Gli scapigliati milanesi tra assenzio e Megan Gale

Gli scapigliati milanesi tra assenzio e Megan Gale VARESE Gli scapigliati milanesi tra assenzio e Megan Gale Marco Rosei UNA divertente e indub�biamente «scapiglia�ta» mostra di costume, di curiosità, di memo�rie in stile «vecchia Milano» fra '800 e '900 è incentrata sulla storia della Scapigliatura letteraria che parte con eletto Arrighi (è lui a battezzare il termine nel 1857), Rovani, l'in�contro a Parigi fra Boito e Baudelaire e arriva fino al ripudio futurista di Gian Pie�tro Lucini. In questo contesto la mo�stra comprende giustamente le foto di scena delle «macchiet�te» di Ferravilla e disinvolta�mente una bottiglia di assen�zio con il relativo cucchiaino d'argento per lo zucchero (di�menticando però, che l'assen�zio era s�«il paradiso artificia�le» per gli intellettuali, per cui Emilio Praga poetava: «s�in�goi l'assenzio/se manca il Faler�no!», ma che era soprattutto il veleno zollano dei proletari e dei teppisti), galleggiano fram�menti di quel preciso fenome�no storico di linguaggio pittori�co e scultoreo illustrato da Cremona, Ranzoni, Conconi, Garcano, dal giovane Previati e dalla scultura di Grandi e degli esordi di Medardo Rosso. Lo spirito informatore della esposizione è evidente nel sag�gio nel catalogo-libro dell'idea�tore Mario Chiodetti, che ha ritrovato e cita in un depliant pubblicitario Omnitel l'abbina�mento della foto pimpante di Megan Gale e di una iVofa azzurra di Carlo Pisani Dossi. La giustificazione dell'ubi�cazione di questa allegra ricer�ca del tempo perduto nel chio�stro benedettino di Voltorre sopra il lago di Varese è data dal fatto cbe vi risiedette nel primo e secondo decennio del '900 Luigi Conconi. Egli è in effetti l'unico artista scapiglia�to con una buona presenza in mostra, con tre quadri, fra cui un minuscolo acquerello di Rose, e soprattutto con gli stupendi fogli cbe ne fanno con Fattori il più grande inciso�re del secondo '800 italiano. Sono minime le presenze di Cremona e Ranzoni, mentre sono inspiegabili, ai due estre�mi temporah, quelle di un pittore di genere erede degli Induno come Salvatore Mazza e di Emilio Gola. Per la scultura le scelte sono ancora più singolari. Grandi è presente con due bellissimi bronzetti, una Pleureuse «im�pressionista» che va ben oltre i simbolismi di Bistolfi e una Bimba degna di Ranzoni, men�tre sono in ogni senso puntuali i giovanili sotto un lampione «oggettivo» di Medardo Rosso. Ma è comcettualmente abissa�le il loro contrasto con lo Zar Alessandro II di Troubetzkoy e con le diecine di bronzetti di bambini-deliziosi quelli di Pelliniche erano la delizia so�prammobiliare della buona borghesia milanese fra i due secoli. A Gavirate amori, passioni e ingenuità nell'avventura di Boito, Arrighi S C La scapigliatura milanese Cavitate (Varese). Chiostro di Voltorre Orario martedì-domenica 10-19 Chiuso lunedi Fino al 21 ottobre. «Giovinetta alla finestra» d�Daniele Panzoni

Luoghi citati: Cremona, Gavirate, Milano, Parigi, Rose, Varese