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JACK LEMMON IL BUON AMERICANO MORTO A76ANNI JACK LEMMON IL BUON AMERICANO Lietta Tornabuon�Jack Lemmon, at�tore bravissimo che se n'è andato a settantasei anni per un tumore, era la faccia della frustrazione: cioè del male più conjack Lemmon temporaneo, fat; to di vane vellei�tà, di ambizioni sbagliate e pro�messe tradite, di desideri inappa�gati e delusione, della tristezza di c|ii non è mai stato quello che voleva essere. Era unico. Magnifi�co anche tecnicamente, con una qualità di recitazione straordina�ria e una qualità umana affettuo�sa, sardonica. Lo credevano un piccolo borghese, invece per lo standard americano era quasi un aristocratico: nato a Boston da un padre dirigente d'azienda, studente a Harvard, di servizio in Marina. In lui la contaminazio�ne tra farsa e dramma non era quella abituale degli attori comi�ci, che invecchiando non voglio�no o non riescono più a far ridere e passano ai personaggi di nonni bonari, di eroici sacerdoti, di macchiette ingrassate. Dalle commedie ciniche alle tragedie sincere. Jack Lemmon ci ha fatto ridere perdutamente (in «A qual�cuno piace caldo», in «Prima pagina», ne «La strana coppia» con Matthau); ci ha colmato di tenerezza dolorosa, d'inquietudi�ne perplessa (ne «L'appartamen�to», ne «I giorni del vino e delle rose,», in «America oggi» e «Americani», in «Maccheroni»). E ci ha portato all'indignazione, al bisogno di giustizia, in «Missing» o «La sindrome cinese», film severi sulla politica america�na nell'America Latina e sui rischi nucleari: recitando quei personaggi di americano onesto, democratico, coraggioso, libero, tanto sognati alla fine della seconda guerra mondiale e cos�raramente incontrati. Ma è l'interpretazione della frustrazione ad averne fatto, ol�tre che un vincitore di Oscar, una feccia esemplare del presen�te: quante volte, su quanti visi non abbiamo riconosciuto la malinconia smarrita di Jack Lem�mon, il suo sguardo umiUato dal mondo, la sua aspra risata? Catucci e Soria A PAGINA 31 jack Lemmon ;