Con Ambler in Costa Azzurra vanno e vengono le spie

Con Ambler in Costa Azzurra vanno e vengono le spie Con Ambler in Costa Azzurra vanno e vengono le spie RECENSIONE Masolino . d'Amico ERIC Ambler, recentemente scomparso a novant'anni, si era formato come ingegne�re, poi era stato attore di varietà, quindi aveva diretto un'agenzia pubblicitaria. Dopo il 1937 lasciò ogni cosa e scrisse sei polizieschi, di solito sulle peripezie di un inglese più o meno goffo e innocente nell'inquieta Europa sul'orlo della catastrofe. Nel 1940 abbandonò la letteratura per l'azio�ne: si arruolò come soldato sempli�ce e passò più di dieci anni nell'eser�cito britannico, dal quale usc�col grado di tenente colonnello. Dopo il 1951 si rimise a scrivere, ora anche per il cinema, dando ai suoi nuovi «thrillers» sfondi più esotici, come l'Estre�mo Oriente e l'Africa. Sposò un'assistente di Hitchcock che divenne produttrice cinemato�grafica, e quando si ritirò andò a vivere con lei in Svizzera pri�ma di tornare definitivamente in Inghilterra. «Epitaffio per una spia» è del 1938, e in una breve prefazione di molti anni dopo, quando lo rilesse alla luce della dignità conferita nel frattempo al genere della «spy story» da accademici desiderosi di allargare il proprio campo, Ambler ricordò come all'epoca nessuno prendesse sul serio prodotti del genere, che non venivano nemme�no chiamati romanzi, ma al massi�mo favolette. Tuttavia prese retro�spettivamente atto, non senza una punta di ironico orgogho, di avere contribuito a introdurre il tema dello spionaggio nel racconto inve�stigativo, e insomma di avere allar�gato il genere del giallo. Non che di giallo la storia in questione abbia poi molto, perlomeno del giallo classico: un piccolo enigma c'è, ma al lettore non vengono dati gli elementi per risolverlo. Lo schema semmai è quello di un film di avventure angosciose, come il clas�sico «Club dei trentanove», a sua volta derivato da un romanzo di RECENMasd'A IONE ino . ico John Buchan: un mal�capitato è scambiato per un agente stranie�ro e attraverso una se�rie di prove sempre più ardue tenta di di�mostrare la propria in�nocenza a delle autori�tà ostili che un po' lo spaventano un po' lo manovrano. Il protagonista di Buchan-Hitchcock era canadese, quello di Ambler ben�ché sia insegnante di inglese ha un passaporto jugoslavo che lo rende passibile di espulsione dalla Fran�cia dove insegna. Durante una va�canza sulla Costa Azzurra e in seguito a un casuale scambio di macchine fotografiche, costui è ar�restato come sospetto di spionag�gio, e rilasciato solo a condizione di scoprire il vero doppiogiochista, che certamente fa parte della clien�tela dell'albei^ghetto in cui è sceso. Sfila cosi una vivace galleria di personaggi di varie età e nazionahtà, stranamente assortiti e tutti più o meno sospetti. L'autore li osserva apparentemente divertito, in realtà abilissimo a rivoltare in continua�zione le carte a seconda dell'effetto che costora producono sull'inesper�to e spaventato investigatore per forza. Ne risulta un Ambler d'anna�ta, piacevole sia per queste microstorie che si contraddicono strada facendo sia per l'evocazione di una villeggiatura di una volta, placida in apparenza, tragica subito sotto la superficie, come U momento storico che le antenne dello scrittore perce�pivano con lucidità. Eric Ambler Epitaffio per una spia trac/. Franco Salvatorelli, Adelphi, pp. 232, L 16.000 ROMANZO

Persone citate: Ambler, Buchan, Eric Ambler, Franco Salvatorelli, Hitchcock, John Buchan

Luoghi citati: Africa, Europa, Inghilterra