La 7 Fazio 2 la vendetta di Marinella Venegoni

La 7 Fazio 2 la vendetta La 7 Fazio 2 la vendetta evento Marinella Venegoni inviata a MILANO m AGAZZI accomodatevi, sia�mo in onda fra 30 secondi» pregava Fabio Fazio alle 19,45. Stava per lanciare la festa di inaugurazione di «La?», e la platea dell'Alcatraz, locale trendy di Mila�no nel quale è iniziata l'avventura, era mezza vuota; però i gorilla tenevano i giornalisti lontani da Giuliano Ferrara e anche questa è una roba dell'altro mondo. Era dai tempi di Radio Londra (quella vera, II Guerra Mondiale) che non succe�deva di aspettare qualcosa ma che qualcosa, il Terzo Polo! e di veder�selo venire addosso alla clandesti�na, mezz'ora prima dell'ora annun�ciata ufficialmente. «E' perché avevamo troppa roba in scaletta, per via del collegamento con la festa dello scudetto della Roma e lo spogliarello della Ferilli. E non ci sarebbe stato tutto», ci ha spiegato il direttore Roberto Giovalli, che s'è anche detto commosso dalla controprogrammazione mes�sa in piedi all'ultimo da Raidue e Itaba 1, sua vecchia rete: «Raidue aveva "Seven .days", il telefilm, e invece ci ha schiaffato contro un film con Eddie Muiphy; Italia 1 ha 'sostituito "X Files" con Aldo Giovan�ni e Giacomo». Quel due per cento farà già paura, e ieri ce n'era anche meno perché chi si sintonizzava sulla nuova 7 a Roma, si trovava davanti la diretta della famosa festa per la Roma con la promessa del Ferilli strip, vero e unico scoop della serata: una diretta esclusiva, concordata per motivi di sicurezza con il sindaco di Roma. La Capitale, impegnata nella raccapricciante fe�sta con i nuovi gladiatori del calcio e il vecchio Venditti, ha goduto in replica dell'inizio del party per la 7. Il marchio della non compianta TMC ha lasciato spazio a «La7» poco dopo le 22,30, ad opera della signora Marta di Ravenna che ha 77 anni e conosce tutti i nomi dei 7 nani. Anche con lei, ieri sera, Fazio s'è rivelato una sicurezza: ama la terza età e ha ripetuto cos�l'exploit del suo primo Sanremo, quando fece aprire la kermesse dall'anziana ex guardarobiera dell'Ariston (allo�ra gli portò bene). L'altro padrone di casa, Gad Lemer, deve invece aver capito nelle interminabili ore sul palco che la simpatia è una dote naturale, e serve a poco inventarse�la cos�su due piedi solo perché si è fisicamente vicini a Fazio e Littizzetto. Ma tanto a lui la simpatia non serve, deve solo essere autorevole: e autorevolezza ha promesso pren�dendo come testimonial (telefonico) il grande Montanelli: «Non voglio fare qualcosa contro qualcuno, ma non voglio essere obbligato a far qualcosa in favore di qualcuno», ha detto il Maestro quando gli hanno sottolineato che la 7 è l'unica tv fuori dall'influenza di Berlusconi. Nel parterre di Grandi Firme di nuova generazione spiccavano Lu�cia Annunziata, che come Lemer ha abbandonato i grandi poli tv, e un Giuliano Ferrara piuttosto defilato (se non per l'immane presenza) in tutta la prima parte dello show, che poi s'è prodotto un po' imbarazzato in un talk-show-varietà nel quale aveva il ruolo-fenomeno di unico giornalista non allineato a sinistra («Sono venuto a fare un po' la spia, ma sono buono», ha poi confidato). Irresistibile la Littizzetto (una spingarda di battute) quando s'è seduta in braccio a Ferrara e gli ha chiesto se era ad acqua e dov'era il tappo; irresistibile Sabina Guzzan�ti, ormai una Berluscona, che ha parlato di un tabù: l'ineleggibilità del Presidente del Consiglio; e lo ha romanticamente dipinto come Chapto con il mappamondo nel «Grande Dittatore». S'è poi spinta a dire che i giornali non fanno il loro mestiere. Anche i cantanti invitati alla festa hanno rispecchiato una certa tendenza, con Pino Daniele live. De Gregori (sempre più dylanesco) live; Jovanotti nuoveau philosophe ha solo parlato (del G8) mentre Ramazzotti, in playback, è parso una sorta di sostegno musicale a Ferrara. Fazio e Lerner si sono presi in giro da soli: «Siamo una Tv bieca�mente commerciale che comincia annunciando spogliarelli»; «Lo strip tease è il nostro manifesto culturale e politico». Ma intanto, questo è davvero successo. In pla�tea, l'amministratore Mauri si è detto convinto che questa è la pri�ma tv non generalista e che farà strada, «anche con un'informazio�ne più di peso»; Pelliccioli non ha detto niente, e silente nella sua solitudine è parsa anche Irene Pivet! ti che1 s!è fatta invitare: giusto per fare un gesto anti-Bossi? A Roma hanno visto la festa della squadra nel resto d'Italia la festa dell'emittente Gad Lerner (Il nuovo direttore del telegiornale) e Fabio Fazio, i due «dioscuri» della 7, la rete che ha sostituito ieri sera Tmc