«Infangato perché onesto»

«Infangato perché onesto» LO SCANDALO DEI FONDI NERI RACCONTATO DAL DELFINO DI KOHL «Infangato perché onesto» Il leader Cdu Schaeuble si difende BERLINO Lo scandalo dei fondi neri della Cdu, arrichitosi venerd�sera con le rivelazioni dell'ex ministro dell'in�terno Manfred Kanther sull'esistenza di altri conti miliardari all'estero, ha indotto la Spd a chiedere nuove elezioni in Assia. Il vice presidente regionale del partito socialdemocratico, Gerhard Boorkel, ha invitalo il primo ministro cristiano-democratico di questo land, Roland Koch, a compiere un passo in tal senso, «come atto di igiene politica». Kanther ha ammesso che negli Anni 80 la Cdu dell'Assia trasferi all'estero un numero imprecisato di miliardi. Nuove rivelazioni sono in arrivo anche sul presidente della Repubblica, il socialdemocratico Johannes Rati. In un articolo che sarà pubblicato nel prossimo numero, «Der Spiegel» sostiene che fra il 1989 e il 1998 il capo dello Stato tedesco usufru�di 40 voli sponsorizzati dalla Westdeutsche Landesbank, con i jet della compa�gnia privata PJC. Frattanto il susseguirsi onnai quotidiano di rivelazioni e l'allargarsi dello scandalo finanziario sui fondi sta spingendo sempre più in basso la popolarità della Cdu tedesca, che perde costantemente terreno rispetto alla Spd. [Agi] intervento Wolfgang Schaeuble VENERDÌ pomeriggio, sul�l'autostrada da Offenburg a Baden-Baden. Verso le cinque, mentre sono diretto alla Sudwestrundfunk, dove nel gi�ro di mezz'ora deve essere regi�strata un'intervista, mi chiama Roland Koch da Hofheim, dove proprio in quel momento si tie�ne il consiglio direttivo regiona�le della Cdu. L'ultima cattiva notizia in una settimana piena di ore difficili: per anni la Cdu dell'Assia avrebbe depositato in Svizzera del denaro non dichia�rato nel bilancio del partito e l'avrebbe sposo all'occorrenza nella gestione del partito, mime�tizzalo come «donazione anoni�ma». Entro un'ora doveva pre�sentarsi con Kanther alla stam�pa. Anche questo, la prossima catastrofe, mi passa perla lesta. Tulio ciò non renderà più facile l'intervista, che come tut�to in questi giorni sarà ridotta a un penosissimo interrogatorio. Penso ai tanti membri e sosteni�tori dell'Unione cristiano-demo�cratica, che adesso debbono af�frontare questo nuovo choc. E penso sopratlulto a Volker Riihe, la cui campagna elettora�le nello Schleswig-Hplstein è diventata più difficili a causa delle interminabili notizie sul finanziamento della Cdu nei tempi che hanno proceduto la mia entrala in carica. Devo però pensare anche a Roland Koch, grazie alla cui impegnata campagna elettorale di un anno fa siamo riusciti a risollevarci insperabilmente presto dopo la rovinosa caduta nelle elezioni al Bundestag del 1998. Allora, in un momento difficile, egli reslò impassibile al mio fianco, quando quasi nessuno voleva saperne della nostra raccolta di firme per l'integrazione e coniro il doppio passaporto. Anche allora suonò alto il rimprovero che stavamo spaccando l'Unione. Dopo il no�stro successo, all'improvviso tacque ogni critica. Nulla ha più successo del successo. Intorno alle stjtto di sera, l'intervista è registrala e io sono quasi arrivalo a casa, quando mi chiama il mio addetto slam�pa. Ancora una notizia funesta. La «Welt» ha in programma per sabato una abborracciatura mal�vagia. Suonando la gran cassa il giornale vuole spacciare per «ri�velazioni sensazionali» cose che io ho già detto spontaneamente marted�nella mia conferenza stampa. Si tratta, come pratica�mente sempre in questa settima�na, della funesta donazione Schreiber del 1994, che è stala registrata in modo scorretto nel�la conlabilità del parlilo, ma nei cui confronti io ini sono compor�tato correttamente. Quando que�sto donatore, che si era presenta�lo come commerciante, mi con�segnò centomila marchi in con�tanti, io ne predisposi l'immedia�ta consegna alla tesoreria. Anni dopo mi trovai a leggere nei giornali che nel frattempo la procura della repubblica aveva aperto un'istruttoria contro Schreiber per sospette bustarel�le e frodi fiscali. Per sicurezza chiesi allora alla tesoriera del partito. Brigitte Baumeisler cosa alla quale all'epoca non attribuii nessun valore di di�chiararmi per iscritto che io le avevo trasmesso la donazione regolarmente. Lei lo fece e io in questi giorni no ho informato l'opinione pubblica. Ma la «Welt», cos�sento dire al telefono in macchina, mesco�la le circostanze note con le più sinistre congetture e presenta questa ricevuta soltanto adesso e come importante rivelazione di una presunta manipolazione di alti. Sono esterrefatto. Que�sta caccia alla Cdu e alla mia persona permette veramente qualunque attacco? Se alla fine di questa campagna che si avvi�ta su se stessa ed è infarcita di moventi non trasparenti, ormai slegata da qualsiasi chiarimen�to, la Cdu dovesse rimanere per strada, nessuno l'ha voluto. Giro la macchina e torno a Baden-Baden. Dobbiamo regi�strare di nuovo l'intervista. Negli ultimi giorni mi sono chiesto se il momento da me scelto per parlare pubblicamen�te della donazione Schreiber fos�se quello giusto. Avrei voluto aspettare finché il nostro reviso�re dei conti, al quale avevo fatto avere immediatamente e com�pletamente tutte le informazioni, avesse fatto luce su tutte le circostanze, compresa le incon�testabili irregolarità dòpo la mia trasmissione della donazione. Poiché il verbale del revisore dei conti si faceva aspettare più a lungo di quanto in dicembre non avessimo speralo, e poiché d'altra parte aumentavano le indicazioni che la vicenda slava diventando di pubblico domi�nio, non potevo tacere più a lungo. Mi chiedo che cosa sarebbe successo se avessi parlato pri�ma. Il sensazionalismo dei me�dia non avrebbe esitato un se�condo a mettere il mio comporta�mento di allora, corretto sotto lutti i punti di vista, in relazione con le malvagie calunnie sulla prima donazione Schreiber, so�stenendo che si trattava di fondi neri. Questo non avrebbe facili�talo le cose. Per questo scelsi l'altra strada; chiarimento com�pleto e accertamento serio delle circostanze dubbie attraverso un revisore di conti indipenden�te; rivelazione di tutto quanto si sapeva dei fatti. In ogni caso, io mi sono attenuto a questa linea. Di questo sono pienamente convinto; è necessaria una spie�gazione. Il contrario equivarreb�be a nascondere e mascherare le cose. E questo non lo sopporte�rebbero né la Cdu né questa democrazia. Solo se noi procede�remo lungo la strada delle spie�gazioni, potremo conservare in�tatta l'enorme, incontestabil�mente preziosa eredita di Hel�mut Kohl. E questo è importan�te per il futuro della Cdu e per la saldezza dell'Unione. A me personalmente è chiaro che io, scegliendo il momento della mia esposizione pubblica dei fatti, ho rischiato molto. Dappertutto leggo sui giornali che la mia credibilità è andata in pezzi. Ma di che cosa dovrei lamentarmi. A volle in politica capila che l'onestà e la correttez�za non siano premiate. Lo si deve sapere prima e sopportarlo poi. Io sono in grado di farlo. E cos�farò tutto quanto è nelle mie forze e in mio potere per portare la Cdu fuori da questa difficile situazione. Per farlo, ho bisogno dell'aiuto e della solida�rietà di tutti all'interno della Cdu. Questo grosso partito popo�larceli centro è troppo importan�te per la stabilità e il futuro della repubblica per lasciare che sia danneggiato da questo scan�dalo. Di questo si tratta. Per questo io combatto. Copyright Welt am Sonntag «Segnalai regolarmente la donazione Schreiber ma poi fu registrata in modo scorretto» a g , i e t Il leader della Cdu Wolfgang Schaeuble, dietro di lui l'imponente massa di Helmut Kohl. di spalle

Luoghi citati: Assia, Baden, Berlino, Svizzera