«Disumani anche di fronte al male» di Antonella Rampino
«Disumani anche di fronte al male» L'EX DELFINO RICORDA IL LEADER «E' COME SE LA VITA ANDATA VIA FOSSE LA MIA» «Disumani anche di fronte al male» Martelli: il Paese ha perso uno degli statisti migliori intervista Antonella Rampino ROMA Lm INTIMITÀ tra il dolfìno e * il segretario del psi che I mise fine alla subalternità al pei era tale che Claudio Martel�li era il solo che potesse permetter�si d'entrare fin nella cucina di casa Craxi, e aprime pure il frigo�rifero. Finché non calò il Grande Freddo, finché non arrivarono Tangentopoli e Mani Pulite, fin�ché Bettmo Craxi, per salvare il parlilo salvando il sistema pobtico della Prima Repubblica, non tagliò l'orba attorno a Claudio Martelli. Che se ne andò, sbatten�do la porta. Martelli ha appreso scorrendo le agenzie della morte di Craxi. E non riesce nemmeno, quasi, a parlare. «Come si fa? Dovrei ricordare una vita». «Che cosa ho provato alla notizia? Nes�sun pensiero. Ho sentito una gran�de vertigine, mi sono sentito risuc�chiare noi vuoto, come se la vita andata via fosso la mia». Rimorsi, adesso, per quel Utigio di tanti anni fa? «Avevamo litigato nel 1992, adesso siamo noi Duemila. Quel tempo è molto lontano, è sepol�to. Siamo stati nemici per pochi mesi, e amici lungo trent'anni di lavoro fianco a fianco». Che significato politico dà a questa morte? «Il segno dell'ingiustizia. Una profonda, disumana ingiustizia che non s'è arresa neppure di fronte alle condizioni di salute di un uomo malatissimo. Una cosa che non avevo mai visto in vita mia, e che nella vita politica non è mai accaduta. Io ho perso l'amico di tutta una vita». L'Italia, Bettino Craxi l'ave�va già perso. «L'Italia non ha più uno dei suoi migliori uomini di Stato. Io ricordo l'amico generoso e irruente, con un profondo sen�so della giustizia, ricordo un socialista autonomista, ricor�do le sue battaglie per la libertà del nostro popolo e per la dignità del nostro Paese anche sul piano internaziona�le. Ricordo una straordinaria capacità di lavoro, una tena�cia, una cocciutaggine molto rari in questo Paese. Ricordo la straordinaria coerenza di un uomo che è stato, per tutta la vita, un socialista democrati�co». E che aveva, anche, un famo�so cattivo carattere di cui lei fece più volte le spese. «Un eattivo carattere, cioè un eccellente carattere. Un caratte�re vero». L'ultima volta che vi siete sentiti? «Mi aveva teleforato sabato scorso. Abbiamo parlato dello nostre famiglie, dei figli, di come andavano le cose nei nostri reci�proci affetti. Claudio quando vieni a trovarmi?, mi ha chiesto. Sarei partito questo weok end. Non ce l'ho fatta a dargli l'ultimo saluto». Martelli, lei è un uomo poli�tico, un parlamentare euro�peo del partito di Boselli, il partito che ha puntato i piedi per la commissione su Tangentopoli. Craxi, per lei, è una vittima politica? «Sì. Penso che la sofferenza psi�chica e morale abbia aggravato e accelerato il suo male. Credo che, anche in questi ultimi mesi, c'è stato chi non ha saputo distinguere il giudizio politico, storico e umano dal giudizio meschino che ha confinato Craxi in una pura dimensione giuridi�ca». Si riferisce alla procura di Milano, al fatto che Craxi sarebbe tornato in Italia solo «da uomo libero», come ebbe a dire egli stesso, men�tre gli venne solo offerta la possibilità degli arresti do�miciliari? «Mi riferisco a tutti quelli, pohtici. giudici o giornalisti che fosse�ro, che lo hanno confinato in quella dimensione giuridica di cui dicevo prima». Ritiene che la sua morte avrà come effetto collatera�le quello di placare le pole�miche su Tangentopoli, da una parte e dall'altra? «Non sono in grado di ragionare su questo, in questo momento». «Confinato da giudizi meschini; la sofferenza ha accelerato la fine» Claudio Martelli
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