Il rally di Dakar fermato dalle minacce terroriste di Enrico Benedetto

Il rally di Dakar fermato dalle minacce terroriste Dalla Francia e dagli Stati Uniti scatta rallarme per la corsa, sospettati il Già algerino e i ribelli ciadiani Il rally di Dakar fermato dalle minacce terroriste Ponte aereo per Tripoli dopo le minacce in Niger Enrico Benedetto corrispondente da PARIGI Il terrorismo fa grippare a sorpresa la Dakar-Il Cairo. I! rally pili colebri' del mondo finora temeva sab�bia, rocco, al massimo predoni o bimbi sulla pista. Ma ieri, termi�nando senza eccessivi problemi il VI lappone a Niamoy, i concorrenti hanno appreso che l'ex ParigiDakar ora in tilt causa minacce terrorìstiche. Due le «talpe», Parigi e Washington, unanimi caso rarisslino nell'analisi. Di comune ac�cordo hanno messo in guardia gli organizzatori contro possibili at�tacchi «esterni» sul territorio del Niger. Terroristi d'importazione. S'ipotizzano commendo Già, ovve�ro allont.aii di ribolli ciadiani. «Ab�biamo informa/ioni precise» sotto�linea un responsabue francese in loco. Dalla Francia, i ministri Védrino (Esteri) e Richard (Difesa! con�fermano, E la pressione diplomati�ca finirà por convincere, dopo le riluttanze iniziali, lo staff. Jean-Claude Killy si, proprio lui: l'ex campioni! di sci nonché manager tuttofare nell'happening sportivo transalpino annuncia che slamane il rally non ripartirà da Niamoy. I corridori dovevano trascorrere quasi una settimana in Niger, inclusi duo giorni di riposo. Ma li attende un gigantesco «ponto aereo» dal contorno ancora vago, che li depositerà in Libia. La Dakar si trasferirebbe chez Cheddali su consiglio Usa nel tentativo di pro�leggersi da offensive terroristiche. Sino a pochi mesi fa, l'avremmo definita surreale fantapolitica. Ma la Jamahirìyah 2001) è un agnello. I piloti, beninteso, non so l'aspet�tavano. Mesi di sirategie, prove, costosi sopralluoghi (porcili come i capoclassifica Richard Sainct e Carlos Sousa ha lo sponsor facile) e poi l'inattesa deportazione verso le sabbie libiche. Ma in definitiva è il regimo del Niger la vittima più in collera. Niamoy nega qualsiasi poricolo, «Da tempo lo nostre forze di sicurezza vogliano sul percorso per impedire il menomo sabotaggio. Escludiamo vi siano minacce con�crete. La decisione presa dalla Dakar 2000 e ingiustificabile, anzi lesiva dei nostri interessi». Il mini�stro dello Sport Issa Lamino non modera i termini. Eppure anche lui giocò al guerrigliero quando capeg�giava la ribellione torabu. Il suo «Fronte democratico rivoluziona�rio» avrebbe forso condiviso la provocazione. Ma i tempi cambia�no. Inoltre, i terroristi attuali vor�rebbero da fuori. Duo lo frontiere delicatissime, incontrollabili; (inol�ia orientale con il Ciad e il confine libico sul Nord-Ovest. Parigi ha una cellula diplomatico-militare a N'Djamona e dispositivi mobili nel Tibesti. I «seivizi» transalpini cono�scono benissimo la regione. La loro denuncia si direbbe più che attendi�bile. Più complesso il quadro algerino. Con il Fis amnistiato proprio ieri da Bouleflika e un Già in crisi, il terrorismo islamico perde lerreno. Lo stesse, rituali stragi per il Ramadan offrono un bilancio assai meno tragico degli anni scorsi. Ma, come sempre, la crisi rilancia l'ol�tranzismo. E una Dakar nel mirino garantisco titoli sui giornali, repor�tage televisivi, audience diplomati�ca. Insanguinare il rally alla XXII edizione, quella che lo trasforma in l'anafricana sulla rolla Al antico-Pi�ramidi, rappresenterebbe una for�midabile chance per i Signori del 'l'orrore. a.. Mar Mediterraneo V .1 uiia? wmv^» ^■•^r^ teine ^"T El-Keblr Koufro J ^ NIGER 4 Dlrkou ^L EGITTO Koufra j A—-| CIAD ^-r SUDAN ) LA CORSA RIPARTE DA AL WYG , ,: ■■■. L'equipaggio della Schlesser Renault-Megane impegnata nella terza tappa del rally Dakar-li Cairo A far scattare l'allarme attentati sono stati gruppi di terroristi individuati nel Niger ed estranei al Paese: si pensa a commandos del Già algerino

Persone citate: Carlos Sousa, Richard Sainct