Jesus Christ Superstar al Colosseo

Jesus Christ Superstar al Colosseo Jesus Christ Superstar al Colosseo TORNA sul palcoscenico del Colosseo, dal 18 al 22 gennaio, «Jesus Christ Superstar», con un cast d'eccezio�ne. La versione italiana e rivi�sitata per il 2000 del fortunato musical di Tim Rice e Andrew Lloyd Webber, conta su un nome come quello di Cari Anderson, già interprete della versione cinematografica di «JCS», nel ruolo di Giuda e di una star del soul come Amii Steward, che è Maddalena (la cantante sarà in scena nelle recite di venerd�e sabato) Ma non sono queste le sole innovazioni dello spettacolocult che, varato in Italia cin�que anni or sono, ha percorso la penisola, collezionando ol�tre 400 repliche in 83 città. «Jcs 2000» (questo il titolo aggiornato) si ripresenta al pubblico prodotto da La Pianet Music, con un'orchestra rinnovala, un corpo di ballo più ricco e una nuova imposta�zione registica, curala da Mas�simo Romeo Piparo, già regi�sta di «Evita», «Tommy» e «May fair lady». Il resto, è musical. Quel musical coinvol�gente che, secondo le premes�se, coniuga il rock e l'energia espressiva con le suggestioni della «più grande storia mai raccontata». Con un sovrap�più di colpi di teatro, come ricorda chi vide l'applauditissimo spettacolo qualche anno fa, sempre al Colosseo (allora, la produzione era targata Tea�tro della Munizione di Messi�na). Soqjrese a gogò, che non deludono, comunque, gli affe�zionati della versione filologi�ca quella filmica del musi�cal. Canzoni, ritmi, trama: nella versione teatrale c'è tutto ciò che conquistò il pubblico cine�matografico all'apparire, nel '73, del musical diretto da Norman Jewison. C'è il rac�conto degli ultimi giorni di vita di Cristo, intrecciato con una immaginaria «fiction» sul tema, che consente di collega�re presente e passalo. O me�glio, di riascoltare, oggi, l'eco di una voce che parla da un punto lontano, ma indimenti�cato dell'anima. Va delio, anzi, che la versio�ne teatrale riserva, se possibilie, qualche sorpresa ed emo�zione differente da quelle eternizzate nella versione filmica. Qualcosa come la sorpresa li�ve della scena. Lo spettacolo eredita certo, dal film, il senso trasgressivo del Verbo nella versione rock degli Anni 70, tradotto in manifesto di pace, tolleranza e denuncia. Come pure il ruolo del protagonista, un Gesù-uomo lontanissimo dall'immagine divulgala, in ogni tempo, dal catechismo utilitaristico dell'cslablishment -, quasi impaurito dalla grandezza della parola di cui è testimone, un Gesù che non rifiuta l'amore di una Madda�lena, attratta da una sofferen�za che non sa spiegarsi. Ma in scena, si diceva, non mancano soluzioni inattese, rese più efficaci dall'uso sa�piente di video e luci. Come per la scena della flagellazio�ne: 39 frustate, ognuna delle quali evoca il foto-flash di una piaga sociale, di un'ingiustiza, di stimmate senza colore poli�tico, dai lager nazisti alla guer�ra del Vietnam, dalle stragi civili alla morte di Aldo Moro, all'uccisione di Falcone e Bor�sellino, sino all'immagine di una siringa che ricorda la recente piaga dell'Aids. Colpi�sce, pure, la scena finale, dove la telecamera insegue, dal ca�merino sin al proscenio. Giu�da. Il traditore, il colpevole o la vittima di un destino più forte di lui: nessun verdello conclusivo, come da film. Silvia Francia Jesus Christ Superstar al Colosseo I ri momento del musical «Jesus ( liri.st Superstar» in scena al Tea tra ( 'olosseo dal 1 Sai 22 gennaio

Luoghi citati: Falcone, Italia, Vietnam