«I miei marchi per corrompere la Cdu»
«I miei marchi per corrompere la Cdu» 11 mercante d'armi: chiedevo appoggio per una fabbrica di blindati in Canada. Il successore di Kohl; non mi dimetto «I miei marchi per corrompere la Cdu» Nuove rivelazioni sui fondi neri a Schaeuble Emanuele Novazlo corrispondenle da BEfILINO «Non mi dimetterò», annuncia Wolfgang Schaeuble. Ma la sua posiziono diventa di giorno in giorno più procaria e contesta�ta. Il giorno dopo avere ammes�so, in televisione, di aver rice�vuto centomila marchi in con�tanti dal mercante d'armi KarIheinz Schrciber senza regi�strarli nella conlabilità del par�tilo, il successore di Helmut Kohl garantisce di «non aver fallo niente di sbagliato» e di «non avere preso altri soldi» in modo irregolare. La sua difesa è semplice, ma solleva molti interrogativi e apre un nuovo giallo. Quel denaro, spiega Schaeuble, «lo consegnai immediatamente al�la tesoriera del partito, Brigitte Baumeisler. A commettere un errore è stata lei, non io». La signora Baumaister con�ferma, per iscritto: «Ho ricevu�to il denaro, la responsabilità è mia». (Ili interrogativi cominciano qui: la tesoriera sostiene di avere conservato il denaro por un anno nella cassaforte del parlilo, e di averlo quindi affi�dalo al suo predecessore, Wal�ther Leiser Kiop l'uomo al quale Schreiber consegnò un milione di marchi in contanti (poco meno di un miliardo in lire italiano) mai denunciati. Kiep versò la somma in una banca di Francoforte, senza registrarla però fra le donazio�ni, come impone la legge, ma alla voce «entrato diverse». Fin qui il resoconto dell'ex tesorie�ra. Ma Kiep smentisce, anche lui per iscritto: «Non ho mai ricevuto cjuoI denaro e nessuno mi ha mai chiesto consiglio, in proposito». Le domande in attesa di risposta sono molte; perché la tesoriera Baumeisler non ha chiesto lumi a Schaeuble, allo�ra capogruppo del partito, o al presidente Kohl? Perché si è rivolta invece a Kiep, che a quel tempo non aveva più nessun incarico nella Cdu? Per�ché ha aspettato un anno, pri�ma di consognargli il denaro? Perché i ricordi di Kiep e Baumeisler non coincidono? E perché Schaeuble ha parlalo soltanto adesso dei centomila marchi? «Perché aspettavo la conclusione delle perizie dei revisori di conti», è la risposta che non convince nessuno. L'ottimismo ostentato ieri da Schaeuble in una affollatissi�ma conferenza stampa a Berli�no, e il pubblico appoggio mani�festatogli dal Segretario genera�le Angela Merkel, non riescono del resto a nascondere l'irrita�zione di strati sempre più ampi del partito. Alla sede nazionale Cdu, an�cora all'Adenauer Hans di Bonn in attesa che la nuova sede di Berlino sia ultimala. sono in molti a essere convinti che la donazione di centomila marchi non sarà l'ultima scon�certante sorpresa, in una vicen�da che assume una dimensione sempre più ingombrante e im�barazzante per il partito. Men�tre dal suo rifugio in Canada Schreiber avverte che lo scan�dalo dei fondi neri «è soltanto all'inizio», e che dietro la dona�zione si nascondeva il tentati�vo di ottenere appoggio politi�co per la costruzione di una fabbrica di blindali leggeri in Canada, nella Cdu diventano sempre più esplicito le critiche al leader: «Rabbia e delusione» esprimeva ieri la federazione dello Schleswig-Holstein, alla vigilia di elezioni regionali (chn si svolgeranno il 27 febbraio e che appaiono ormai compro�mosse). La federazione del Brandeburgo esprime «profonda irrita�zione», chiedendo un Congres�so straordinario per «far chia�rezza». E in Baviera, la Csu definisce «una doccia fredda» l'ammissione di Schaeuble. Per l'ex delfino di Kohl lo spazio di manovra è sempre più ridotto: se le elezioni di febbraio saranno una disfatta, concordano esponenti di rilie�vo della Cdu, il problema della successione non potrà più esse�re rinviato. Ma, ci si chiede, Schaeuble è ancora l'uomo che può portare alla vittoria la Cdu? Un'immagine dell'ex capogruppo ed ora presidente della tedesca Cdu Wolfgang Schaeuble
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