«Si poteva prevedere l'emergenza» di Daniela Daniele

«Si poteva prevedere l'emergenza» SANITÀ' ITALIANA SOTTO ACCUSA: ASSISTENZA INADEGUATA «Si poteva prevedere l'emergenza» Il tribunale del malato: le strutture sono inadeguate polemica Daniela Daniele ROMA N ON facciamola tanto lunga: l'influenza è sempre, più o mono. In stessa. l�richiede sem�pre, più o meno, lo stessi) iter: qualche giorno di riposo a lotto, dieta li-'^K0ra, mici buona assunzione ili liquidi. Quello che fa la difforon/.a, oy,y,\, ò come lu patologia viene trattata dalle strutture sanitarie. In particolare, gli ospeda�li. Ne ò convinto Ubaldo Mengoz/.i, presidente del�la Società italiana ili medi�cina di pronto soccorso, che denuncia la scarsa flessibilità dei reparti nel far fronte all'emergenza. «Le strutture di pronto soccorso spiega hanno alle spalle realtà che non sono in grado di accogliere i malati. Un tempo ci si adeguava all'arrivo di un maggior numero di pazien�ti. I letti c'erano e addirit�tura si teneva una riserva negli scantinati e la si usava in caso di necessità. Oggi, invece, gli ospedali sono troppo rigidi». Non è, però, tiuesto l'unico motivo di caos da influenza, secondo il medi�co. In secondo luogo, c'è da considerare la scarsa disponibilità dei medici di famiglia nel periodo festi�vo. Ma anche, e soprattut�to, una sempre più marca�ta tendenza dei cittadini a ricorrere, "per maggior si�curezza", alrospedalo. «Ci si cura sempre di meno a casa osserva Mengozzi -, fino a determinare una centralizzazione dell'assi�stenza e un abuso del servizio di pronto soccor�so». Perchè, allora, propo�ne il medico, non prevede�re dei reparti "polmone" nei nosocomi, capaci di dilatarsi, in termini di posti letto, e di restringer�si secondo il bisogno? Teresa Petrangolini, se�gretario nazionale del Tri�bunale per i diritti del malato, accoglie con un po' di perplessità la denun�cia («in fondo, quel che capita in Italia sta acca�dendo in tutta Europa...»), ma ammette che Mengozzi ha validi molivi per prote�stare. «1 reparti di medici�na dogli ospedali ricono�sce Petrangolini sono ormai ridotti a luoghi di lungodegenza, incapaci di rispondere a .situazioni im�provvise. Ma attenzione: qui non si tratta di avere un letto qualsiasi: bisogna che poi, attorno a quel letto, sia garantita un'assi�stenza adeguata». Cos'i ri�sulterebbe inutile far spa�zio all'influenzato grave in urologia, per esempio, se poi nessun medico di fisiopatologia respiratoria lo andasse ad assistere. Cittadini subito pronti a correre in ospedale per cercare maggiori garan�zie? «Vero anche questo. l�non succederebbe se ci fosse la mitica assistenza domiciliare». Teresa Pe�trangolini invita i diretto�ri generali delle Asl a prender spunto dall'epide�mia di influenza proprio per mettere in atto quelle misure «di medicina sul territorio» che la nuova riforma sanitaria provede. Cosi, tanto per incomincia�re a fare le prove generali. E' vero, il problema dei posti letto c'è, ma la situa�zione varia da un ospedale all'altro. «Cos�sostiene Domenico Castello, respon�sabile della Divisione di Pneumologia dell'ospeda�le infantile Regina Mar�gherita, di Torino tutto sta nel prepararsi in tem�po, non appena ci sia il primo segnale di allarme. Noi, all'infan�tile, abbiamo rinviato alcu�ni ricoveri già prenotati, ma non urgenti. in prospettiva di dover occupare i lotti con un'on�data di bambini influenza�ti». Le situazioni di emer�genza andrebbero un po' meglio calcolate anche se�condo l'epidemiologo Pie�tro Crovari, direttore dell'Istituto di Igiene di Geno�va. «E' vero dichiara che i cittadini ricorrono al pronto soccorso anche quando non è necessario, per una sorta di enfatizza�zione generale del servi�zio: ma una cosa è un infarto, altra una patolo�gia che può benissimo esse�re curata a casa propria, se non ci sono particolari condizioni di rischio». E poi ci sono ^li impavidi: quelli che s'imbottiscono di antiinfluenzali o, peg�gio, di antibiotici, e si trascinano in ufficio...«O più frequentemente os�serva, malizioso, Crovari verso la settimana bianca, già prenotata. Con due, possibili, conseguenze: contribuire a diffondere l'epidemia e rischiare com�plicanze gravi». «Una voltai reparti avevano letti di scorta per le situazioni improvvise. Oggi le Asl sono diventate troppo rigide» Il primario: ma è vero che ormai i cittadini ricorrono al pronto soccorso anche quando non è proprio necessario» scricchiola «0 già una essor Liam è il respon�: «In realtà già colpite: e ufficiali». o parte in 0, con una a c'è di più, lo prossime prima che ila persone pazienti già contro una normale media annuale di 3 mila. «Dobbiamo prepararci a migliaia di decessi impre�visti nelle prossime settimane», dice il dottor Sam Evoringlon, della Brilish Medicai Associalion. Sarà forse il sogno del momento, di un sistema sanitario già spinto ai limiti da una semplice influenza, ma nei giorni scarsi hanno fallo la loro prima comparsa nei cortili di alcuni ospedali inglesi i grandi camion frigorifero che vendono utilizzali quando il numero dei morti aumenta improvvisamente e le cello frigorifero degli obitori non bastano più. «Siamo messi alla prova, ma co la faremo», ha dello ieri il ministro della Sanità .Man Milburn: «Il personale sanitario sia comportando�si slupondamonto». Non dice, ma purtroppo è pnumeri dei letti d'ospedale ancora liberi sono più rari di una vincila a la lotteria: 21, a mezzogiorno di ieri, nell'intero Paese. Non dice che il National Health Service, la premiata medicina di Stato che ha purtroppo visto giorni migliori e che viene additala come la grande maiala del governo Blair, è costretto a ricorrere a un'intesa con le cliniche private, utilizzato in momenti di crisi e che comporta il «prestilo» di letti, «Ci sono elementi, in questa epidemia, che non vediamo ancora», ammonisce il professor Donald�son. Questa sarà, dice, «the big ono». La prova del fuoco, per il sistema. Non c'è giornale o radio o tv che non scandisca melodicamente i consigli a una popolazione che si risveglia dal grande carnevale per evitare bronchiti 0 polmoniti. L'invilo è accollo, con prussiano rigore, da un'In�ghilterra che quando vuole sa ancora soffri�re in silenzio anche se, come già afferma l'opposizione conservatrice, «è bastata un'influenza per mettere il National Heal�th Service in ginocchio». Ma nelle ultime due settimane sono state 200 mila le chiamate a Nhs Di�rect, il servizio telefonico nato recenlemenle proprio per dare consigli ai malati meno gravi ed evitare pressioni su ambu�latori e ospedali. Perchè que�sto è un «bug» che fa paura. TTO ACCUSA: ASSISTENZA INADEGUATA Resta la pro�tezione più efficace, ma non è anco�ra abbastan�za diffuso: meno del 50 per cento della pò polaziomentnazipernaspvgcfapl'aRIMNAMcocoreFocoOrigBananturna. Insalatasucco di limonpeperoncino, e mondarle pANTIBInutirafdifacnilsascrinifes Confermato anche per oggi il blocco parziale del traffico a Milano per allentare la cappa di veleni che assedia la metropoli. Misura analoga sarà probabilmente adottata domani anche a Torino

Persone citate: Crovari, Domenico Castello, Mengozzi, Milburn, Petrangolini, Teresa Petrangolini, Ubaldo Mengoz

Luoghi citati: Europa, Italia, Milano, Roma, Torino