Lingotto, fabbricay ritrovata di Alberto Papuzzi

Lingotto, fabbricay ritrovata LA STORIA DEL MOVIMENTO OPERAIO NELLE VICENDE DELLO STABILIMENTO COSTRUITO DALLA FIAT NEL 1922 Lingotto, fabbricay ritrovata Dal «fordismo» al congresso Ds il luogo Alberto Papuzzi I0HIM0 QUANDO il nuovo stabilimen�to del I.ingolli lenirà in attivi�tà alla line del 1022, sono passati due anni dalle agitazioni operaie del biennio rosso e dal sussulto rivoluzionario dell'occupa�zione delle fabbriche. Li; nuove officine, costruite sul modello della Pord di Detroit, sono la risposta americana alle preoccupazioni per un'oiganizzazione sovietica del movimento operaio, [rifatti a Torino, sotto l'influenza dell'Ordine Nuovo di Antonio Granisci, il conflitto industriale è stato gestito soprattut�to come una prova di forza dei consigli d�fabbrica, L'ediflcio dove gioved�si aprirà il congresso dei postcomunist�nasce come replica all'ulopia gramsciana di collocare il processo rivoluzionario e il potere proletario nei luoghi di produzione. In realtà il colossale fabbricalo disegnato da Matte Trucco, singola�re figura di progettista e di mana�ger, doveva anche rappresnnlare, nella concezione di Giovanni Annul�li, l'aspetto avveniristico che conno�tava l'indusiria diill'aulomohile. Patto di due corpi paralleli a cinque piani, su un'area di 350.000 metri quadrati, con una regolare succes�sione por due chilometri di grandi campale in cemento armalo, espri�meva una innovatrice arditezza ar�chitettonica nelle rampe elicoidali e nella pista sopraelevata, Come rife�risce Valerio Castronovo in l'idi iti!)!) itiiì'j, il presidente degli indu�striali statunitensi lo defin�«il per�fetto Btabilimento di stile americano». Meritò nel 1925l'ammirazione di Le Corbusier: «Ecco la soluzione di un problema ben posto». Sebbene questa perfezione tecni�ca venisse riconosciuta anche in seno al movimento operaio, e da personaggi del calibro di Antonio Gramsci e Angelo Tasca, tuttavia il Lingotto è stato il simbolo, nella memoria della sinistra operaista torinese, d'una linea imprenditoria�le mirala ad aumentare la produtti�vità peggiorando le condizioni delle maestranze, Uiuugnu anche itinere conio che gli Anni Venti coincidono con un generali) peggiotamonto del reddito degli operai metallurgici, dovuto ai tagli dei salari decisi dal regime fascista, con una riduzione della paga monetaria media, fra il 1926 e il 1934, pari al W/o, parzial�mente compensala sia dal calo dei prezzi sia dall'aumento del cotti�mo. Ma una ragione specifica di malcontento si aggiunse quando nel 192(1 il sistema Hedeaux venne introdotto nel nuovo stabilimento. Si trattava di un metodo scientifico di misurazione del lavoro operaio, per rendere effettivamente conve�niente il taylorismo, studiato da un ingegnere francese trasferitosi ne�gli Siali Uniti. In Italia la Piat fu tra le primo imprese ad applicarlo. Gli analisti fissavano in una unità B la quantità di lavoro che, in ogni mansione, poteva essere effettuata in un minuto. Il lavoro orario nor�male corrispondeva dunque a GO B: quanto prodotto oltre questo livello faceva scaltaro un premio. Per i sindacali ìahedonizzazione riduce�va la prestazione operaia a puro fatto quantitativo, Sul versante Imprenditoriale il Lingotto e la fabbrica fordista del Novecento, in cui diventa realmen�te possibile avviare la produzione automobilistica di massa, con la Fiat 509 (1925), prima utilitaria a 4 posli, costruita in 90.000 unità, e con la Balilla (1932), che prese il soprannome di «Tariffa minima» per il basso consumo. Nel 1925 è in Europa il più moderno slahilimento industriale. A Piero Gobetti ri�chiama l'esattezza di un orologio. A Luigi Barzini ricorderà la vastità dello cattedrali. Ma nella visione operaia il Lin�gotto rappresenta la svolta storica dalla fabbrica artigianale a quella taylorislica, in cui lo professionali�tà operaie perdono il peso specifico, come osserva Duccio Bigazzi in un boi saggio {Strutture della produzio�ne: il Lingotto, l'America, l'Euro pa): nel 1934 al LingottogU addetti macchina e gli operai comuni costi�tuiscono più dei due terzi della manodoporii'occupata (mentre per esempio alla Grandi Motori gli ope�rai specializzati erano ancora il 650Zo). Verso la metà degli Anni'Trenta, lo stabilimento costituisce l'anello fondamentale nulla catena produlti�va dell'azienda fondala da Giovan�ni Agnelli e da lui diretta con Villorio Valletta. Ma è proprio allora che la fabbrica avveniristica, concepita per sfornare in media duecento volture al giorno, mostra i suoi limili di fronte allo concrete prospet�tivo della produzione di massa. Fai* tori di rigidità sono soprattutto il trasporto verticale dei materiali e la movimentazione affidata a monta�carichi. Gli slessi ritmi di avanza�mento della catena di montaggio risultavano mollo ridotti rispetto a i(uolli dello officine americane. Cosi nel 1936 cominciano gli studi per un impianto orizzontale e l'anno dopo si dà il via ai lavori di fondazio�ne dello stabilimento di Mirafìori (inauguralo ner39l. Espropriato dalla nuova fabbri�ca delle sue prerogative di moderni�tà, il Lingotto rimane, nel secondo dopoguerra, come un caposaldo del�l'immaginario operaistico: lo sferra�gliare metallurgico nelle sue campa�le sembra evocare, agli occhi dei militanti, l'emarginazione delle ari�stocrazie operaie e l'assoggettamen�to dell'uomo alle macchine. Attra�versa infatti i conflitti degli «anni duri» e le agitazioni degli «autunni caldi» come un'icona del malessere operaio, con tulli i suoi simboli storici: le gerarchie e la disciplina, l'ossessione dei cronometristi, la divisione fra colletti bianchi e blu, e soprattutto la fatica. Dei fuochisti, dei batlilastra, degli addotti alle presse, o delle donne in verniciatu�ra, quando si lucidavano a mano le lamiere con pietra pomice e carta vetrata. Fino al giorno in cui si annuncia la chiusura del Lingotto, che avver�rà nel 1 982, e dietro le orbite cieche dei finestroni comincia una secon�da vita simbolica: perché il capola�voro di Mattò Trucco diventa un modello di come si recupera l'arche�ologia industriale. L'architetto Ren�zo Piano, progettista del parigino Boaubourg, lo trasforma in un ele�gante centro per attività culturali e commerciali, fra i più vasti a livello europeo (i lavori di ristrutturazione cominciano nel 1990, il debullo col Salone dell'automobile del 1992). Ma è nell'autunno 1997 con il ritomo della Fiat, cioè con il trasferi mento dei vertici del gruppo da corso Marconi alla palazzina del Lingotto, quando l'avvocalo Gianni Agnelli rimette piede negli uffici da dove il nonno aveva guidato l'azien�da, che si chiudo il cerchio: la trasformazione, in un secolo, della società torinese e le conquiste di una cultura figlia anche del lavoro operaio hanno recuperato l'identità industriale della slorica fabbrica, senza tradire quella operaia, resti�tuendo un nuovo significalo al�l'idea della company town. Per cui è logico che oggi il Lingot�to sia stato scelto come luogo di appartenenza del parlilo che espri�me il primo capo eh governo postcomunista. albpap@lastampa.it La nuova officina nacque come «risposta americana» all'organizzazione sindacale dopo il sussulto rivoluzionario dell'occupazione degli stabilimenti Ma il malcontento raggiunse il massimo nel'28, quando fti introdotto il sistema Bedeaux: misurava scientificamente le prestazioni riducendole a puro fatto quantitativo La vecchia sala presse del Lingotto, dove si terrà il congresso diessino (in alto com'è ora)

Luoghi citati: America, Detroit, Europa, Italia, Siali, Torino