Perù, dopo il terremoto la grande onda

Perù, dopo il terremoto la grande onda Perù, dopo il terremoto la grande onda Spazzate le città costiere: oltre 50 morti e 600 feriti LIMA È di 53 morti, 600 feriti e decine di dispersi il bilancio provviso�rio del catastrofico terremoto che ha fatto strage e distrutto case in Perù. Il sisma di magni�tudo 6,9 della scala Richter ha colpito sei dipartimenti del Pae�se sudamericano, devastando in particolare Arequipa che fra l'altro ospita diversi stabili�menti tessili biellesi ed è gemel�lata con il centro piemontese e la città costiera di Camana, sommersa quest'ultima anche da un metro e mezzo d'acqua per l'arrivo di uno «tsunami» che ha scagliato un'immane on�data oceanica a un chilometro nell'interno. L'epicentro del terremoto è stato a Ocana, a 900 km da Lima. Il sisma è cominciato alle 15,40 ora locale (le 22,40 in Italia) ed è stato avvertito an�che nelle regioni cilene di Arica e Antofagasta e in Bolivia, a la Paz. In molte zone del Perù colpi�te dal terremoto le comunicazio�ni stradali, ferroviarie e telefo�niche sono interrotte al pari dell'erogazione della corrente elettrica. Quasi ovunque il mal�tempo ostacola i soccorsi. Parti�colari difficoltà incontrano le operazioni in direzione di Moquegua, città le cui strade di accesso sono bloccate dalle fra�ne. Comunque le dimensioni del disastro hanno sopraffatto la capacità del paese di farvi fronte in termini di uomini e mezzi mobilitabili per salvare le persone dalle macerie e dare riparo, cibo e assistenza medica ai superstiti. Migliaia di persone in mezzo Perù sono costrette ad accampa�re in strada, perché sono rima�ste senza casa o perché temono nuove scosse e crolli e non vogliono rientrare al coperto. Secondo gli esperti, però, non sono attese nuove scosse gravi. Il panico ha fatto anche diverse vittime, per colpi al cuore e per gli incidenti stradali in cui sono stati coinvolti molti automobilisti spaventati. Nessun danno nella capitale Lima, anche se in alcune zone della città il sisma è stato avver�tito. Ancora incalcolabili i danni materiali, anche a causa delle difficoltà nelle comunicazioni, ma si sa che molti monumenti storici e antiche chiese, di cui il paese è ricco e che attirano ogni anno masse di turisti da tutto il mondo, sono rimasti seriamen�te lesionati. Il maggior numero dei morti, 21 fino a ieri, è stato registrato nella città di Arequipa, la secon�da del Paese con un milione di abitanti. Fondata dai «Conqui�stadores» spagnoli nel 1540 ha una lunga storia di devastanti terremoti. Ma la città ha resisti�to e l'Unesco la ha annoverata nel patrimonio dell'Umanità per i suoi bellissimi edifici di pietra vulcanica dei secoli XVII e XVIII. Questa volta il sisma ha distrutto decine delle sue abita�zioni e la famosa cattedrale ha subito pesanti danni. Il presidente eletto del Perù non ancora entrato in carica Alejandro Toledo ha sospeso d'urgenza la prevista visita ne�gli Stati Uniti e in Europa per recarsi immediatamente nelle zone terremotate che ha sorvo�lato in elicottero. Il Perù è uno dei paesi a più elevato rischio sismico del mon�do, perché situato sui bordi del «Cerchio di fuoco», che attornia il bacino dell'Oceano Pacifico ed è caratterizzato da un'inten�sa attività tettonica responsabi�le, fra l'altro, dell'innalzamento della catena delle Ande. Sul piano economico e politi�co, i suoi 27 milioni di abitanti possono contare su risorse mi�nerarie come rame, argento, zinco, petrolio e oro e soprattut�to sui proventi del turismo gra�zie alle rovine degli Incas e di altri antichi popoli. Ma lo svi�luppo del Perù è stato rallenta�to dalla corruzione e dall'incapa�cità dei governi di affrontare risolutamente i problemi del paese. [Agi-Efe-Reuter] Tagliate strade ferrovie e linee elettriche e telefoniche Danni gravi al patrimonio archeologico La città più colpita è Arequipa Uno «tsunami» sommerge con un metro e mezzo d'acqua il centro marino di Camana La gente della città peruviana di Arequipa cerca di salvare cose e persone scavando fra le macerie della

Persone citate: Alejandro Toledo, Ocana, Richter