«Giustizia, così l'Italia è fuori dall' Europa» di Giovanni Bianconi

«Giustizia, cos�l'Italia è fuori dall' Europa» L'allarme del procuratore generale della Corte di Cassazione all'inaugurazione dell'anno giudiziario «Giustizia, cos�l'Italia è fuori dall' Europa» IlpgLa Torre: siamo nella condizione di sorvegliati speciali Giovanni Bianconi ROMA Se l'Italia è entrata in Europa attraverso la porta principale del�l'economia, «con i tanti sacrifici, che l'intera nazione ha dovuto affrontare per vincere una sfida epocale», oggi rischia di uscirne da un ingresso secondario ma ugualmente importante, quello della giustizia. «Soprattutto a cau�sa della sua cronica lentezza, infatti, la giustizia italiana ha meritato al nostro Paese, e con netto distacco dagli altri, il non invidiabile primato del più alto numero di ricorsi e di condanne in sede europea, tanto da trovarsi nell'umiliante condizione di "sorvegliato speciale"». L'allarme viene dallo scranno più alto della pubblica accusa, quello del procuratore generale della Corte di Cassazione Antonio La Torre, che inaugura l'anno giudiziario davanti al capo dello Stato Ciampi, al suo predecessore Scalfaro, ai presidenti delle Came�re, a ministri, sottosegretari, de�putali di maggioranza e opposi�zione, magistrati, avvocati e re�sponsabili delle forze d Gl'ordine. Nell'aula magna del «palazzaccio» di piazza Cavour «dominata dalla figura maestosa di Giusti�niano», La Torre snocciola le desolaixU,cifre giunte.da Strasbur�go: in poco più di un anno l'Italia ha subito 40 condanne dalla Cor�te europea dei diritti dell'uomo (37 per «ingiustificata lentezza dei procedimenti»), mentre nel '99 il comitato dei ministri ha pronunciato 361 verdetti di re�sponsabilità, «quasi uno al gior�no!». Usa una metafora forte, il pro�curatore generale: «E' una vicen�da a dir poco avvilente, che segna la nostra storia giudiziaria con un marchio non molto dissimile da quello che, fatte le dovute differenze, fu Caporetto per la nostra storia militare». Poi avver�te: se l'Italia non si affretta a rimettersi in regola coi tempi dei processi «il consiglio dei ministri dell'Ue potrebbe adottare a suo carico la più grave delle sanzioni, ossia sospenderla dal diritto di voto e, in pratica, emarginarla dal consesso europeo». Infine l'ap�pello a una «mobilitazione civile senza precedenti, perché senza precedenti è il rischio che incom�be sulla nazione», attraverso una «eccezionale sinergia di intenti» che deve coinvolgere non solo magistrati e avvocati, ma anche governo. Parlamento e burocra�zie per «rigenenare l'apparato giudiziario nella normativa, nelle procedure, nei mezzi e forse an�che nella mentalità». Quello che è stato fatto nell'ul�timo anno sul piano delle riforme secondo il pg della Cassazione è già molto, ma ancora non basta. La Torre ha parale di elogio per le nuove leggi approvate tanto che il ministro della Giustizia Diliberlo, per il quale l'allarme «è del tutto giustificato», dirà alla fine che «per la prima volta da molti anno un pg ha apprezzato le iniziative del governo» -, e utiliz�za un'altra delle sue metafore: la giustizia italiana è un cantiere nel quale «l'impalcatura non è stata ancora rimossa», mentre il piano terra, il primo e il secondo piano sono slati completamente cambiati attraverso la riforma del giudice unico che ha ampliato le competenze del giudice di pa�ce, abolito le preture e amplialo i tribunali. Anche la depenalizza�zione è un segnale positivo, ma il cammino da compiere è ancora lungo sopratlutlo se si pensa che nell'ultimo anno il numero dei reati commessi in Italia è aumen�tato ancora. Tra la metà del '98 e quella del '99 i delitti denunciati sono stali oltre tre milioni e 300.000, con un auiiìenlo del 18,9 per conto rispetto all'anno precedente; è cresciuto anche il numero dei reati rimasti impuniti, l'84,2 per cento di tulli quelli denunciati. La criminalità diffusa rimane una piaga che allarma tanto quan�to quella organizzala, ma nella sua analisi il procuratore genera�le spezza una lancia a favore dei benefici concessi ai detenuti, ar�gomento di violente polemiche ogni volta che si parla di microcriminalilà. Per La Torre il «costo sociale» dei benefici carcerari «sembra sopportabile, dal mo�mento clic i casi di fiducia tradita (cioè chi approfitta dei permessi, della semilibertà o del lavoro estemo per fuggire e commettere altri reati, ndr) si mantengono mediamente al di sotto dell' 1 poicento». Preoccupanti sono i dati sulla criminalità minorile, anche se questo fenomeno «tnon è più spie�gabile solo nell'ottica della situa�zione di degrado familiare n della soggezione ad adulti senza scru�poli», come dimostrano le «baby gang» milanesi; la corruzione non è stata sconfìtta ma ha scelto altri espedienti per sfuggire alle indagini; l'immigrazione dandestina crescente ha fatto nascere «nuovi focolai di criminalità». tanto che da alcune parti si propo�ne l'arrosto in flagranza per gli stranieri che si allontanano dai centri di accoglienza. Il quadro della situazione, insomma, è al�larmante sotto molti aspetti, e il ministro dell'lntemo Bianco an�nuncia che governo e Parlamento «terranno conto» delle indicazio�ni fomite dal pg della Cassazione, Per gli avvocati, il presidente dello camere penali Frigo dico che «l'esigenza di accorciare i tempi della giustizia non deve andare in alcun modo a dot rimen�to delle garanzie fondamentali*, mentre il presidente dell'Anm Cicala si augura che si facciano altri passi avanti dopo le riforme avviate, che «nel loro insieme vanno nella direzione giusta». «E' una vicenda avvilente che segna la storia giudiziaria con un marchio non dissimile dalla Caporetto militare» «Cosa nostra è cambiata scegliendo di nuovo una linea "moderata" improntata alla "mimetizzazione"» Caselli: sì, i collaboratori sono un male necessario perché, in caso contrario non avremmo fatto molti passi in avanti A sinistra Antonio La Torre, procuratore generale della Cassazione [ii'tiilWl'I^iWim'I'Mi'l.'Mi DELITTI PENALI IN AUMENTO DEL I8.9«fc DURANTE IL W. MENTRE TRA. IL 1994 E IL 1998 SONO CRESCIUTI NOTEVOLMENTE I CONDANNATI CON SENTENZA DEFINITIVA ECCO I NUMERI PRESENTATI IERI IN APERTURA DELL'ANNO GIUDIZIARIO DELITTi OMICÌDIO VOLONTARIO OMICIDIO COLPOSO LESIONI PERS.Y0L0NT. LESIONI PERS. COLPOSE VIOL. CARNALE, AHI LIB. VIOLENZA SESSUALE AHI OSCENI FURTO 1994 J 577 i 4.140 j 2.819 j 2.689 : 677 3.116 2.842 2.532 1996 ; 552 3.635 3.494 j 3.366 : 704 693 TRUFFA 3.704 . 4.167 4.299 j 4.820 3.892 : 4.353 1.044 ; 816 : 993 960 BANCAROTTA EMISSIONE ASS. A VUOTO VIOLENZA, RESISTENZA OLTRAGGIO A P.U. 2.019 2.808 52.741 7.802 1 1994 1 1995 I 1996 I 1997 l 1998 2.419 2.1 49.523 8.982 3.071 4.112 56.458 12.517 4.717 4.J60 4.732 4.497 69.031 60.88S 15.186 I6.S5I RAPINA, ESTORSIONE, SEQUESTRO PER RAPINA 0 ESTORSIONE 32.254 ! 29.799 7.780 ! 7.432 1.227! 1.257 ! 1.284 CONTRABBAN0O 3.305 4.945 3.035 3.500 4.084 1.178' 1.592 1.716 DETENZIONE Dl ARMI 4.407 4.163 4.254 4.490 4.244 35.657: 43.421 j 49.207 A1™DEL,TTI 8I-430 iim mm i mm ,3,•860 C a »z UJ ^nw^l.1»^^ i. '.h.hihii. i J"" M n.ìuim J ,'mm**»nf'kiPi})V ii.mm" n' n.ri .i.T^f ■vm i n i* 'i,,.*,t.ifufwm ^m.mj. . HLI» IHP" I ..IH M'"».^l»! H....^3W."*.V*^^^".^.«

Persone citate: Antonio La Torre, Came, Caselli, Ciampi, Durante, La Torre, Scalfaro

Luoghi citati: Caporetto, Europa, Italia, Roma