Rivolta lampo nel supercarcere di Parma

Rivolta lampo nel supercarcere di Parma È iniziata alle 11, poi il procuratore ha promesso il trasferimento a chi lo chiedeva. Nel pomeriggio la soluzione Rivolta lampo nel supercarcere di Parma Sette detenuti hanno tenuto in ostaggio un agente per sei ore Luigi Alfieri PARMA I-a rivolta è scoppiata all'improvvi�so, seguendo il copione consueto, visto e rivisto in decine di film. Poco dopo le undici, durante l'ora d'aria, sette detenuti del carcere di Panna hanno aggredito un agente di custodia, lo hanno immobilizza�to e gli hanno strappalo le chiavi del braccio in cui dovevano essere rinchiusi, il 3A. Sei ore dopo un finale tranquillo. Dopo una trattati�va con il procuratore della Repub�blica di Panna, i rivoltosi hanno liberato l'ostaggio e sono tornati nello loro cello. In cambio hanno ottenuto il trasferimento in altri penitenziari, richiesto da tempo. Solo un paio si sarebbero opposti alla soluzione pacifica e sarebbero stati ridotti alla ragioni; dal deciso intervento di una squadra di agen�ti di polizia penitenziaria. Illeso, anche se spaventato, il secondino, delle cui condizioni si e accertatopersonalmente il diretto�re generale degli istituti di pena, Giancarlo Caselli, che ha telefona�to a Panna. Pmtagonisli della rivol�ta, otto detenuti comuni, guidati da un catanese. Nessuno di loro risulla essere sottoposto al 41 bis, il regime previsto per i mafiosi. Si sono asseragliati nel loro braccio, che normalmente ospita trentaquattro reclusi. Sembra che inizialmente l'adesione alla protesta sia stata più numerosa, ma a tener duro si sono ritrovali solo Ln selle. Dallintemo hanno chiuso l'infer�riata e, per impedire un'irruzione, vi hanno accatastalo contro le brandine. Noi carcere è scattalo l'allarme, Gli altri detenuti sono stati fatti rientrare nello colle, men�tre i reparti spedali della polizia penitenziaria si sono portali al piano della rivolta, pronti |wr un eventuale blitz. Dall'esterno il peni�tenziario, nonostante lo spiegamentodi forze dell'ordine, sembra�va comunque tranquillo. In realta, la tensione e rimasta alta per alcu�ne ore. Lo testimonia il fatto che ad una fotografa, collaboratrice della Gazzetta di Parma, gli agenti di custodia hanno sequestrato rulli�no e cellulare, su disposizione del pubblico ministero di turno. Allo 15, mentre gli uomini della polizia penitenziaria orano pronti por un blitz, un'autodella polizia ha ixntato all'interno del carcere il procura�tore della Repubblica di Parma, Giovanni Panebianco. Un rapido consulto telefonico con il direttore regionale degli istituti di pena. Nel�lo Cesari, e le richieste dei detenuti sono state accolte. La rivolta è formalmente finita alle 17,tifi, an�che se pare chi» due dei reclusi fossero poco propensi a rinuncia�re. «Non c'è stata nessuna irruzio�ne. La questione si e risolta nel modo più pacifico». Lo ha afferma�to il sovrintendente regionale degli istituti di pena, Nello Cesari. «La questione si annunciava molto lun�ga, ma si è sbloccata grazie anche alla calma che abbiamo conserva�to, noi nel trattali' e la polizia penitenziaria che si è tenuta a debita distanza e non è intervenu�ta, anche se comprendevo il loro estremo disagio nel vedere un colle�ga ila parecchie ore chiuso in una cella, ostaggio dei rivoltosi. In quei momenti, ce chi perde la calma». Cesari ha confermato chi-1'agente tenuto in ostaggio sta bene («L' ho lasciato tranquillo e sereno nelT infermeria dell' istituto»! e che i rivoltosi all'inizio erano 34 e aveva�no cominciato ad ammucchiare brande contro un cancello d'ingres�so. «Abbiamo dovuto adoperare il llessibile per segare il cancello ha spiegato e siamo entrati con il comandante e il vicecomandante di repano». Dopo la trattativa, in particolare con un detenuto che mostrava un certo ascendente su�gli altri, «f agente è stato liberato dal bastone con cui ora tenuto bloccalo ed è stato pollato via con la massima calma».

Persone citate: Cesari, Giancarlo Caselli, Giovanni Panebianco, Luigi Alfieri, Panna

Luoghi citati: Parma