Altri pianetini-killer?

Altri pianetini-killer? ASTRONOMIA Altri pianetini-killer? Sono quelli con orbita tra noi e il Sole SIMULAZIONI dell'evoluzio�ne orbitalo degli asteroidi a rischio di impatto con la Terra, effettuate al computer su tempi scala di qualche centinaio di milioni di anni, hanno dimo�strato l'esistenza di una popola�zione di asteroidi, relativamente numerosa, che rivolvo attorno al Solo completamente all'interno dell'orbita terrestre. E' ormai nolo come corcare di provodoro il futuro relativamen�te lontano (più di qualche centina�io di annii dogli asteroidi poten�zialmente in grado di impattare la Terra (i cosiddetti Noal sia del tutto irrealistico e privo di senso. La loro evoluzione orbitalo ó del tutto «caotica» e regolala osseozialmentedai passaggi ravvicina�ti con i pianeti intorni, fenomeno questo impossibile a descrìvere in modo rigoroso. Tuttavia, rima�no sempre possibile od estrema�mente importante simulare stati�sticamente l'evoluzione orbitale di una corta popolazione di Ogget�ti per corcalo di rappresentare l'anilaiuonli) più prohabilo che ci si può attendere nel futuro anche lontano. So quindi è privo di senso lo studio del singolo oggotto o invoco fondamentale avere una visiono d'insieme dell'intera popolazione. Recenti snidi basali su simula�zioni al computer hanno cosi permesso a ricercatori dell'Osser�vatorio Astronomico di Torino e di Nizza di investigare il «trend» generale a cui sono soggetti in media i Nea. I risultati hanno generalmente confermato le ipo�tesi che già da alcuni anni circola�vano nella culminila .scientifica: i Noagonoralmonlo una vita breve (pochi milioni di anni) e possono facilmente evolvere passando dallo stalo di Amor a quollo di Apollo o/o di Alon e viceversa. Popolazioni che si scambiano continuamente i ruoli, dominato da procossi dinamici del tutto iinprovodibili so non a livello purumorito statistico. Si o però notalo che uno dogli stadi attraverso cui sono obbliga�ti a passare almeno una corta parto della loro esistenza o rap�presentato da una situazioni! non ancora riscontrala in natura: quella ili oggolli «eompletamento» all'interno dell'orbita terresire (provvisoriainonto chiamati lea, dall'inglese InnerKarthAsteroids). Questa fase evolutiva non e effimera, ma ha una durala particolarmente lunga, in quanto si verifica sotto condizioni abba�stanza stabili, in cui lo perturba�zioni dei pianeti maggiori, normalmente molto sensibili, gioca�no un ruolo mono decisivo. Si ò stimato che, a rogiino, gli lea dovrebbero ossero altrotlanlo nu�merosi dogli Aton, di cui oggi si sono osservalo parecchio decine di oggetti. Como mai allora nello osservazioni non si ha riscontro di oggetti del tipo lea? La ragione è semplice. Essondo costante�mente all'intorno dell'orbila del�la Terra, ossi rimangono anche costantemente molto vicini al Solo. La loro osservazione potreb�be avvenire soltanto, e in condi�zioni inolio fortunale, all'alba o al tramonto. Data la loro debole luminosità, la speranza di indivi�duarli è estremamente limitala. Un problema in più da risolvere! Non solo oggetti a rischio por il nostro pianeta, ma anche oggetti ben protoni da sguardi indiscre�ti...Sul fatto elio siano pericolosi anch'essi, non esiste alcun dub�bio. Anzi. Data la continua evolu�zioni; dinamica, i membri di que�sta popolazione «nascosta» posso�no facilmente trasformarsi in Alon e in Apollo o quindi incrocia�re la nostra orbila. Ma non basta. Durante la loro evoluzione, an�che se quasi «invisibili», essi si portano in condizioni geometri�che mollo «rischioso», risultando pressoché tangenti all'orbita torroslre. Questa è una configuraziono mediamente più pericolosa, in quanlo prolunga i tempi in cui e possibile un eventuale impatto. Proprio por la loro importanza e por lo diltìcollà oggoltive di osser�varli da Terra, e in fase di studio preliminare una missione spazia�le che inserisca un telescopio tra la Terra e il Solo, con il compito particolare di scandagliare lo spa�zio vicino alla nostra stella. In questa impresa sono al mo�mento coinvolti parecchi gruppi scientifici ed industriali italiani (Ira cui l'Osservatorio di Torino e l'Alonia Aerospazio), affiancati da colleghi europei od americani. Questa missione permetlorebbo di scoprire in un paio di anni più della metà della popolazione de�gli lea con diametro superiore ai 500 metri. Lavorerebbe inoltre sia nell'infrarosso che noi visibi�le, in modo da ottonoro una deter�minazione precisa del diametro dogli oggetti osservali, oltre che una stima della loro composizio�no superficiale, Requisiti, questi ultimi, di grande importanza por valutare l'energia rilasciala in un ipotetico (e speriamo mai possibi�le) impano con il nostro pianeta. Vincenzo Zappala Osservatorio di Torino La sonda spaziale «Near» che in febbraio sorvolerà l'asteroide Eros (disegno Nasa)

Persone citate: Vincenzo Zappala Osservatorio

Luoghi citati: Como, Nizza, Torino