I guadagni «nel pozzo»

I guadagni «nel pozzo» PORTAFOGLI Dopo la sbornia della New Economy le società petrolifere sono le star dei listini Le prospettive del settore e i titoli su cui puntare, da Exxon a Ghevron a Eni I guadagni «nel pozzo» L| ANDAMENTO borsistico delle major petrolifere è chia�ramente influenzato dall'an�damento del prezzo del petrolio, ma non solo. Più che le variazioni di breve del prezzo del petrolio, a contare sono le attese sui livelli futuri del greggio e di conseguenza della redditività aziendale. Nono�stante i prezzi del petrolio siano su livelli molto alti ormai da 18 mesi, gli investitori si aspettano che que�sti prezzi siano insostenibili nel medio periodo, e che gli utili azien�dali siano destinati a scendere nei Drossimi anni. Così, nonostante 'ottima performance del primo trimestre (in cui mediamente le major petrolifere hanno battuto l'indice S&P del 3407o) ed il buon andamento del secondo (4-40Zo), i titoli trattano ancora a forte scon�to rispetto al mercato (il rapporto prezzo/utUi è pari a 10.9, ovvero circa la metà rispetto all'indice S&P contro uno sconto medio stori�co del 10-1507o). Questa situazione dipende dal forte aumento degli utili aziendali nell'ultimo biennio, generato dall'aumento del fattura�to, dal mighoramento dei margini reddituali e dall'effetto positivo dei piani di ristrutturazione. L'indu�stria petrolifera ha infatti reagito al tracollo dei prezzi del '98 imple�mentando robusti piani plurienna�li di taglio dei costi, raggiunti anche attraverso diverse maxi-fu�sioni (come quelle tra Total ed Elf, tra Exxon e Mobil o Bp ed Amoco). Contestualmente, la costante cre�scita dei prezzi, prima del petrolio e successivamente, in modo più che proporzionale, dei suoi deriva�ti (con conseguente boom dei mar�gini nell'attività di raffinazione) ha generato, soprattutto nei primi me�si del 2001, liveUi di redditività astronomici, sicuramente difficili da ripetere nel futuro. ■ PROSSIMI TRIMESTRI I margini reddituali nei prossimi trimestri potrebbero stabilizzarsi su livelli superiori alla media stori�ca, grazie ad un elevatissimo tasso di utilizzo della capacità produtti�va (rispetto al 1980 negli Usa ci sono 150 raffinerie in meno) e a normative ambientali sempre più complesse. Sicuramente, però, per le aziende sta diventando sempre più difficile garantirsi i tassi di crescita del recente passato (a me�no di una nuova esplosione nei prezzi del greggio). Negli ultimi mesi le strategie si sono rifocalizza�te sulla crescita dei volumi estrat�ti. Se però gli obiettivi di riduzione dei costi sono stati sostanzialmente raggiunti, quelli di aumento della produzione sono storicamen�te più difficili da rispettare, anche perché non dipendono solo da fatto�ri aziendali (e già alcune majors hanno recentemente limato i tar�get per il 2001). Inoltre il loro effetto sugli utili è sensibilmente inferiore rispetto a quelli di una riduzione dei costi o di un aumento nel prezzo del petrolio. CONSIGLI OPERATIVI In un quadro reddituale più a rischio rispetto al recente passato, il consiglio è quindi di focalizzarsi solo in ottica speculativa a quelle aziende i cui utili sono più diretta�mente legati al prezzo del petrolio (come Texaco, Chevron, Bp e Repsol), concentrandosi invece, in otti�ca di medio periodo, soprattutto su quelle che potranno beneficiare anche da storie di ristrutturazione intema o che presentano un mag�giore potenziale di crescita della capacità produttiva (come Royal Dutch Shell, Exxon Mobil, Total ed Eni). Un'alternativa interessante può essere anche puntare su azien�de operanti in specifiche nicchie, destinate a beneficiare ancora per diversi anni dei piani pluriennali di investimento generati dal rinca�ro del petrolio. Un comparto molto speculativo, ma cicuramente premiante qualora l'equilibrio fra do�manda ed offerta dovesse mante�nersi sui livelli attuali, è quello delle piccole aziende indipendenti operanti unicamente nel campo dell'E&P (esplorazione e produzio�ne), come l'inglese Enterprise Oil o la statunitense Anadarko. Ma so�prattutto appare. interessante il settore "oil services", composto so�prattutto da aziende che offrono servizi alle major per quanto ri�guarda l'esplorazione e la costru�zione di piattaforme estrattive. In�vestimenti in capacità produttiva attesi in crescita del 230Zo annuo nel 2001 (dopo il -11507o del 2000) ed il crescente focus delle amministra�zioni pubbliche sull'aumento dell' offerta (sia di gas che di petrolio) potranno generare significativi be�nefici per queste aziende, soprat�tutto per quelle operanti nella per�forazione offshore. In questo senso sono da considerare molto interes�santi aziende come le statunitensi Baker Hughes e Halliburton piutto�sto che la francese Coflexip o la nostra Saipem. IN ITALIA Nel nostro paese petrolio significa innanzitutto Eni. Ma non solo, perché, senza dimenticare Erg e Saipem, bisogna ricordare che fra poco arriverà sul mercato anche Retegas, la controllata Eni nel set�tore del trasporto del gas, di cui verrà collocata una quota significa�tiva (30-4007o) non appena le condi�zioni di mercato lo consentiranno. Il nuovo regime autorizzativo del settore, finalizzato alla graduale apertura del mercato, di cui ormai si conoscono quasi tutti i dettagli, sembra lasciare interessanti spazi di crescita a Retegas, ponendo obiettivi di aumento dell'efficienza non impossibili da superare. Il titolo dovrebbe comunque avere un andamento molto tranquillo, adatto soprattutto ai cassettisti, con buoni rendimenti cedolari ed un profilo di rischio da classica utility. ENI, ERG E SAIPEM Per la stessa Eni il business del gas è molto importante, in virtù dell'as�soluto dominio del mercato italia�no (le cui opportunità di crescita sono peraltro limitate al 2-30Zo an�nuo) e di un'aggressiva espansione all'estero che sta già iniziando a dare frutti in Spagna e nell'Est Europa. Il fatto che il 300Zo degli utili di Eni dipendano dal gas ha reso il titolo meno reattivo di molti altri all'escalation del greggio, ma lo rende sicuramente interessante in ottica difensiva in una fase in cui l'andamento del petrolio è più a rischio. L'interesse per Eni dipen�de anche dal fatto che nonostante un'ottima base industriale ed una forte posizione finanziaria, il titolo tratta a forte sconto rispetto sia a Total che ad aziende molto più a rischio in caso di discesa del greg�gio, come Repsol. Oltre ad Eni, è sicuramente interessante anche Erg, azienda indipendente operan�te sia nella raffinazione (con una quota del 140Zo sul mercato italia�no) che nella distribuzione (70Zo). Dopo il boom del 2000 (vendite -f 680Zo, utile netto quasi decuphcato), la redditività nella prima parte del 2001 è stata in parte penalizzata dalla riduzione del differenziale tra i prezzi del petrolio e quelli della benzina. Il titolo tratta sicura�mente a livelli molto interessanti, anche se esiste un chiaro rischio in caso di flessione nel prezzo del greggio. Sembrano più sicure le prospettive di Saipem, la controlla�ta Eni attiva soprattutto nelle atti�vità di perforazione e costruzione di piattaforme ed oleodotti. Sai�pem è una delle società meglio posizionate per beneficiare della congiuntura positiva del settore, grazie ad una divisione offshore esposta soprattutto alle aree geo�grafiche ed alle nicchie di prodotto a maggiore potenziale di crescita. Saipem dovrebbe beneficiare anco�ra per molto tempo di una forte crescita di utili e margini redditua�li (già evidente nel primo trimestre 2001), e sembra molto più protetta da eventuali rovesci nel prezzo del greggio. Lorenzo lori AZIONI BORSA PRINCIPALE PREZZO SVALUTA PREZZO/ UTILE 2000 PREZZO/ UTILE 2001 RENDIMENTO CED0LARE PERFORMANCE ULTIMO ANNO CAPITALIZ�ZAZIONE (min euro) PREZZO/ VALORE PATRIM0N. R0E 2000 V*AtìCi s^ «^ *^ « Bp Amocp •Exxon Mobil . * Shell Royal Dutch Londra 6,4 'sterline 14,53 '16,14 2,1% 9,6% 221,54 2,6 15,8% New York 88,85 dollari 18,47 18,51 2,0% 10% 356,42 . 3,7 20,6% Amsterdam 71,28 euro 17,73 19,06 2,2% 9.2% 152,85 3,4 21,5% • TotalFina Elf EeSMl l£O0i KiPHM ISDESi WtSMl^^M ' Eni Pp^JP • Repsol • Chevron EaS ^ tf J# » Enterprise Oil »Anadarko * Burlington Londra 6,305 sterline ; • 9,87 7,25 1,2% 32,7% 5,06 2,0 n.s. NewYork 58,71 dollari 6,20 6,26 0,3% 17,1% 17,10 2,3 n.s. New York 43,6 Idòllari 4,32 4,03 W lO^/o 10,72 2,2 n.s. jp m • Baker Hughes fctieM WUMSM • Halliburton P^ MS BT'^yflp?'^^ EBm UUm IBjIrB • Schlumberger Saipem Erg Milano ' 7,6 euro 44,71 25,33 O^/o 42,2^0 3,34 3,0 4^/0 Milano 4,31 euro 6,73 7,31 3^Zo 36^Zo 0,69 1,6 16^Zo Note: prezzi al 18 giugno; il rapporto prezzo/utili 2001 è calcolato sulla base delle stime di consenso Ibes delle principali case di brokeraggio mondiali. Q Dic-98 ©:feb-99 ®:Apr-99 © GÌU-99 @: Ago-99 è Ott-99 ©l'feb-OO (3) Apr-00 ® Giu-00 (s) Ago-00 ©iOtt-OO ©Dic-OO ® febrOi. ® AprrOI © 6iu-01 INDOLLAM BRENT BENZINA GASOLIO 9,96 36,33 10.48 39,33 16,71 58,97 16,12 69,53 20.49 74,43 21,15 66,31 24,89 73,23 28,6 96,58 23,43 89,84 31,32 113,28 35.03 114,39 30,85 96,13 22,54 83,23 25,94 81,13 27.04 136,47 28,34 91,06

Persone citate: Baker, Halliburton, Hughes, Shell Royal Dutch

Luoghi citati: Europa, Italia, Londra, Milano, New York, Spagna, Usa