Manhattan Transfer, addio

Manhattan Transfer, addio Manhattan Transfer, addio L'ultimo tour del quartetto newyorkese approda alla Pellerina marted�3 luglio TRAENDO il nome dall'inno�vativo romanzo di John Dos Passos, i Manhattan Tran�sfer nacquero il 1 "ottobre del 1972 a New York, ricchi di idee, ispirazioni ed eclettismo. Lo spettacolo di marted�3 luglio (ore 21,30, ingresso 25 mila hre, ridotti 23 mila) al Parco della Pellerina per ExtraTorinoFesti�val è l'unica data italiana di quello che, a quanto pare, sarà il loro ultimo tour. Celebrerà il ritiro dalle scene di una forma�zione con una trentina di anni di storia, quasi altrettanti album (il conclusivo è «The Spirit Of St. Louis», degno omaggio, natural�mente «sui generis», a Louis Armstrong in occasione del cen�tenario) e innumerevoli ricono�scimenti decretati da critica e pubblico in vari campi dell'en�tertainment. Tutto cominciò, in ima manie�ra talmente newyorkese da asso�migliare ad una delle loro canzo�ni, quando Tim Hauser decise di vivere non due, ma tre identità parallele. Dirigente d'azienda, autista di taxi e benintenziona�to leader di un gruppo vocale, all'inizio degli Anni Settanta ha già un'incisione sotto la cintura, «Jukin'». Una sera, sul vetturone giallo con cui Tim scarrozza turisti e habitués della movida notturna di Manhattan, monta un'aspirante sciantosa di nome Laurei Masse, che di Hauser conosceva già i trascorsi musicali. Più tardi, Tim contatta a un party la cantante folk Janis Siegel, e la recluta con la Masse a far parte del gruppo, completa�to infine da Alan Paul che si stava facendo un nome a Broadway nella produzione originale del musical «Grease». Dalla na�scita ufficiale dei Manhattan Transfer, l'organico è cambiato una sola volta, nel 1978, quando Cberyl. Benzine, una giovane cantatrice e teatrante di Mt. Vemon, Washington, sostitu�Laurei Masse. È di questo periodo il remake di «Birdland» dei Weather Re�port, tuttora il loro «traino» più classico. Reputato il «disco di jazz più trasmesso del 1980», porta a casa il primo Grammy (miglior performance dijazz/fusion); a Janis spetta quello per l'arrangiamento vocale. Gli hits seguono a pioggia, e nel 1981, anno del fondamentale Mecca For Modems, conquistano un significativo traguardo «crossover» (cos�gli specialisti designa�no chi deborda i generi) guada�gnando, primi nella storia, i fatidici grammofonini nelle cate�gorie pop e jazz. Smaliziati discendenti di ima linea artistica che risale a King Pleasure, a Eddie Jefferson e al dinamico trio di Lambert, Hendricks e Ross, la chiave passe�partout dei Transfer è il «vocalese» (cos�s'intitola un memorabi�le Ip del 1985, in collaborazione con Jon Hendricks e Bobby McFerrin), ovvero l'attitudine a tradurre in strofe liriche i pas�saggi strumentali del jazz. Non sempre certi puristi hanno per�donato l'eccessiva disinvoltura del gruppo a nuotare ih troppe vasche comunicanti: doo wop, swing, bop, pop, bossa, soul adolescenziale e persino jingles per bambini, ma nel loro elegan�te, sofisticato melange armoni�co, ricco di umorismo, passione e senso del palcoscenico, sta il segreto di un duraturo e merita�to successo, replicato apparente�mente senza sforzo sia m studio che in fascinosi spettacoli in tutto il mondo. Sarà un vero addio? Edoardo Passio I Manhattan Transfer hanno deciso di sciogliersi: è l'ultima occasione per ascoltarli

Luoghi citati: Manhattan, Mecca For Modems, New York, Washington