Scoprirsi ebrei in tassì lungo l'elegante Park Avenue

Scoprirsi ebrei in tass�lungo l'elegante Park Avenue Scoprirsi ebrei in tass�lungo l'elegante Park Avenue RECENSIONE Claudio Gorlicr UN agiato professionista newyorchese, percorren�do in lassi relegante Park Avenue, ha un'improvvi�sa quanto misteriosa folgorazio�ne: scopre di essere ebreo. In realtà, il signor Charles Morton Luger non è ebreo affatto, ma che importa? Nel compatto e veloce racconto di Nathan En�glander che lo ha quale protago�nista, Luger sa di recaredentro di sé una neshama jiddish, os�sia, come ci spiega il glossario in appendice alla raccolta Per alle�viare insopportabili impulsi, «un'anima», «un soffio vitale», e dunque un'identità ebraica. Ec�co un ennesimo, e peraltro sotti�le, ironico e amaro, esemplare di creatività ebraica scaturito dal torrentizio filone che ha fecon�dato, tra l'altro, la letteratura e il cinema americano, da Bellow a Philip Koth, da Bernard Malamud a Woody Alien (incredibil�mente, era ebreo persino il «du�ro» Edward G. Robinson) con un'autentica trasfusione di per�sonaggi, di temi, e naturalmente di linguaggio. Mi permetto di insistere sulla grafia jiddish, dalla matrice tedesca judisch riportata in quarta di copertina del volume oinaudiano dei rac�conti di Englander, in luogo della trascri�zione francese e in�glese, yiddish, cui ri�corre la pur brava traduttrice Laura Noulian, seguendo l'originale. Non guasterò la sorpresa al lettore ri�velando la conclusione del rac�conto, e mi accontento di aggiun�gere che Luger si reca a BrooRECENClaGo klyn in un improbabile centro di assistenza ebraica dove si consi�glia con un rabbino autonominatosi tale e che, come lui, si e conferito un'identità ebraica in�ventata. Sta di fatto che Luger, se da un lato porta un compren�sibile scompiglio nella sua vita coniugale, dall'altro sombra ri�solvere i problemi della sua nevrosi, e può permettersi di congedare il costoso analista dottor Hirnbaum, dall'inequivo�cabile cognome ebraico. Trentenne, americano trasfe�ritosi a Gerusalemme, EnglanSIONE dio cr der si colloca con singolare novità nel territorio della nar�rativa ebraica di ascendenza jiddish. ormai familiare in Italia grazie agli spettacoli e ai libri di Moni Ovadia. Se, infatti, personaggi come Luger nel racconto «Il gilgyil ài Park Avenue» (altro termine jiddish a indicare sia l'anima 0 la persona reincarnala sia un individuo scioccamente irrazionale), o come il Marty saggio e folle, che fa la spola tra casa sua e una clinica psichiatri�ca a Brooklyn, sono ambientati a New York, il volume comporta caratteristici balzi cronologici e geografici. Il primo, lucido quanto scon�volgente, «Il ventisettesimo uo�mo», si svolge nell'Unione Sovie�tica staliniana: proprio ventiset�te intellettuali o scrittori ebrei, alla vigilia delia fucilazione, di�battono questioni talmudiche; il ventisettesimo, l'ultimo prescel�to, è un personaggio memorabi�le, maestro della narrazione in�compiuta, che alle soglie della morte inventa finalmente il suo racconto capolavoro. Gli ultimi due, quello che da il titolo al libro e «La saggezza», sono am�bientati a Gerusalemme e a Tel Aviv e rispecchiano la complessi�tà, le contraddizioni, il grotte�sco, la tragedia, la morte, scandi�te sul quotidiano, persino il banale. Dov Binyamin, il marito co�stretto dalla moglie a una tempo�ranea castità e che, con il consen�so del rabbino, ricorre a una prostituta rimanendo contagia�to e quindi nell'impossibilità di fare sesso con la consorte quan�do essa decide di concedersi, ci offre una variante originale di beffardo umorismo /icifii.s/i, "La saggezza" intreccia la tragedia pubblica un sanguinoso allen�tato con la storia privata fino alla morale, caraneristicamente tutto narrato in prima persona: «Una serie di ammonizioni ac�compagna ogni sua distruzione, e un'altra e legala alle sue rina�scite. E' questo l'equilibrio che impedisce alla terra di capovol�gersi». Ecco il prezzo eli una saggezza in cui la sopravviven�za, posta ogni volta in gioco, acquista un valore dimessamen�te assoluto. «PER ALLEVIARE INSOPPORTABILI IMPULSI»: I RACCONTI DI NATHAN ENGLANDER, UNA RIVELAZIONE NELLA NARRATIVA EBRAICA DI ASCENDENZA JIDDISH Storie ambientate non solo in America, ma nell'Urss staliniana, e in Israele: una varietà di tipi saggi, folli, bizzarri, un beffardo umorismo I racconti di Englander sono un ennesimo esempio di creatività ebraica scaturito dal filone che ha fecondato, tra l'altro, la letteratura e il cinema americano Nathan Englander Per alleviare insopportabili impulsi Einaudi, pp. 211. L 16.000 RACCONTI

Luoghi citati: America, Gerusalemme, Israele, Italia, New York, Tel Aviv, Urss