«Automobilisti risarcite una parte del danno» di Roberto Ippolito

«Automobilisti risarcite una parte del danno»«Automobilisti risarcite una parte del danno» Le assicurazioni preparano la tariffa «chi sbaglia paga» Roberto Ippolito ROMA Meglio essere prudenti al volan�te. Anche per il portafoglio. L'au�tomobilista che provoca un inci�dente potrebbe infatti essere chia�mato a risarcire ima parte del danno pur essendo assicurato. La creazione di una nuova tariffa subito battezzata «chi sbaglia pa�ga» e caratterizzata dall'obbfigo di un contributo in caso di sini�stro è proposta da Alfonso Desia�ta, presidente dell'Aria, l'associa�zione delle imprese di assicurazio�ne. Con il suo intervento all'assem�blea dell'Ama, Desiata cerca di trovare soluzioni all'anno nero delle compagnie: il 31 luglio del�l'anno scorso sono state multate dall'Antitrust, l'organo di tutela della concorrenza, per 700 miliar�di con l'accusa di aver costituito un cartello, cioè di aver concorda�to fra loro le tariffe della re auto, la polizza per la responsabilità civile degli incidenti automobili�stici; ad aprile sono finite sul banco degli imputati per gli ecces�sivi rincari. Ma gli assicuratori, come dice Desiata, si sentono «demagogicamente indicati come i responsabili dei mah italiani». Proprio all'assemblea dell'Ania il neoministro delle attivi�tà produttive Antonio Marzano ipotizza una moratoria, cioè la sospensione volontaria degh au�menti. Una strada definita impos�sibile» da Desiata, per il quale sonò in bàlio comunque aumenti «modesti» con iitòcchi tariffari «daun-20Zoaun -l-20^. Il meccanismo proposto «chi sbagha paga» nasce dall'esigenza, ricordata dal presidente dell'Ania, di «contenere mediaimente il prezzo dell'assicurazione re au�to a vantaggio della massa degh assicurati». Per soddisfarla, se�condo il presidente dell'Ama, «oc�corre consentire l'applicazione di formule tariffarie che prevedano un contributo dell'assicurato al risarcimento deh'eventuale dan�no da lui provocato, responsabi�lizzandolo in modo più diretto alle conseguenze dei propri com�portamenti di guida». In sostanza, l'automobilista ri�sponderebbe direttamente per la quota del danno in franchigia. Per prevedere la franchigia «oppo�nibile» al danneggiato è però ne�cessaria ima nuova nórma. La tariffa immaginata, sostiene De�siata,'«consentirebbe significati�ve riduzioni di premio, certamen�te non conseguibili con franchigie non opponibili, le quali gravano comunque sulle uscite delle com�pagnie». Gli assicuratori pensano poi che un freno alle tariffe è possibi�le con la patente a punti, con il «patentino» per i minorenni alla guida di un motorino, con il ricor�so alla banca dati anti-frodi. Cer�cano quindi gh strumenti per venir fuori da una situazione molto complessa. Agli italiani cri�tici per gh eccessivi rincari obiet�tano di svolgere in perdita la loro attività: con la loro assemblea annunciano di essere in rosso per la sola re auto per 2.515 miliardi. A chi contesta gh aumenti del�le tariffe superiori al doppio dal 1994, anno'della liberalizzazione per le polizze auto. Desiata rispon�de che da allora «l'inflazione è cresciuta del 18,207o, mentre il costo medio dei danni pagati da�gli assicuratori è aumentato del 78,80Zo». Scaduto lo scorso marzo l'an�no di blocco delle tariffe. Marzanò giudica non riproponibile al�cun intervento d'autorità (già con�siderato eccezionale dal suo pre�decessore, Enrico Letta). E solleci�ta invece la sospensione degh aumenti: «Auspico una morato�ria volontaria perchè il blocco inasprisce le tariffe e rinvia nel tempo il problema». Il ministro delle attività produttive fa presen�te che «l'intervento deve essere di carattere strutturale» e può ri�guardare il prelievo fiscale. La sospensione degh aumenti invocata dal ministro appare pe�rò impraticabile all'Arda. Osserva Desiata: «E' facile annunciare una moratoria, ma è difficile rea�lizzarla» perchè le aziende hanno già impostato i loro bilanci di prevsione dando le relative «co�municazioni» al mondo finanzia�rio e «quindi il problema è molto deheato, soprattutto per le socie�tà quotate» Mentre Desiata si dice convin�to deh'aumento della concorren�za nel settore, Marzano afferma che «occorre intensificarla»: per�tanto «le compagnie meno effi�cienti paghino le loro inefficienze e non si sfruttino posizioni di rendita che derivano daU'obbligatorietà dell'assicurazione auto». Marzano afferma poi di concorda�re con Desiata sulla destinazione del trattamento di fine rapporto, utilizzabile per la previdenza inte�grativa: «Bisogna che la scelta sia volontaria». Sempre a proposito della re auto, le compagnie continuano a sostenere che a colpa degh au�menti va ricercata neUe innumerevoh frodi e nei risarcimenti per il colpo di frusta, cioè il contrac�colpo subito per un incidente. Desiata ironizza sul fatto che «gh italiani vanno nei paesi tropicali grazie ai risarcimenti del colpo della frusta» e «un colpo della frusta non si nega a nessuno...». L'avvocato Angelo Pisani, artefi�ce della protesta nota come il clacson day, rephea che «sono gh assicuratori e tutti coloro che ruotano intomo alle compagnie ad andare in vacanza con quanto pagato dai cittadini». Il conducente risponderà direttamente per la quota delle «lesioni» in franchigia Il ministro chiede la sospensione degli aumenti le compagnie non ci stanno «Ritocchi modesti» La novità riguarda il pagamento del danno da parte dell'assicurato

Luoghi citati: Marzano, Roma