Ruggiero offre «un documento comune» di Enrico Singer
Ruggiero offre «un documento comune» Ruggiero offre «un documento comune» «E un fondo per abbassare i costi delle medicine anti-Aids» Enrico Singer inviato a LUSSEMBURGO CHE emozione tornare in questo palazzo, girare d�nuovo per �corridoi del Kircbberg. Per me è come un salto nel passato: un salto molto piacevole, perché ho trovato un'Europa che è di�ventata finalmente attore principale sulla scena mon�diale». Renato Ruggiero ha appena concluso l'incontro con gli altri ministri degli esteri dell'Unione ed è soddi�sfatto d�questa prima giorna�ta di lavoro a Lussemburgo. Ma un elemento di preoccupa�zione c'è. Non è «un buon segnale» che, dopo gli inciden�ti al vertice di Goteborg e alla vigilia del GB di Genova, la Uè s�occupi soltanto dei proble�mi d�sicurezza collegati a questi appuntamenti e non del dialogo con chi protesta. I ministri degli Interni europei affronteranno il problema della sicurezza nei prossimi summit? «Il problema di come reagire ai movimenti di piazza in occasione dei vertici europei esiste e ima riunione ci sarà il 13 luglio. La decisione è stata confermata oggi. Ma da parte nostra è stato detto: va bene riunire �ministri degli Inter�ni, però non basta. Bisogna dare una risposta pohtica più generale e abbiamo proposto che se ne parli anche a livello dei ministri degli Esteri. Un'occasione potrebbe già es�sere il Consìglio del 16 luglio. Anche la Spagna e il Portogal�lo sono d'accordo. L'impor�tante è che il discorso s�allarghi». Lei incontrerà i rappresentanti del Genova So�cial Forum? (divedrò la prossima settima�na con il ministro degli Inter�ni, Claudio Scajola. La data precisa dell'incontro non è ancora definita. Gh impegni sono tanti, i giorni sono po�chi. Ma ci vedremo. Scajola affronterà il capitolo sicurez�za. Io voghe stabilire un dialo�go sui contenuti. Non sta a me parlare d�zona gialla o d�zona rossa, ma dell'agenda che è sul tavolo del G8. Credo che esista anche un grosso problema d�comunicazione da risolvere. Quando i conte�statori chiedono che sia ridot�ta la povertà nel mondo, che ci sia attenzione al lavoro delle donne, che sia governa�ta la globalizzazione, non fan�no che reclamare cose che sono all'ordine del giorno del vertice». Ci sono iniziative concre�te di aiuto ai Paesi poveri in programma al GB? «Noi italiani, contrariamente a quanto detto da alcuni grup�pi, abbiamo appoggiato la ri�soluzione proposta dal Brasi�le all'Gnu per consentire l'ac�quisto dei medicinali per cura�re �malati di Aids al prezzo di costo da parte dei Paesi pove�ri del mondo. E a Genova vogliamo proporre qualche cosa di più: la creazione di un fondo per sovvenzionare l'ac�quisto dei medicinali. Il fon�do era stato proposto da Kofi Annan. Noi abbiamo ripreso l'idea e stiamo cercando d�dargli contenuti precìsi d�cifre e di modi». Lei ha proposto anche tuia riunione di persona�lità indipendenti da tene�re in contemporanea al GB... «Non so se riusciremo a fare in tempo. Per preparare que�ste cose ci vogliono mesi e siamo arrivati da poco. Ma spero che sia ancora possibile organizzare una riunione di personalità di indiscussa au�torità morale come Nelson Mandela, Mary Robinson o l'ex presidente finlandese Ahtisaari che preparino un documento da inviare ai par�tecipanti del GB. Possono chie�dere anche la Luna. Sarebbe comunque un elemento d�, dialogo e per me la cosa più importante è proprio il dialo�go, la comprensione. Credo che il problema più grande che abbiamo di fronte oggi è la difficoltà, enorme, di comu�nicare, di ragionare sulle cose concrete. Lo abbiamo appena visto a Goteborg». Perché? «In quel vertice abbiamo vis�suto un momento unico: ven�tisette capi d�Stato e di gover�no si sono ritrovati attorno a un tavolo per dìscutsre d�come unire l'Europa e, fuori, c'era gente che tirava �sassi. I manifestanti non sapevano nemmeno quello che accade�va nel vertice. Protestavano per la difesa dell'ambiente mentre l'Unione approvava un documento sullo sviluppo sostenibile che è di avanguar�dia. Non contestavano quello che stavamo discutendo. Sem�plicemente lo ignoravano. Questo non s�deve ripetere al GB». «Anche l'Europa deve riunire i ministri degli Esteri per allargare il discorso» «Abbiamo un grosso problema di comunicazione : chi protesta non sa di cosa parliamo» Il ministro degli Esteri Renato Ruggiero e il suo collega inglese Jack Straw
Persone citate: Ahtisaari, Claudio Scajola, Jack Straw, Kofi Annan, Mary Robinson, Nelson Mandela, Renato Ruggiero, Scajola
Luoghi citati: Europa, Genova, Lussemburgo, Spagna
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