I Cinque Grandi chiedono la testa di Milosevic

I Cinque Grandi chiedono la testa di Milosevic Documento congiunto dei ministri degli Esteri di Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania, Francia e Italia I Cinque Grandi chiedono la testa di Milosevic «Serbi scegliete la democrazia» Maurizio Molinar�ROMA Nella notte del Natale ortodosso i belgradesi scendono in piazza contro Milosevic e l'Occidente si schiera con loro. «Prendete in mano il destino della vostra patria e sceglie�te la democrazia»: è questo il messaggio del documento politi�co destinalo al popolo serbo e firmalo con�giuntamente dai mini�stri degli Esteri di Stati Uniti, Gran Bre�tagna, Germania, Francia e Italia. Il passo senza preceden�ti da parie dei paesi del «Quint» il grup�po di consultazione permanente sulla ex Jugoslavia diventato celebre durante la guerra in Kosovo segna una svolta nella strategia dell'Oc�cidente per arrivare alla depo�sizione del presidente jugosla�vo, Slobodan Milosevic. «Vo�gliamo aiutare la Serbia a riprendere il posto che le spella nei Balcani si legge nella dichiarazione e ad uscire da un isolamento che non è imputabile alla comuni�tà internazionale». Il riferi�mento a Milosevic è inequivo�cabile ma indiretto: «I serbi sanno chi è responsabile delle loro sofferenze e meritano di meglio». Da qui il sostegno ai parliti dell'opposizione prota�gonisti il 10 gennaio di un patto d'azione: «Molli leader politici e cittadini serbi sanno quanto la situazione è cata�strofica, abbiamo inizialo a discutere con loro l'appoggio che vogliamo fornire non ap�pena le circostanze lo consen�tano». Ovvero: appena Milose�vic se ne sarà anelalo. In quel momenio «la Serbia democra�tica entrerà nella famiglia europea». A tal fine le potenze chiedono ai serbi di «prendere in mano il proprio destino per intraprendere il cammino ver�so la democrazia». La scelta di tempo per la diffusione della «Dichiarazio�ne congiunta» serve a capirne il valore politico. I festeggia�menti del Natale ortodosso che nel 1997 coincisero con l'inizio degli 88 giorni di mobi�litazione ami-Milosevic han�no visto ripompirsi la centra�lissima Piazza della Repubbli�ca, dove quindicimila dimo�stranti hanno raccolto l'invi�to a scendere in piazza lancia�lo dal movimento studente�sco «Otpor» (Resistenza), il comune di Belgrado e il parti�lo di opposizione guidalo da Vuk Draskovic hanno dato nianfone agli studenti, met�tendo in pratica l'impegno a manifestare per ottenere la convocazione di elezioni anti�cipate. Ma c'è ancho un altro fron�te anti-Milosovic ed è a Mo�sca. Il sottosegretario di Stato Usa, Strobe Talbolt, è in arri�vo al Cremlino per preparare il terreno alla missione della prossima settimana del Segre�tario di Slato. Madeleine Albright, Negli stessi giorni sa�ranno a Mosca il segretario generale dell'Onu, Kofi Annan, e i minislri dogli Esteri di Italia, Lamberto Dini. e Germania, Joshka Fischer. L'Occidente arriva al Cremli�no per «aprire una nuova stagione di dialogo e intese con il nuovo inquilino, Vladi�mir Putin» dicono alla Farne�sina, sottolineando che «è l'oc�casione per appianare i con�trasti ereditati da Elisin». L'incontro fra Dini ed il viceministro degli Estori russo Alexander Avdeev ha confer�mato che due saranno i temi obbligati: la Cocenia e l'ex Jugoslavia. «Nella testa dei russi c'è un'associazione di�retta fra le due crisi» spiegano a Bruxelles. So fra il «Quint» e Putin dovesse ripartirò un dialogo a tutto campo per Milosevic potrebbe iniziare il conto alla rovescia. Si spiega�no cosi le parole pronunciare ai microfoni di RadioTreMondo da Cari Bildt, inviato Orni nei Balcani e slrotto collabora�tore di Kofi Annan: «Sono convinto che Milosevic lasce�rà il potere prima dell'estate». Nell'intervista a Lucia Annun�ziala Bildt ha anticipato an�che quali potrebbero ossero le mosse seguenti: «Un governo provvisorio doli'opposi z inno e un trattalo di paco por porro formalmente fine alla guerra del Kosovo». Ma prima servi�rà l'accordo con Putin, elio potrebbe chiedere in cambio già nei prossimi giorni mano libera sulla Cocenia. «Vogliamo aiutare Belgrado ad uscire dall'isolamento» E nella capitale migliaia sfilano contro il presidente I simbolo del movimento studentesco belgradese che contesta Milosevic