La valanga arriva dopo il surf sulla neve

La valanga arriva dopo il surf sulla neve Il direttore della stazione: «Il divieto era segnalato dai cartelli, siamo impotenti di fronte agli imbecilli» La valanga arriva dopo il surf sulla neve Poteva essere una strage a Pila, caccia allo sciatore Enrico Martine! inviato a PILA «La valanga... black man». Olga Telemisnova richiama cos�l'attenzione del suo maestro di sci. Cristiano Guasti. Il «black man», l'uomo nero, è nn surfista die s'è infilato in tm grande canale tra le rocce della montagna di Pila, a 2700 metri. Sono passate da poco le 11 e lo sciatore con lo snowboard, vestito con una tuta nera, ha appena slaccalo una valanga. Una massa di neve farinosa si stacca dalla tavola del surfista, lo investe e lo trascina per 400 metri fino a una piccola conca. Qualche secondo di apprensione, poi il maestro di sci, già pronto a scendere in soccorso, vede la luta nera allontanarsi e sparire nei dossi, verso la pista. Surfista salvo. E sparilo. Nessuno lo ha più trovalo e lui non ha chiamato soccorso, non ha dello nulla a nessuno. Come se non fosse accaduto nulla. Un quarto d'ora più tardi quel canale fuo. ipista na due elicotteri che gli volteggiano sopra, sei cani per la ricerca sono le valanghe e dieci uomini pronti con le sonde a cercare qualche sciatore travolto. Dura due ore la ricerca, coordinata dal capo del soccorso alpino Giuliano Truc�co nella centrale della Prolezione civ ile, ma per fortuna l'imomo nero» era solo. «Non ho visto nessun altro dice il maestro Guasti -. Subito non ;,o capito se quella roba nera che galleggiava era un uomo Mi sembrava piuttosto una roccia. Poi ho vi'.tu le braccia che si agitavano. L'ho seguito fin quando una gobba non mi ha impedito di vederlo. Poi l'ho visto sbucare sotto. È un miracolalo. Per fortuna che non c'era nessun altro e che soprattutto non c'è molla neve, altrimenti...». Il canale tra le rocce scende da sotto i contrafforti della Punta de Monpers ed è parallelo alla pista del «Couis 1 » che parte dal miglior punto panoramico della conca di Pila, sullo spartiacque con la vallala di Cogne. Appena scesi dalla seggiovia biposto ci si imbatte in un grande cartello rosso con una mano bianca aperta: «Stop! Pericolo valanghe». Il surfista sconosduto con un amico hanno fallo una faticata per oltrepassare la curva del cartello (la pista devia di 90" a sinistrai e si sono arrampicati per un pendio di neve soffiata per raggiungere il canale. Poi hanno infilalo la tavola per la discesa vietata. Ma l'amico dell'«uomo nero» deve aver avuto paura ed è tornato sui suoi passi, oppure ha devialo [ler ritornare sulla pista Ijattuta: le tracce lasciate sulla neve non sono chiare per riuscire a ricosmùre quanlo accaduto. «Siamo impotenti di fronte agli imbecilli dice Guido Regimo, direttore della slazione di Pila -Abbia�mo messo cartelli ovunque, a lutti diriamo di lasciar j^erderc il fuoripista se non sono esperti, se non conoscono il territorio, se non sanno riconoscere le insidie degli accumuli di neve trasportali dal vento. Niente da fare, ogni anno qualcuno lenta l'avventura. Pazzesco». E in serata l'assessore al Tmismo della Valle d'Aosta, Claudio Lavoyer, ha diifuso una nota in cui parla di «sciatori incoscienti». E aggiunge: «Nei cont'mnti di questi comportamenti qualsiasi monito, qualsiasi campagna stampa, qualsiasi azione di tutela del t erritorio e di dii lo frequenta diventa vana e inefficace». Il «Couis I » è la pista più alta del comprensorio di Pila. Zona ventosa (di qui il nome di «Collisi che in dialetto valdostano significa proprio ventol. ma di rara suggestione. È mollo frequentala dagli sciatori, anche dagli amanti del fuoripista e per questo la società degli impianti la apre soltanto quando la neve ò assestata e dopo aver fattole bonifiche con gli esplosivi jier provo�care il distacco delle masse nevose instabili. «È quanto abbiamo fatto in questi giorni dice Regnilo -. Garantia�mo la sicurezza della pista, la delimitiamo, piantiamo ovunque cartelli di divieto. Ma se la gente li ignora...». IL BON TON DIMENTICATO. UNA SPECIE DIFFICILE DA TENERE A FRENO (Ì)RISPETT0 DEGLI ALTRI ( ^-^^ Ogni sciatore deve comportarsi in modo da non mettere in pericolò la persona altrui a provocare danni (2)PADRONANZA DELLA VELOCITA' -i OH, COMPORTAMENTO l Ogni sciatore deve tenere uno velocità e un comportamento adeguali alla propria capacità ' nonché alle condizioni generali e del tempo (3)SCELTA DELLA DIREZIONE ( Lo sciatore o monte, il quale per posizione ' dominante ha la possibilità di scelta del i percorso, deve tenere uno direzione che eviti il pericolo di collisione con lo sciatore a valle (4)S0RFASS0 | Il sorpasso può essere fatto tanto a monto, quanto a volle, sulla destra o sulla sinistro, ma sempre a una distanza tale da consentire le evoluzioni dello sciatore sorpassato (5) ATTRAVERSAMENTO E INCROaO ^^^ Lo sciatore che si immette su una pista 0 attraversa un terreno d�esercitazione deve assicurarsi »^ d�poterlo fare senza perìcolo per sé e per gli altri, to stesso comportamem deve essere tenuto dopo ogni.sòsta (ó; SOSTA Lo sciatore deve evitare di fertnorsi se non in caso di assoluta necessità sulle piste o in specie nei passaggi obbligati e senza visibilità. In caso di caduta, lo sciatore deve sgombrare la pista al più presto (7) SALITA Lo sciatore che risale la pista deve procedere soltanto ai bordi di essa ed è tenuto a dìscosfarséne in.caso d�cattiva visibilità. Lo stesso comportaménto deve tenére lo sciatore che discende a piedi 8; RISPETTO DELLA SEGNALETICA (9) INCIDENTI ^^ In coso di incìdente chiunque deve prestarsi per il soccorso (10) IDENTIFICAZIONE Chiunque sìa coinvolto in un incìdente o ne sia testimone, e tenuto a dare le proprie generalità ^ IL GALATEO DELLE PISTE DIECI REGOLE PER IL COMPORTAMENTO DEGLI SCIATORI DIRAMATO DALLA FIS Federazione ? *^ internazionale di sci ^ '" ***. "•WW^^P^p^ —l^^m^m •^ * »-^L * -*

Persone citate: Claudio Lavoyer, Cristiano Guasti, Enrico Martine, Freno, Giuliano Truc, Guido Regimo, Olga Telemisnova

Luoghi citati: Cogne, Pila, Ton, Valle D'aosta