Deschamps vara la Juve del Principato

Deschamps vara la Juve del Principato ■i—wumiinwwiwiwi» i mi j, POALLAPAMCHaiSIA LA NUOVA AVVENTURA DELL'EX BIANCONERO Deschamps vara la Juve del Principato «Riporterò il Monaco sul tetto di Francia» personaggio TRE tentativi andati a vuoto prima di sentire al telefono la voce di Didier Deschamps, da qualche giorno nuovo allenatore del Monaco. Ogni volta la stessa risposta: «Monsieur Deschamps sta parlando con i giocatori». Nel ritiro sviz�zero di Crans Montana «DD», 33 anni a ottobre, ha scelto il dialogo prima della tattica. Un approccio fortemente voluto dall'apprendista direttore tecni�co del club francese «perché il pallone può attendere, prima devo capire i giocatori e motivarli». Circa un mese fa era ancora in campo, ha vissuto dalla pan�china la finale di Champions League persa dal Valencia con il Bayem Monaco. Poi ha svolta�to, troppi acciacchi, troppi sa�crifìci per continuare a fare la ballerina di seconda fila. Lui un protagonista nato, con un palmarès lungo come l'elenco tele�fonico non aveva altra scelta. Monaco prima destinazione co�nosciuta di un uomo che, quan�do il presidente Campora l'ha chiamato, da tempo era già allenatore nell'anima. Dal 18 giugno è alla guida di una squadra che esce da una stagione disastrosa. Come la risolleverà? «Intanto motivando i giocatori. Per questo discuto molto con loro, è utile per me conoscerli e per loro capire con chi avranno a che fare. Se un gruppo sta bene mentalmente ottiene risul�tati. Come faceva Lippi, la mia porta sarà sempre aperta per chi ha un problema». Lippi è stato'un maestroperlai? «Lui come Jacquet e Lemerre e ancora prima Suaudeau nel Nantes. Ho avuto la fortuna di lavorare con tecnici preparatis�simi. Ma certamente gli anni trascorsi alla Juve sono quelli che hanno segnato in maniera più profonda la mia vita». Con Marcello il rapporto a un certo punto si guastò? «E' successo e basta. Non ho mai conosciuto un motivatore di uomini come lui. Spero di riuscire a trasferire al Monaco i suoi insegnamenti». Sorpreso che sia ritornato alla Juve? «Sarà difficile rivivere quei quattro anni cos�ricchi di vitto�rie. Lippi rischia, ma se l'hanno voluto è perché sanno che è sempre un vincente. Conosce l'ambiente, sarà più semplice ripartire con lui che con un allenatore nuovo». Nel Principato ha voluto Narciso Pezzotti, ex vice di Lippi, e Antonio Pintus, il preparatore atletico allie�vo di Ventrone. Ora aspet�ta anche Conte e Ferrara. Perché questa invasione di ex? «Premetto subito che Ferrara e Conte non giocheranno con noi. Per il resto è normale che uno cerchi di avere attorno le perso�ne di cui si fida. Della Juve ho un ricordo incaccellabile, quelfi sono stati anni faticosi, ma carichi di soddisfazioni e deter�minanti sotto il profilo umano. Gran parte del mio bagagho di allenatore è frutto di ciò che ho appreso a Torino». Adotterà anche il tridente lìppiano? «Mi adatterò ai giocatori che ho. Uno può avere certe idee, ma è chi va in campo che suggerisce gli schemi. Per ora ho un gruppo di trentacinque giocatori e sono anche troppi. Dal campionato italiano è arri�vato il portiere Roma, ex Pia�cenza. Panucci e Simone sono altri due elementi determinan�ti perché hanno già trasferito in Francia la mentalità itahana. Il vero debuttante qui sono io. Preccupato? Non avevo ancora mercato, stavo riflettendo sul futuro, è arrivata l'offerta del presidente Campora e ho accet�tato. Sfida stimolante, dopo una stagione orribile vogliono subito la Champions League e proverò ad accontentarli». Quattro anni di contratto, ma Ancelotti insegna che la fregatura arriva quando non l'aspetti. «Devo ancora iniziare e faccio gli scongiuri. Mi è spiaciuto per Ancelotti che in quei quattro mesi trascorsi insieme ho potu�to apprezzare. Purtroppo non ha avuto fortuna e in società come la Juve quando non vinci per due stagioni diventi un problema». Con Trezeguet la Juve ha trovato un campione vero? «Talento ne ha sempre avuto, quest'anno è cresciuto tantissi�mo giocando in un calcio più. maturo. Sembra nato per segna�re gol decisivi». Crede davvero che Zidane andrà in Spagna? Non so, per me se ne parla troppo. Ha un contratto con la Juventus, è la società che deci�de. Sicuramente non giocherà in nessun altro Paese che non sia la Spagna. La vuole a ogni costo, non si immagina in nessim'altra realtà calcistica». E' facile cambiare vita? ((Avevo dato tutto il possibile come giocatore. Ho cominciato sedicenne, nelle ultime stagio�ni i ritmi erano diventati insop�portabili, troppe sessanta parti�te all'anno. Il fatto di essere comunque su un campo atte�nua la nostalgia. E sapeste come si fatica di meno». «Come faceva Lippi, grande motivatore, la mia porta sarà sempre aperta per chi ha un problema» «li vero debuttante sono io, a Panucci e Simone si aggiunge Roma, non verranno Conte e Ferrara» Marco Simone è uno degli alfieri del Monaco al lavoro nel ritiro d�Crans Montana Didier Deschamps con la coppa del Mondo vinta nel 1998 contro il Brasile