Rai, nomine provvisorie e rinvio su Santoro

Rai, nomine provvisorie e rinvio su Santoro Rai, nomine provvisorie e rinvio su Santoro Celli: siete anime morte ROMA «Aspetto i risultati che ci porte�rà U direttore generale.quando li avrò, farò una valutazione», dice il consigliere Stefano Balassone uscendo dalla stanza del settimo piano dove si è tenuto il consiglio di amministrazione Bai. «Vedremo come andrà a finire», aggiunge perplesso Vit�torio EmUiani. Il presidente Zac�caria se ne è già andato nel suo ufficio. La riunione è finita sen�za dimissioni né sfiducie, con un ordine del giomo votato amaggioranza che ha avuto persi�no l'astensione di Giampiero Gamaleri (contrario il solo Alber�to Contri). Il clima a viale Mazzi�ni appare migliore di quello del giomo prima, a ridosso della rinuncia di Michele Santoro alla striscia con Chiambretti. Un dia�logo col direttore generale Cappon è stato aperto. Però non è affatto detto che la situazione non possa precipitare di nuovo di qui a una settimana. Tutto è nelle mani di Cappon al quale, secondo l'impegno vo�tato dal consiglio, nei prossimi giomi spetta fare «con urgenza» delle proposte sulla seconda se�rata di Rai Due nel prossimo autunno e sui nuovi programmi della squadra di Santoro, che soddisfino le esigenze di plurali�smo espresse dal consiglio e che Zaccaria, Balassone e Emiliani considerano una condizione irri�nunciabile. «Vedremo se il diret�tore generale saprà sottrarsi alle pressioni ammantate di tec�nicismi che vengono daUe strut�ture intermedie dell'azienda, do�ve ci sono persone che guardano già alle loro future caseUe», spiega fuori dai denti Emiliani. Forse anche per questo il consiglio, dopo aver battagliato tanto per posporre le nomine a una decisione sulla controversa «striscia» di Santoro e Chiam�bretti, alla fine ha deciso di por mano a colmare i posti vacanti. E, oltre alla responsabilità del Tg3 affidata temporanemamente ad Antonio Di Bella e a Mario Meloni, ha dato proprio a Cap�pon l'interim della direzione di Rai Uno. Un modo per rafforza�re la posizione del direttore generale, bilanciando le influen�ze del Marketing e della Divisio�ne 1, le strutture che fino ad oggi si sono opposte strenua�mente aUa striscia santoriana e continuano a contrastare co�munque l'idea che Rai Due ab�bia una seconda serata tutta informativa, con ciò non solo contraddicendo la nuova voca�zione giovanile e di intratteni�mento inaugurata proprio da Freccerò (da Luttazzi all'Ottavo Nano a Superconvention). ma differenziando poco la program�mazione dell'intera Rai. Due le ipotesi su cui si discu�te col direttore di Rai Due Frec�cerò: la prima, che prevede tre seconde serate di Sciuscià, ma ampliate e presentate dallo stes�so Santoro, verrebbe osteggiata in quanto si sovrapporrebbe an�cora troppo aUe cinque seconde serate di «Porta a Porta»; la seconda idea su cui si sta ragio�nando è invece quella di un unico nuovo programma setti�manale dello stesso Santoro, ma in prima serata, una trasmissio�ne lunga, una sorta di «Sciusciàmagazine», fermo restando il settimanale Sciuscià di mez�z'ora in seconda serata, un altro giomo della settimana. A lato della vicenda Rai, la cui posta è comunque la valenza pohtica deUa programmazione del prossimo autunno-inverno, la cronaca registra un battibec�co innescato da una battuta di Pierluigi Celli, ormai ammini�stratore delegato di Ipse. Parlan�do a una tavola rotonda di competenze sui linguaggi artisti�ci e sul fare aziendale, «che dovrebbero andare di pari pas�so» l'ex direttore generale nota�va che «bisognerebbe confron�tarsi con più differenze». «Avere molte anime è un vantaggio ma la Rai buttava l�infine è un tipico caso di anime morte». Una frase che non piaceva affat�to al presidente e ai consiglieri Rai. «Caro Piero, dopo le tue infelici parole ti dico solo che tu ti sei suicidato prima... te ne sei accorto?», rispondeva Zaccaria. E Emiliani chiosava: «Capisco che Celli patisca con la consueta eleganza, la mancanza di visibi�lità che la Rai gli garantiva. Peccato che dopo la sua uscita la Rai abbia come riacquistato la voce». [m. g. b.] | | t M Da sinistra: il presidente della Rai, Roberto Zaccaria e il direttore generale Claudio Cappon

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