E' già tempo di divorzio nel Nuovo Psi di Antonella Rampino

E' già tempo di divorzio nel Nuovo Psi E' già tempo di divorzio nel Nuovo Psi Assemblee contrapposte diBobo Craxi eDeMichelis Antonella Rampino ROMA Il dispiacere non lo dissimulano, né gli uni né gh altri. Ma un certo qual velato disappunto, che in queste ore deve provare anche il per quanto residuale elettorato, quello sì, quello c'è. I sociahsti, non quelli di Boselli e Villetti e Intini che stanno con l'Ulivo e sono all'un per cento, e nemmeno gli altri come Cicchitto e Boniver che stanno ormai proprio dentro Forza Italia, ^h altri socialisti, quelli di De Michebs, Martelli e Craxi (Bobo), quelli del Nuovo Psi, si sono già divisi. Il fenome�no che spinge alla diaspora della dia�spora era in atto già da tempo: Martel�li voleva candidarsi, preferibilmente contro Giuliano Amato a Grosseto, sotto la bandiera della Casa delle liber�tà. Berlusconi ha detto niet e da allora i rapporti si sono incrinati. Liti, Boho Craxi tirato per la giacchetta, divorzio da Gianni De Michelis. «Insomma il problema non è poi Bobo» dice l'uomo che in una notte al Midas portò Craxi (Bettino) alla segreteria sempheemente smarcandosi dal padre del partito Lombardi, semmai «Martelli, e anche Andò, hanno delle delusioni personah, massi certo, i posti che la Cdl non ci ha dato, e come succede in questi casi la buttano in poUtìca. E' per questo che hanno convocato, dopo che un mese fa io l'avevo fissata per giovedì, una loro assemblea perla mattina prima». Il fatto è però che i socialisti, quelh che sin qui hanno guardato a destra, qualche voto lo prendono, di certo più die quelli che si son schierati a sini�stra. Sara l'anticomunismo di panda dei sodalisti itahani, duro a morire anche ottant'anni dopo Livorno. Sarà che temono sempre, come dicono poi subito sia De Michelis e Craxi, uniti in questo e solo da questo, «che quelli del Pd vengano a falange macedone, e d portino come Boselli sempre al guinzaglio». I dati, almeno sono certi: lo Stli non ha raggiunto l'un per cento. Il Nuovo Psi, che s'è presentato con due liste, di qua i demichelisiani col mar�chio usdto dal congresso l'anno scor�so, di là i nuovi craxiani con l'etichetta rosselliana del «socialismo liberale» hanno alzato alle regionali in Sicilia un bel 3 per cento, «e chissà, fossimo stati uniti, sarebbe stato anche un 4 o un 5» sospira De Michelis. Il fatto più grave di tutti è che gh uni in un albergo, gli altri in un altro, terranno separati l'assemblea precongressuale, quella in cui si fa l'analisi del voto e si convoca il congresso vero. E tutti e due si sentono legittimati, «noi abbiamo la maggio�ranza, il direttivo del partito è di quattro persone, Martelli e Spano so�no con me» dice Bobo Craxi, dungue «Gianni è la minoranza». Gianni si sente nella legalità, il primo motore mobile della rinascita socialista, «l'ab�biamo deciso insieme al precedente congresso, la linea di fiancheggiamen�to al centrodestra, e pure data e luogo della nostra assemblea: io sono nella legalitàpiena». Agli avvocati non si arriverà, il dispiacere c'è, la disillusione pure. Mt jnti e cause non mancano. A spulciare il Gramsci della Città futura si potrebbe commentare che gh italia�ni hanno sempre i sodalisti che si meritano. Ma la qualità tutta bistiedosae incline alla partenogenesi, eviden�temente non da oggi, dei socialisti italiani è come un movimento tolemai�co, sempre attorno al sol dell'avvenire. Litigano, insomma, perché come dice Bobo «noi siamo una forza di sinistra, come faedamo a stare col centrode�stra?». Già, ribatte De Michelis, «scusa�te, d siamo ricompattati, d siamo presentati, abbiamo fatto campagna elettorale, non nego che la Cdl d tratti male: ma come si fa, a poche settima�ne dal voto, a cambiare idea e schiera�mento?». Come fa Bobo, soprattutto, «con quel che ha detto nella dichiara�zione di voto per la fiducia a Berlusco�ni». Il nodo, sembra meno di strategia e più di tattica. Gratta gratta, anche De Michelis non può che ammetterlo, «certo che siamo una forza di sinistra, cosa vuole che siano i sodalisti?». Bobo respinge con nettezza il sospetto, «ma no che non vogho passare con l'Ulivo: però restare autonomo dal centrodestra sì». De Michelis tempo�reggia. E cosa aspettano i nuovi vecchi socialisti? Tutti e due, quelh di qua e quelh di là, che passi la nottata dei diesse. Preferibilmente; che si disinte�grino, «cos�poi, finalmente, la questio�ne sodalista potremo porla per davve�ro». L'ex ministro degli Esteri Gianni De Michelis A destra, Bobo Craxi

Luoghi citati: Cdl, Grosseto, Livorno, Roma, Sicilia