«Una nuova era nella giustizia»

«Una nuova era nella giustizia»CLAUDE JORDA PRESIDENTE DELTRIBUNALE PENALE INTERNAZIONALE «Una nuova era nella giustizia» Milosevic è il primo capo distato sotto precesso retroscena Emanuele Novazlo EB cominciata una nuova era " per la giustizia intemazio�nale», esulta il presidente del «Tribunale Penale Intemazio�nale per i crimini nella ex Jugosla�via» Claude Jorda, un francese d�63 anni grande conoscitore d�vini e fine gastronomo, dal 1999 alla guida del Tpi. L'ottimismo del giudice Jorda, appena allentato dalle difficoltà con le quali si sta confrontando il Tribunale dell'Aja in attesa d�una riforma che ne sveltisca le procedure di lavoro, è giustificato: l'arrivo di Milosevic nelle carceri di Scheveningen se�gna una svolta, per un organismo intemazionale creato nel maggio del 1993 ma rimasto a lungo senza imputati di rango. Eppure, la Riso�luzione 827 del Consiglio d�sicu�rezza dell'Onu gli conferisce «giuri�sdizione sugli individui responsa�bili di genocidio, crimini d�guerra e crimini contro l'umanità com�messi sul territorio della ex Jugo�slavia dopo il 1" gennaio '91»: facendone il primo tribunale pena�le intemazionale operativo nel do�poguerra, dopo iprocessi d�Norim�berga e d�Tokyo, che giudicarono �criminali nazisti. Basta evocare il primo processo celebrato dal Tribunale dell'Aja, per valutare il cammino compiuto dal presidente Jorda, dal suo nu�mero due Florence Ndepele Mwachande Mumba (Zambia), dal pro�curatore capo Carla Del Ponte (Svìzzera), dal procuratore aggiun�to Graham Blewitt (Australia), dai 3 presidenti di Camera (un austra�liano, un britannico e un portoghe�se), dai 9 giudici scelti in rappre�sentanza d�altrettanti Paesi (insie�me con l'italiano Fausto Pocar ci sono un malese, un egiziano, un colombiano, un marocchino, un giamaicano, una statunitense, un cinese, un guyanese), e dai 1103 funzionari in rappresentanza d�74 nazionalità. Dusko Tadic, un barista di Prijedor giudicato colpe�vole il 7 maggio del 1997 d�sei crimini contro l'umanità, era un semplice manovale della pulizia etnica: condannato a 20 anni, poi aumentati a 25 e ridotti definitiva�mente a 20 nel gennaio dello scor�so anno, sconta adesso la pena in Germania. A lungo è stato l'unico inquilino di Scheveningen. Oggi sono 39 compreso Milose�vic gh imputati rinchiusi nel carcere della cittadina affacciata alla costa del Mare darNord^ràte gli olandesi considerano «la spiag�gia dell'Aja»: altre 3 imputati sono in libertà provvisoria. L arrivo più recente, prima dell'ex presidente jugoslavo,.è stato quello d�Dragan Obrenovic, comandante serbo-bo�sniaco accusato del massacro d�migliaia di civili musulmani du�rante la caduta d�Srebrenìca, in Bosnia. Lo harmo arrestato il 15 aprile �soldati della Sfor, la Forza di pace delle Nazioni Unite: il Tribunale che non può giudicare in contumacia e non prevede la pena di morte ma l'ergastolo non ha infatti una propria forza d�polizia e deve affidarsi a quelle delle Repubbliche nate dalla disso�luzione della Jugoslavia o alle forze d�pace intemazionali (la Sfor e la Kfor dislocata nel Koso�vo), delle quali fanno parte anche mighaia d�soldati italiani. I ricercati sono 38, ma soltanto di 26 si conosce il nome; per altri 12 sono state emesse incriminazio�ni segrete; i latitanti d�maggiore e più velenoso rango sono Radovan Karadic e Ratko Mladic, l'ex lea�der polìtico e l'ex leader militare serbo-bosniaci, che da sei anni sono al primo posto nella lista dei ricercati dal Tpi. Finora, il Tribunale ha celebra�to soltanto 4 processi. Oltre a quello a carico di Tadic il primo a mettere in luce le atrocità della guerra in Bosnia quello contro i tre stupratori d�Foca, un gruppo d�miliziani che avevano fatto dello stupro etnico un'arma di guerra, condannati nel febbraio scorso a 28, 20(e 12 ànni.'.E goi'il processo ^1 gehef-ale Krstic,J àccusato'di avejiè ordinato i massacri tì�Srebre^cà1fieì,''quàH1'sonou stati uccisi 7000 civili musulmani (l'ac�cusa ha chiesto un triplo ergasto�lo, ieri si sono concluse le arnngbe dei difensori); e il processo virtua�le a Karadic e Mladic per conferma�re il capo d�imputazione, nel 1995. Oltre a Milosevic, le accuse del Tpi per crimini contro l'umanità commessi durante la guerra nel Kosovo riguardano altre 4 perso�ne: il presidente serbo Milan Milu�tinovic, l'ex vice premier jugosla�vo Nikola Sainovic, l'ex ministro della Difesa jugoslavo Dragoljub Ojdanic e l'ex ministro degli Inter�no serbo Vlajko Stojiljkovìc. Le accuse riguardano espulsioni di massa e i massacri d�Racak, Bela Crkva e Velika Krusa, dove furono uccisi centinaia di kosovari d�etnìa albanese. Nel complesso gli imputati potenziali sono oltre 150: un calendario ambizioso, so�stenuto con un bilancio annuo di 110 milioni d�dollari ma destinato forse a creare qualche imbarazzo. Senza una riforma e l'impiego d�giudici a tempo, ci vorranno alme�no 17 anni per esaminare tutti i dossier. Dal 1997 soltanto quattro processi e uria condanna per un manovale della pulizia etnica. Gli imputati potenziali sono oltrel50 Una delle Immagini che l'accusa porterà al tribunale dell'Aja: 23 albanesi uccisi, nel gennaio 1999, in un fossato poco fuori Racak, nel Kosovo