Santoro rinuncia, crisi Rai più grave

Santoro rinuncia, crisi Rai più grave Santoro rinuncia, crisi Rai più grave Non farà la «striscia» sulla rete 2. Cappon: «Momenti delicati» ROMA Michele Santoro fa un passo in�dietro e, vista l'irrimediabile spac�catura che attraversa il vertice della Rai sulla sua «striscia» d'au�tunno in coppia con Piero Chiambretti, annuncia di rinunciarvi. «Con dispiacere ritiro la mia dispo�nibilità, prendendo atto che se il programma si realizzasse, a tuo parere dividerebbe l'azienda», scrive al direttore generale Clau�dio Cappon, col quale ha avuto un lungo, infruttuoso, colloquio. Un gesto clamoroso, spiazzan�te, quello di Santoro, che ha ribut�tato la palla al centro del consiglio di amministrazione che si riuni�sce questa mattina. Se qualcuno dei consiglieri della maggioranza si accingeva a salire sulla barrica�ta de «I gemelli» per dimettersi, aprendo una crisi prematura alla Rai che avrebbe messo in imba�razzo Berlusconi a ridosso del G8, ora la faccenda si complica. «Dimettenni? E' l'ennesima bufala» risponde Stefano Balassone, il consigliere vicino ai Ds che si vociferava fosse pronto a rimette�re il mandato sull'onda del «caso Santoro». Ma il caso è tutt'altro che chiuso, e a saltare potrebbe essere lo stesso direttore genera�le. Che dichiara: «Sono momenti dehcati». Balassone, e con lui Vittorio Emihani e il presidente Zaccaria hanno già pronta la loro contro�mossa. «Estremamente dispiaciu�ti» per D gesto del conduttore, ritengono tuttavia che la decisio�ne di Santoro sia «il sintomo di un malessere dell'azienda» che defi�niscono «molto preoccupante». Per questo respingono l'interpre�tazione secondo cui la rinuncia a «I gemelli» chiuderebbe il proble�ma. Anzi. Dal direttore generale pretendono insomma, un chiari�mento e proposte alternative e non hanno alcuna intenzione di mollare la presa su quelli che ritengono i punti fondamentali. In sostanza, nella riunione di oggi del cda. Emiliani e Balassone chie�deranno al direttore generale di affrontare tre questioni fonda�mentali: 1) il rispetto del plurali�smo politico culturale nell'offerta di programmi d'autunno. 2) La realizzazione, a prescindere da Santoro e Chiambretti, di ima striscia di attualità su Rai Due in seconda serata, alternativa all'offerta di Rai Uno, come da ordine del giorno approvato dal cda del 6 giugno. 3)L'mdicazione su come si intenda valorizzare la risorsa Santoro, per evitare che anche lui abbandoni la Rai, come hanno già fatto Lemer, Fazio e Rizzo Nervo. A questo punto toccherà a Cap�pon spiegare per filo e per segno il perché della rinuncia alla striscia con Chiambretti e, soprattutto, dire in che modo intende realizza�re quegli obiettivi. E se le risposte non saranno soddisfacenti, la maggioranza del cda in testa Zaccaria è pronta a sfiduciare il direttore generale. Il presidente della Rai ha con Cappon il dente a^/velenato per l'intervista conces�sa al Corriere della Sera in cui il direttore generale diceva di esse�re lui a governare la Rai. Zaccaria gli avrebbe contestato quella di�chiarazione a voce, e Cappon gh avrebbe risposto con una lettera privata in cui disconosceva la frase riportata dal quotidiano, ma senza dare seguito a ima smentita ufficiale. Cos�il presidente inten�derebbe chiedere a Cappon una smentita ufficiale davanti ai con�siglieri e ai sindaci, mettendolo ulteriormente in difficoltà. Si arriverà alla sfiducia? Il direttore generale già ieri si era messo al lavoro per trovare una soluzione di compromesso, incon�trando il direttore di Rai Due Freccerò, il quale a sua volta poi ha visto Santoro e Chiambretti. Alberto Contri resta convinto che una soluzione si troverà, e che Santoro continuerà a fare il suo «Sciuscià» e un suo programma e che «tanto can can lo si è montato per fargli avere quello che neppu�re la Rai dell'Ulivo gh aveva concesso». Ma Zaccaria, che ha presentato ieri con l'intero verti�ce della Rai il bilancio consuntivo del 2000 e quello preventivo del 2001 approvati dall'assemblea de�gh azionisti, ha raggiunto il suo obiettivo e non ha niente da perde�re. La Rai è cresciuta, si è diversifi�cata e ha conti in ordine, si presen�ta con un attivo di 84.4 miliardi e, per la prima volta, ne ha persino distribuiti 20 di dividendo agh azionisti. E persino nel 2001, mal�grado il calo degh investimenti pubblicitari, conta di mantenere il pareggio. Tanto che persino lo scettico ministro delle Comunica�zioni Gasparri è costretto a con�gratularsi, [m. g. b.] U presidente Zaccaria «È un fatto che ci crea dispiacere ed è il sintomo preoccupante di un malessere nell'azienda» Oggi si riunisce il cda la maggioranza pronta a sfiduciare il direttore generale

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