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«Salviamo il mondo dalla peste dell'Aids» (SPECCHIO» INTERVISTA KOFI ANKAN «Salviamo il mondo dalla peste dell'Aids» «Il dilagare dell'Aids in Africa è un problema di sicurezza globa�le». Il segretario generale del�l'Onu Kofi Annan, in una intervi�sta esclusiva mondiale che appa�rirà su «Specchio» in edicola da domani, rilancia l'allarme Aids. E lo fa con toni inconsueti: mai finora un problema di salute era stalo considerato un problema di sicurezza per tutti, anche per chi non vive nelle zone più a rischio, dove la malattia è sem�pre più epidemia e i farmaci per curarla sono inaccessibili per�ché troppo costosi. E invece lo scorso 10 gennaio l'allarme Ai�ds-Africa ò diventato una que�stione politica e diplomatica, della quale ha discusso il Consi�glio di Sicurezza dell'Onu. «La discriminazione tra Paesi ricchi e Paesi poveri esiste dice Annan nella sua intervista e la differenza nella possibilità di accesso ai mezzi per arginare questa moderna pestilenza ne è un segnale preoccupante. Biso�gna che tutti, nell'interesse del proprio futuro, prendano co�scienza delle implicazioni globa�li di questa epidemia». Nella sua denuncia, Kofi An�nan è spalleggiato dal presiden�te di turno del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, l'ambascia�tore Richard Holbrooke, che ha visitato alcune delle regioni più colpite dalla malattia: «Holbroo�ke e sua moglie Kati, pur essen�do partiti informati sulla gravi�tà e l'estensione della malattia, sono tornati sconvolti». Ai Paesi ricchi Kofi Annan chiede sostan�zialmente una cosa: medicine: «Occorre produrre medicine a più basso prezzo e renderne accessibile la distribuzione» I fondi necessari sono enorme�mente superiori a quelli che l'Onu ha a disposizione. E allo�ra, dice Amman, c'è una sola soluzione: «Coinvolgere l'indu�stria privata in progetti locab di cura e prevenzione». Ma il problema economico non è runlcor«fiisògna sgretola�re il muxo di silenzio e di stigmatizzazione che circonda l'Aids oonclude Annan -. Occor�re che se ne possa parlare Ubera�mente, diffondere l'informazio�ne e facilitare la distribuzione dei sistemi di prevenzione».