La febbre delle fusioni contagia il telefonino

La febbre delle fusioni contagia il telefonino Pronta un'alleanza per 510 milioni di clienti con Ibm, Nokia e Sun Microsystem per il cellulare e la grande rete La febbre delle fusioni contagia il telefonino Dopo Time Warrwr-Aol, Vodafone lancia un patto planetario Luigi Grassia Farà notizia quando avremo 24 ore tutte intero senza l'annuncio di una megafusione o un accordo strategico di quelli che cambiano il panorama dell'economia globa�le nei settori della tecnologia e della comunicazione. Giusto ieri la «New Economy» stava provan�do a metabolizzare Americaonlino-Time Warner quando si è scoperta ancora più «New» all'an nuncio dell'alleanza planetaria fra il gigante telefonico brilannico-americano Vodafone AirTouch o altri colossi come Ibm, Psion, Sun Microsystem, Ericsson e No�kia per realizzare una «piattafor�ma» unica che connetta i cellulari con Internet, da lanciare a giugno/ luglio. Siccome in pentola bolle anche altro, l'amministralore de�legato di Vodafone, Chris Geni, ne ha approfittalo per rivolgersi agli azionisti della tedesca Mannesmann, sulla quale ha lanciato un'Opa «ostile», invitandoli a co�gliere la nuova opportunità: ((Ac�cettando la nostra offerta ha detto parteciperete allo straordi�narie possibilità di crescita della trasmissione dati su telefonia mo�bile e via Inlemel, con una piatta�forma globale che coprirà 25 Pae�si, 48 milioni di clienti e oltre 510 mihoni di clienti potenziali». Con i servizi online (e-commer�ce, messaggi occ) la Vodafone prevedo di far lievitare i ricavi medi por cliente del 20-25iyo entro il 2004 («e addirittura del 300zó so ci sarà anche Mannesmann», ha aggiunto Geni, tanto per battere il (erro finché è caldol. Che cos'è la «piattafonna» per i cellulari e Internet? Si parte dalla definizione di standard tec�nologici compatibili fra le varie imprese associate (ognuna delle quali dà un contributo peculiare: hardware, software, cellulari e gestione di rete) por arrivare a creare un sistema globale di rete che convogli ogni possibile comu�nicazione e transazione. Il volu�me degli investimenti non è nean�che enorme dato lo ambizioni, circa 150 milioni di dollari in due anni per Vodafone. Ma il valore aggiunto atteso è incalcolabile. Gelide le reazioni della Manne�smann: «La nostra strategia Inter�net con società nel mobile e nel fisso è significativamente avanti a quella di Vodafone» ha dotto piccato un portavoce da Dussel�dorf. «Non abbiamo minimamen�te paura». La Mannesmann darà la sua risposta ufficialo all'offerta ostilo di Vodafone venerdì. Quanto alla «bomba» Aol Time Warner, ieri c'è stata ima doppia eco europea: Thomas Middelhoff, presidente del gruppo tedesco Bertelsmann che ha una joint-venture europea con Ameri�caonline, ha detto che probabil�mente si dimetterà dal consiglio di amministrazione di Aol «per�ché Aol Timo Warner non può avere un concorrente seduto nel board» Tuttavia, a sorpresa, si è diffusa in ambienti finanziari una voce in apparenza contrad�dittoria, secondo cui non solo la joint-venture con Bertelsmann «Aol Europe» non si scioglie, ma anzi verrà quotala in Borsa entro quest'anno, per sfrullare i van�taggi finanziari della fusione ame�ricana. Questo farebbe congettu�rare un ulteriore (per quanto problematico) sviluppo, cioè che la nuova moga-Wamer trovi una «gamba» europea proprio nella Bertelsmann. Dall'altra parte dell'Atlanlico, la fusione ha rallegrato un po' lutti, dal gigante del software Microsoft (sia pure in modo un po' sibillino: «E' un evento positi�vo arche perché mostra il cammi�no differente intrapreso da Aol e da noi») a Jane Fonda, la (quasi ex) moglie di Ted Tumor che si è ritrovala in un giorno più ricca di 37 miliardi di lire per la rivaluta�zione del pacchetto di azioni Ti�me Warner eoo le aveva regalalo il marito nel giorno delle nozze. Non c'è stata, ieri, alcuna reazio�ne da parte delle autorità antitrust americane alla fusione. Esperti di diritto commentavano che l'operazione non dovrebbe interessare l'antitrust, dato che Aol e Time Warner operano in settori diversi. Ma semmai, que�sto segnala quanto siano indietro i sistemi giuridici nel percepire il sistema economico. Più sul chi vive l'Unione europea, il cui com�missario per la concorrenza Ma�rio Monti ha dello che «l'intesa dovrà essere analizzala dall'anti�trust Uè, viste le dimensioni». Il confronto fra America ed Europa ha strappato un sospiro al presidente della Rcs, Cosare Romiti, che ha osservato che da noi operazioni del genere non sono possibili, perché «non ci sono quelle dimensioni aziendali. Corto servono anche mollo corag�gio e lungimiranza, l'osso solo fare i complimenti all'operazione americana. Vuol dire che ci san�no fare, è un altro mondo». Note di cautela sono venule invece dal governo italiano. Il sottosegretario alle Comunicazio�ni, Vincenzo Vita, lui dello che «questa enorme concentrazione crea il rischio di un appiattimen�to delle differenze e di una colo�nizzazione culturale». La Federa�zione internazionale dei giornali�sti ammonisce da Bruxelles che la maxi-fusione «può minacciare la democrazia, il pluralismo e la qualità dei mass-media». Bertelsmann esce dal consiglio di Americaonline, ma annuncia che la joint venture europea sarà presto quotata sul listino im«522�i«OlA5»»*S3?c ^JAtR«cAO^lUt^ gg^ s ^^us corAN^i^— T3.5 T,IAEWAW«^ VlACpN^ BRI gaSnett a*5 -éS^H'CORP.

Persone citate: Ameri, Chris Geni, Ericsson, Jane Fonda, Luigi Grassia, Sun Microsystem, Thomas Mid, Timo Warner, Vincenzo Vita

Luoghi citati: America, Aol, Bruxelles, Europa