E alla fine il canta tre canzoni diessino con Sting

E alla fine il canta tre canzoni diessino con Sting E alla fine il canta tre canzoni diessino con Sting Marinella Venegonl TORINO Dopo gli applausi al Segretario, dopo il coro sommesso ma compat�to sull'Intemazionale (sussurrava perfino D'Alema), un secondo coro assai più ristretto e piuttosto elita�rio ha chiuso in inglese il congresso dell'ai care», accompagnando la rockstar inglese Sting in «Message in a Botile», successo Anni 80 del suo ex gruppo Polke: «Spero che qualcuno riceva il mio messaggio nella bottiglia» dicono le parole, e va a sapere se è stata la giusta simbologia prima dell'assalto ai taxi verso l'aeroporto. In grigio, stile barbone chic, Sting aveva iniziato la sua fulmi�nante performance con «Thoy Dan�ce Alone», dedicata alle mamme dei desaparecidos e subito ricono�sciuta dalla platea diessina perché parte della colonna sonora del con�gresso; subito dopo aveva cantato uno dei suoi brani più intensi, «Fragile», scelta incomprensibile che in verità, dentro quel contesto, non suonava mica come un compli�mento. I congressisti più giovani, appassionati sia di Ds che di Sting, canticchiavano ammucchiati die�tro i maschi muscoli del servizio d'ordine e davanti all'angolo di palco dove mentre le star della politica si baciavano e abbracciava�no erano stati montati in tutta fretta due microfoni. «Cosa sono venuto a fare? A cantare!», aveva spiegato lapidaria la rockstar con in mano un succo di limone, dietro le quinte: aspettava il suo momento nello studio di Veltroni, rilassato e anche piutto�sto divertito, come di chi sta facen�do una birichinata. Ad ascollarlo attentamente, seduto proprio di frante, c'era solo Walter Veltroni, l'unico politico italiano che sappia distinguere Sting medesimo da Nilla Pizzi; la ministra per la Cultura Melandri è rimasta a distanza pru�dente (hai visto mai che qualcuno le chiedesse notizie degli spazi per i concerti giovanili). Sono stali 10 minuti di concerti�no canonico, tre canzoni e non una parola o uno slogan. C'è stata la classica apparizione a sorpresa da dietro le quinte accanto al chitarri�sta fidato, e la fuga successiva in auto verso Milano, dove domani sarà in concerto; neanche il tempo di un saluto pubblico con Walter, che avrà voluto l'understatement o più probabilmente aveva altri cavoli in lesta. Sting era arrivato a Torino con un amico carissimo, Fabrizio Ferri, fotografo di grido e compagno del�l'omonima danzatrice Alessandra Ferri: lui l'aveva convinto a fare un salto al congresso. Sting non ha mai nascosto Te proprie simpatie laburiste, e da quando ha acquista�to la miliardaria tenuta presso San Rossore si è messo ad occuparsi un poco anche delle vicende italiane; di sicuro, in comune con i Ds ha l'adesione alla campagna per la cancellazione dei debiti dei paesi in via di sviluppo, della quale anzi è uno dei primi testimonial. Ma la causa sacrosanta conta dalla sua un esercito assai trasver�sale, che parte dal Papa e arriva al Congresso e a Walter passando presto anche per il Festival di Sanremo, che sarà dedicato pro�prio a promuovere Jubilee 2000; molto probabilmente, Sting farà un salto anche lì, naturalmente per nobili scopi e non per promuovere l'ultimo disco uscito pochi mesi fa. Sting che da giovane prima di fondare il gruppo dei Polke faceva il maestro elementare nella sua città natale, Newcastie, Inghilter�ra del Nord come simpatia umana ricorda molto Nanni Moretti. Sco�stante e pungente, nelle sue canzo�ni canta molte cose di sinistra, e prima della caduta del Muro colp�assai l'immaginario del popolo pro�gressista appassionato di musica, con una canzone che diceva: «Spe�ro che anche i Russi amino i loro bambini». Subilo dopo, confessò di poter fare l'amore per 7 ore di seguito grazie allo yoga. Tipico esempio di radical-chic, amico di molti stilisti, ha almeno tre castelli come Eulalia Torricelli da Forlì. «Message in a bottle» con la chitarra E poi il testo sui desaparecidos

Persone citate: Alessandra Ferri, D'alema, Fabrizio Ferri, Melandri, Nanni Moretti, Sting Marinella, Torricelli, Veltroni, Walter Veltroni

Luoghi citati: Forlì, Milano, Sanremo, Torino