«Ma il partito non corre rischi» di Gigi PadovaniGianni Vattimo

«Ma il partito non corre rischi» UNA QUESTIONE CHE DIVIDE LE COMPONENTI DI BOTTEGHE OSCURE «Ma il partito non corre rischi» Repliche imbarazzate, la minoranza ringrazia Gigi Padovani IQRINO IMBARAZZO nell'area «liberal» del partilo, sostegno partecipa�lo da parte dei dingenti che appoggiano la mozione due, quelche distinguo dagli intellettuali. L'appello di Norberto Bobbio al segretario Ds perché non dimenti�chi i valori del socialismo e la questione sociale, che sembra superare a sinistra Veli roni, quasi un richiamo del maestro nei confron�ti dell'allievo che si è spinto i coppo in la, è stalo accollo con un certo stupore al Lingotto, In realtà le preoccupazioni del filosofo sono già espresse nell'in�tervento por il volume «Progetto per la sinistra del Duemila)), il documento politico che oggi pomerìsgio verrà presentato dall'econo�mista Giorgio Ruffolo, membro della segreteria diessina uscente dopo la Cosa 2 da tempo alla guida la commissioni; preparatone, li Ruffolo spiega: «Le preoccupazio�ni di Bobbio sono fondate, questo partito non deve farsi scavalcare dal liberismo, ma non sono giustifi�cale rispetto alla relazione di Veltroni. Avrò il piacere di poter confortare il professor Bobbio con una netta presa di posizione nei confronti dell'ondala liberista, che del resto si sta spegnendo, proprio presentando il progetto Sinistra Duemila: ima intera parte del documentededicata ai valori e ai principi, è ispirata a questa preoc�cupazione di rìscostruire un idea�le, non una ideologia». Quanto ai diritti sociali e individuali. Ruffolo prosegue: «Non ci sono contrappo�sizioni. Nel segno del liberal socia�lismo e del socialismo liberale l'endiadi dei lemuri! è conservata perfetlamenle, non come contrap�posizione ma come integrazione». Anche il filosofo e parlamenta�re europeo Gianni Vattimo condivi�de la prudenza del senatore a vita sui legami da non dimenticare del tutto, ma aggiunge: «In realtà non vedo i rischi che paventa Bobbio, perche Veltroni è slato mollo netto sui diritti sociali. Porse in questa sua analisi c'è una sopravvaluta�zione dei referendum radicali, sui quali pero possiamo batterci senza dar torto al segretario». Accanto a Vattimo, dopo tante polemiche che hanno diviso i due inlelleluali, siede come ospite dei diesse Save�rio Vertone, già senatore del Polo e ora passato al gaippo misto, che però coiTcgge un po' il tiro, dando pienamente ragione al filosofo tori�nese: e infatti convinto che i diritti delia persona debbano essere ga�rantiti dagli Stali, attraverso i diritti collettivi, altrimenti «la glo�balizzazione si trasforma in una giungla». Ma forse la sorpresa maggiore viene dal gruppo di «Libertà egua�le», l'area interna al partito, che al congresso sta dando battaglia pro�prio perché i referendum sociali non diventino un'occasione di ar�roccamento. Dice Sergio Chiamparino, uno dei coordinatori del grup�po, deputato torinese, dice: «Mi sembra ovvio che la modernizza�zione non possa avviarsi senza fondamenti sociali o valori, deve avere qualità innovativa ma con elementi di giustizia. Libertà ed equità si possono coniugare e que�sta parte della relazione è davvero innovativa, quella che mi ha con�vinto di più». E il senatore Franco Debenedetli aggiunge: «Lo slogan del congresso è riformismi della sinistra, ci sono tanti riformismi, non solo nella sinistra, ma anche dentro ciascuno di noi. Il richiamo di Bobbio si ricollega all'intervista che alla fine dell'anno aveva rila�scialo al quotidiano tedesco "Die Zeil", in cui ricordava alla sinistra l'orizzonte delle libertà individua�li. Ma io non credo che ci siamo lasciati travolgere da un'ondata di liberismo. Di grazia, quali sarebbe�ro le realizzazioni liberiste di que�sto governo?». Gli applausi al senatore a vita arrivano invece da sinistra: cosi Gloria Buffo, una delle leader della mozione due, tra una riunione e l'altra della componente, cos�com�menta: «Avevo già mollo condivi�so rintervento di Bobbio a com�mento del progetto di Ruffolo. Il suo mi pare un richiamo opportu�no, visto che la questione da lui posta è ancora mollo aporta, qui al congresso. In realtà noi siamo convinti che Veltroni non abbia indicato i referenti sociali dei dies�se: e poi non ci si venga diro che non si capisce perché perdiamo voli...». Le fa eco Claudio Sabattini, segretario Fiom e delegalo al Lingotto: «Da anni Bobbio inter�preta una posizione molto impor�tante nella sinistra italiana. Inve�ce la relazione di Veltroni, oltre a parti politiche accettabili, trae con�clusioni superficiali da una fretto�losa analisi del Novecento. In real�tà è imprescindibile il '900 senza la conquista di una autonomia culturale e politica del movimento operaio europeo, mentre la que�stione sociale nasce con la moder�nità, con la Rivoluzione Francese: il lavoro è soggetto strategico di ogni progetto innovatore». Piero Fassino, invece, da veltroniano difende la relazione del se�gretario, che si richiama ai valori del socialismo democratico e della socialdemocrazia. «L'impianto pro�posto da Walter non riduce affatto la dimensione sociale della nostra forza di sinistra, ma in modo equilibralo cerca di far incontrare questa tradizione con culture nuo�ve». Gianni Vattimo Franco Debenedetti