Addio pionieri, arriva Mr. Mercato di Augusto Minzolini

Addio pionieri, arriva Mr. Mercato Addio pionieri, arriva Mr. Mercato Case sbaraglia la generazione dei Gates Augusto Minzolini inviato a NEW YORK A vederlo con quella cravat�ta chiara sul podio della conferenza stampa che an�nuncia la nascita del più grande gruppo del mondo (American online-Time War�ner vale sulla carta 660 mila miliardi di lire), Steve Case non offre certo l'immagine di quei genialoidi pazzi, me�tà inventori metà manager, che hanno fatto la loro fortu�na con i computer e con Internet. Insomma lui non ha niente a che fare con gente come Bill Gates, padrepadrone di Microsoft. L�sul palco, in effetti, uno è più colpito dai capelli bianchi di Ted Turner, fon�datore della Cnn fresco di separazione dall'indimenti�cabile Jane Fonda, che sarà il vicepresidente del nuovo gigante planetario, o dal�l'amministratore delegato Gerald Levin, che sfoggia in ossequio allo stile casual dei nuovi capitalisti una cami�cia senza cravatta e ha stam�pato sul viso il dramma di un figlio assassinato a New York. Eppure il vero capo del nuovo colosso che mette insieme i due grandi strumenti di potere di fine mil�lennio la tv e Internet per organizzare il mercato del 2000, è proprio quel ragazzotto paffuto, appena brizzo�lato, che a 41 anni è diventa�to uno degli uomini più potenti del pianeta. Qui a New York le donne lo definirebbero cool, un personaggio che non colpi�sce a prima vista, ma di cui si scopre il fascino a poco a poco. E in fondo quest'im�magine diversa marca un cambio d'epoca nel mondo della tv, dei computer, di Internet. Se Turner ha sem�pre avuto il pallino della notizia, se Gates ha comin�ciato la sua fortuna giocan�do con i chip. Case ha sem�pre avuto solo e unicamente il pallino del marketing, del mercato. Cosi anche nel settore più proiettato sul futuro si pas�sa dall'era dei pionieri e degli inventori, a quella dei maghi dei profitti. Era inevi�tabile, fatale, scontato. Que�sto ragazzotto che è arriva�to alla ribalta ha un solo motto: «Servire il consuma�tore». E' una frase che Case ripete in ogni discorso, in ogni intervista, che si tradu�ce sempre in un program�ma, in un piano d'azione: non dare tregua al consuma�tore, spingerlo a comprare offrendogli non una ma mil�le opportunità. In questo Case ha fanta�sia da vendere, è un vero genio. Lui che è nato ad Honolulu il 21 agosto del 1958, ha sempre avuto il pallino del business fin da quando studiava scienze po�litiche al William College nel Massachusetts, suonava in un gruppo New Wave, andava vestito di nero dalla testa ai piedi, ma intanto aiutava il fratello più gran�de, Dan, negli affari: chioschetti di frutta, distribuzio�ne di giornali e vendita porta a porta di semi e di cartoline di auguri. Dalle vendite di quartiere Case è finito a 22 anni nella divisio�ne marketing della multina�zionale Procter BGamble. Poi ha curato lo sviluppo commerciale di un pacchet�to che metteva insieme due prodotti di cui gli americani vanno matti, la Pizza Hut e la Pepsi Cola, NeH'BS, a venticinque an�ni, il nostro scopro i compu�ter: comincia con una socie�tà che distribuisco vicloogame, la Control Video. E da quel punto d'osservazione scolilo le grandi potenziali�tà del mercato on line. Cosi la Control Video si trasfor�ma nella Quantum Compu�ter Services ebo offro servi�zi per i personal computer della Commodore, o que�st'ultima diventa l'America online di cui Caso diventa amministratore delegato nel '92 e presidente del '95. Appunto, la granchi intui�zione di Case 6 stata quella di vedere prima di altri le grandi potenzialità di espan�sione del mercato "on line". Di capire che con uno svilup�po appropriato di Internet, i consumatori si sarebbero ri�trovati la filiale di un gran�de magazzino dentro casa dal quale avrebbero potuto comprare tutto: dalle auto�mobili, al cibo, ai diverti�menti, alla cultura. Un'intuizione di lungo pe�riodo, più da politico che da imprenditore d'assalto. E in�fatti, la definizione più ricor�rente del "personaggio Case" tra amici e nemici è proprio quella dell'uomo politico, che ha per usare le parole di George Vradenbug, uno dei grandi nomi di America online «una visiono di 3G0 gradi proiettata più sul futu�ro che sul presente)». La fusione tra America online e Time Warner ri�sponde anche all'ansia di non perdere una posiziono preminente, alla precauzio�ne di diventare sempre più grandi e potenti por non avere brutte sorpreso in fu�turo. Una scolta logica, natu�rale, in un personaggio affa�scinato dal dramma del Titnnic (ha visto e rivisto per quattro volte il film di Ja�mes Cameron) o dai thriller di John Grisham, C'è il rischio, però, ohe Case faccia venire le sue ossessioni ad altri Un gigan�te che mette insieme dal settimanale Time alla Cnn, alla Warner Bros, a People, alla Cartoon Network, alla Hbo, a Compuscrve, a Net�scape, a Digital City alla stessa America online, può fare davvero paura. Può di�ventare un enorme strumen�to non solo per condizionare i mercati, ma anche le co�scienze. Eh già, che cosa succederebbe se l'uomo che siede nella stanza dei botto�ni di questo enorme robot un giorno scoprisse il fasci�no della politica? Il motto: non dar tregua al consumatore, spingerlo a comprare offrendogli migliaia di opportunità Anima del colosso il presidente che inm�neir83 le potenzialità del commercio in Rete Qui accanto Steve Case che sarà a capo del nuovo colosso Nelle foto a centro pagina, broker a Wall Street e Ted Turner con Jane Fonda

Luoghi citati: America, Honolulu, Massachusetts, New York