, i testimoni, le telefonale e dui; protagonisti, Il pm, Michele Emiliano, lo raccontano vici�no a Rifondazione comunista. Il capo della procura a Bari, invece, dicono che guardi più dall'altra parte e non simpatizzi molto ]*:r la sinistra. Si chiama Riccardo Dibilontn, e annun�ciava già da 4 mf«ii «grossi sviluppi». Ha avuto ragione, ma francamente non c'era da dubilarne. Solo a Valona guardano allo scandalo della missio�ne Arcobaleno con stupore: ma non è sempre così? Probabile che in Albania sia stalo anelli; altre volle così. Solo che magari non c'era un signore con la telecamera. Quel video è stato fil�maio il o luglio, il saccheggio dei igo container con i doni degli iuiliani ai fuggiaschi del Kosovo. Il responsabile del campo di Valona, Luciano Tena�glia die si allontana. Due ixiliziolti che assistono immobili allo scempio. Se uno e stato in Albania, non si stupisce. Però, le immagini sono uno choc, Voce sottofondo: «l lucchetti dei container sono siali falli saltare. Io direi di prendere la roba per noi e fregamene». Le indagini partono da lì. Sei mesi dopo sulle «irte c'è scrino che Lucia�no Tenaglia, 43 anni, responsabile del camiK) di Valona, è accusato assiemo id Ixjss albanese Rbami Isufì, padro�ne dell'ornai famosissimo hotel Bolo�gna, «perché in concorso tra loro... si appropriavano con più azioni esecuti�ve dei Ixmi» del camp. Sempre le carte: «Isufi prendeva il cibo e il resto con la |«irteci|)azione attiva del Tenaglia». Solo che adesso non ò il video a raccontare lo scandalo, o a spiegare il fallo die «pacificamente» -come scri�vono i inaglstradquasi con involonta�ria ironia -, senza alcuna resistenza, una banda di albanesi depredasse gli aiuti umanitari per il Kosovo. Questa volta ci sono due sposi. Giuliana Lai e Piero Mesina, volontari della missio�ne Arcobaleno. Sono loro a fornire seri indizi di colpevolezza contro Te�naglia e «il suo stretto collaboratore Alessandro Mobono». Lei racconta che Lsufi aveva strani rapporti di grande cordialità con quelli del cam�po, e che se ne girava pereino fra le tende con una radio portatile che gli era stata regalala dagli italiani. Eppu�re, continua Oiuliana Lai, «Isuf. era stalo descritto dagli albanesi come soggetto legato alla criminalità loca�le». Si comincia con due containers che la signora lai deve lasciar svuota�re, come dire, tranquillamente: «Isufi ne avrebbe prelevato il contenuto con mezzi propri». Alla fine, secondo i magistrati, sono sei i containers che per via Tenaglia cambiano direzione. Oltre a questi, un mucchio di pasta e cibo. Piero Mesina, il maritodi Giulia�na, racconta invece di «averconsegnalo su ordine di Tenaglia 57 colli di pasta Balilla prelevali dai containers del campo a Isufi, andando a casa sua, e di aver notato fi molte bottiglie di acqua minorale italiana». E questa è la prima parte. La seconda riguarde�rebbe le docce e i bagni smantellati dal campo. Di nuovo i testimoni: «Lo smanlcllamenlo è stalo eseguilo da�gli uomini di Isufi che; caricavano la roba sui camion albanesi». Andrea Todlsco, funzionario della Protezione civile, sentito dai pm, confennava: «I bagni e le docce non sono mai arrivali in Italia». Ma se tutte queste testimonianze sembrano inchiodare Tenaglia e MoIxino, che cosa c'entrano Massimo Simonelli, dipendente storico della Protezione civile con incarichi di gran�de resix)asahililà, e gli altri? Simonel�li, lasciano capire gli inquirenti, ver�rebbe coinvolto dalle intercettazioni dopo che lo scandalo è arrivato sui giornali. Due frasi. Una: «Bisogna fare un buon lavoro perché quelli si insospettiscono». E due: «Bisogna fare in maniera che i conti quadrino». Domanda: possibile che un uomo diquesta esperienza sia cosi fesso daparlare al telefono con gli indiziadcos�scopertamente? Dubitare nonserve, ma è lecito. Sta di fatto cheSimonelli e la sua dipendente SilviaLucalelli sono accusati «per aver oc-cullato e poi falsificato malerialmen-le, mediante rifacimento di parli del-lo stesso, il registro contabile relativoalle entrale e alle uscite della mercedal campo».Come da precedenti telo-fonale. Qualche dubbio? Raccontalocosì, nessuno. E occliio a Dibilonto.C'è chi ipotizza che presto possa occu-parsi anche del terremoto in Umbria:la squadra della protezione civile, pare, fosse la slessa. L'apertura dei container della «Missione Arcobaleno» nel porto di Bari, Dopo i quattro clamorosi arresti per le gravi irregolarità compiute nel campo di Valona (dove tra l'altro il consolato italiano è aperto dal 23 dicembre scorso), si indaga sui conti privati dei responsabili italiani della Protezione civile

Luoghi citati: Albania, Bari, Italia, Kosovo, Umbria