Ds-Forza Italia, uniti da un sindaco di Luigi La Spina

Ds-Forza Italia, uniti da un sindaco «Alleanza per l'occupazione» fondata nel '97 nell'Alto Belice Corleonese Ds-Forza Italia, uniti da un sindaco Destra e sinistra al Sud lottano contro la burocrazia inchiesta Luigi La Spina Jn^aioaPIANA DEGLI ALBANESI Il passo tra le duo montagne è ombreggiato da grossi nuvolo�ni non. Sulla strada nessuno o, noi silenzio assoluto, i massi bianchi piantati a ricordo del�l'eccidio spiccano .sinistramen�te. «No, qui a Portella, lo ginestre non ci sono più» ri�spondo il sindaco di Piana dogli Albanesi, Nino Di Loren�zo, al visitatore che, per la prima volta, osserva con i suoi occhi quella scena cos�drammalica nella storia del nostro Paese o la confronta con la memoria dol film su Salvatore Giuliano, Dopo podio curve, appare, incredibilmente, un laghetto e Di Lorenzo spozza In suggestione doi luoghi e dei ricordi con un sorriso orgoglio�so: «Il pansé è laggiù e i seimila e trecento abitanti so�no (piasi tutti discendenti di quegli albanesi che si insedia�rono qui nel 14»B», Man mano cho la strada scendo, continua il racconto affascinante di que�sta comunità, a soli venti chilometri da Palermo: «Con�serviamo la nostra lingua e tulli i nostri riti religiosi simi�li a quelli greco-ortodossi, an�cho so il nostro vescovo fa parte della Chiesa cattolica. Abbiamo una tradizione politi�ca di sinistra cho si collega al movimento doi fasci siciliani. La mafia c'è, ma non ha perso�naggi dominanti». Al tavolo del ristorante «Le duo giare», dominati dalla mo�le del gigantesco proprietario del locale, Di Lorenzo spiega corno un giovane .sìslomìsta Ibm, laureato in statistica, torna da Milano al suo paese, entra in politica e diventa il coordinatore di una ventina di altri sindaci por costituire il «Patto territoriale por l'occupaziono» dell'Alto Belice Corleonese. «Da ragazzo, froquontavo la federazione giovanile de', pei, ma a 20 anni lasciai totalmente la politica. Nel '93 si forma, sullo macerie del [lassalo, una lista civica e mi chiedono di capeggiarla. Al ballottaggio, vinco con il 52 por cento. L'anno dopo, decido d�dimettermi dall'azienda: ho capito che ci vuole un impe�gno totale e cho la mia strada è ormai questa». Il racconto si interrompe bruscamente, Entra allo «Due giare» il sindaco di un paese limitrofo, Allofonlo. Salvatore Corsalo, un ox socialista passa�to in l'orza Italia, è furibondo: «Nino, scusa il rilardo, ma sono stato denuncialo stamat�tina porche il mio comune non ha l'impianto elettrico a nor�ma di sicurezza. Ma io i soldi non li ho. Che cosa devo faro?». Guardo questi due sin�daci scambiarsi consigli, sfoga�re amarezze e speranze come duo vecchi amici mentre a Roma i loro capi si scambiano insulti e querele; la scena basterebbe por capire molto coso della vita politica italia�na a cavallo del Duemila. (luando Corsalo si calma un po', davanti alla comprensio�ne del collega, il racconto del sindaco di Piana prosegue: «Nel '94 si susseguono gli allentali contro lo amministra�zioni di sinistra della zona, A Piana, in sette giorni ne avven�gono tre. Ci sentiamo nel miri�no e, nello stesso tempo, avver�tiamo la lunghezza delle proce�dure burocratiche, le pastoie dello Stato centrale. Nasce in questo clima il primo incontro u Palermo por il patto lorritoriale». La storia dell'avventura per «il patto» accalora Di Lorenzo: «All'inizio confossa non avevamo capilo niente. Per quasi duo anni, dal '95 al 25 febbraio '97, quando si arriva alla firma, nella sode dol Cnol, faccio migliaia di chilometri, centinaia di incontri. Capisco subito, però, una cosa: è finita l'ora dello vacche grasse. Per ottenere finanziamenti biso�gna coinvolgere lutti, suscita�re progetti seri, con metodi scioltivi. A un corto punto, il piano cambia pollo, entra l'Eu�ropa e si traila di trasformarlo in una promozione più ampia dol lerriiorio cho comprendo la cultura, la società. E' una sfida più ambiziosa che esige anche l'intograzione dei servi�zi por il visitatore. Lo scontro fra conservatori, che non vo�gliono mettere a repentaglio il primitivo progetto per un più ambizioso ma incorici futuro e innovatori, disposti ad accolla�re il rischio, vede quest'ultimi vincenti: otteniamo por il no�stro patto circa 100 miliardi e, nel luglio '98, si costituisce la società "Allo Belice-Corleoneso"». L'azienda, presieduta dallo stesso Di Lorenzo, con il com�pilo di gestire o di promuovere le iniziative, destina 30 miliar�di all'agricoltura: sviluppo del�le produzioni locali, con mi�glioramenti delle qualità e della promozione. Altri 60 van�no allo attività industriali, artigianali e por il turismo. Dieci miliardi, infine, vengono affidati allo attività No-profit e di formazione. Rispetto ai finanziamenti tradizionali, dallo Stato o dalla Regione, il cambiamento è radicale: il coinvolgimento di tutti assicu�ra una trasparenza che riduco a! minimo il rischio di indebi�le pressioni. «Abbiamo dimo�strato osserva il sindaco di Piana che sviluppo e legalità possono convivere. E la circo�lazione dei progetti, dol sape�re accresce la preparazione cullurale dei cittadini». Ancho Di Lorenzo incappa, nonostante lo procauzioni, in un brutto «incidente». Lo ricor�da lui slesso sconsolato: «Noll'aprilo del '97 si doveva inau�gurare il nuovo impianto di distribuzione del melano a Piana, costruito dalla Comesi dei fratelli Cavallotti. Invitia�mo Veltroni e Orlando. Avevo corcalo di informarmi sui pro�prietari della ditta dalla magi�stratura, ma non ebbi alcuna indicazione che suscitasse il minimo sospetto. Cosi Vincen�zo Cavallotti partecipò alla cerimonia e fu fotografalo ac�canto a Veltroni. Un anno e mezzo dopo fu arrestato, insie�me ai fratelli, perché accusato di essere un prestanome di Bernardo Provenzano, il più celebre latitante di Cosa No�stra, In certi casi, non dovrem�mo almeno noi sindaci, avere qualche informazione riserva�ta dagli inquirenti per evitare simili rischi?». Il sindaco d�Piana degli Albanesi scaccia �timori e, con l'ottimismo del grande organizzatore, contagia il neo�denunciato collega di Altofonte che si lancia in progetti ambiziosi sui servizi per i pasti nello sue scuole e nei suoi asili. Poi, Salvatore Corsa�le ci accompagna noi munici�pio, un bel palazzotto sulla piazza centrale del paese, ar�rampicato sulla montagna su�bito alle spalle di Palermo. I bambini di Altofonte, nella fredda serata siciliana, non hanno trovato miglior gioco che rincorrersi sulle ampie scale del Comune. Circondato dalle urla dei suoi piccoli concittadini. Corsale grida": «Picciriddi, andatevene, che qui si lavora». Chissà se un giorno quei bambini, divenuti grandi, potranno ricordare quel rimprovero con gratitudi�ne. 12. continuai Consigli e solidarietà tra il diessino Di Lorenzo e il forzista Corsale: due colleghi-amici mentre i loro capi a Roma si scambiano insulti e querele Qui accanto il sindaco di Piana degli Albanesi Nino Di Lorenzo,a sinistra un'immagine del film su Salvatore Giuliano e la strage di Portella della Ginestra