SENTIMENTI MILIONARI di Leonardo Zega

SENTIMENTI MILIONARI 1 0™7 D Leonardo Zega ILAGA in televisione e sui giornali l'equivoco dei sentimenti, che or�mai la farebbero da padroni, nel pubblico e nel privato, a scapito di ogni interesse, la politica al primo posto. Senti�menti padroni assoluti della vita, ridotta a puro istinto irresistibilmente trainante, con buona pace della razionalità, di ogni equilibrio esteriore e inte�riore, di ogni patto sociale. Individualismo anarcoide, che fa piazza pulita dell'idea stessa che possa esistere un punto di riferimento morale, recepito e accettato, come base della civi�le convivenza. La deregulation ha invaso anche il privato, la famiglia, le relazioni parentali, i rapporti quotidiani. Siamo alla telenovela al profumo di sapone al posto di un codice etico con il quale i nostri comportamenti dovrebbero fa�re i conti. In questa prospettiva, forse è vero come ha scritto ieri Avvenire che il "Porta a porta» di Vespa su Ramno (preceduta e seguita da altre compiacenti emittenti) sulla triste vicenda di Montecastrill�è stata, consaj pevolmente o inconsapevol�mente, l'espressione estrema di una comunicazione di massa alle trontiere dell'assurdo. Con quei due "piccioncini» che esibi�vano, monosillabando e acca�rezzandosi la mano, il loro incontenibile bisogno di tra�sgressione, e attorno il coro di consensi a tanto irresistibile amore. Ricerca di verità, biso�gno di far chiarezza, come tentava di giustificarsi ogni tanto il conduttore? Ma no, cinismo televisivo e basta. Il mezzo è ormai corrotto fin nel midollo dalla fame di ascolto, Noi protestiamo, ma non facciamoci illusioni: le critiche non toccano lor signori, sono anzi liquidate con un gesto di stizza; ad esse si oppone il conto volgare dei milioni (qui di persone attaccate allo scher�mo, di soldi a pioggia in altre forme di depravazione mediatica). 1 milioni come metro unico e indiscusso, non dico del suc�cesso ma della qualità stessa del prodotto. Drogati dai milioni come siamo, perché meravi�gliarci allora se per essi si distruggono aziende, si gettano nel panico migliaia di lavorato�ri, si sfasciano famiglie, si scip�pa e si ammazza? Se la delin�quenza dilaga per cerchi sem�pre più ampi, fino al ragazzo, fino al bambino? Se Dio non c'è più, neppure nella forma più blanda di un senso morale condiviso, di una moderazione degli istinti più rapinosi, se contano solo «i milioni», allora tutto diventa lecito e persino attraente. E tutti si sentono assolti. Anche i criminali. SENTIMENTI MILIONARI

Persone citate: Vespa