La Ferilli nuda per Ammiano Marcellino

La Ferilli nuda per Ammiano Marcellino GLB ECCESSI D�CELEBRAZIONE PER LO SCUDETTO DELLA ROMA VENGONO DALLA STORIA La Ferilli nuda per Ammiano Marcellino Carlo Frutterò S Franco Lucentin� SI', sembrano effettivamente un po' lunghet�ti questi festeggiamenti per la vittoria della Roma nel campionato di calcio. Una grande capitale bloccata per una settimana da immen�se turbe di tifosi è cosa che sul momento induce allo scherno o quanto meno allo stupo�re il resto d'Italia. Ma se si guarda indietro? L'anno scorso, con la vittoria della Lazio fu lo stesso. E ancora più indietro? «Passando alla folla degli infimi e dei poveri, alcuni trascorro�no le notti nelle osterie, altri si nascondono sotto i tendoni dei teatri... oppure con accani�mento giocano a dadi e provocano turpi rumo�ri ritirando l'aria nelle strepitanti narici. In fine, e questa è la loro più elevata attività, dal sorgere dell'alba sino a sera, sia che ci sia il sole o che piova, se ne stanno a bocca aperta osservando con la massima attenzione i pregi e i difetti degh aunghi e dei cavaUi. Ed è veramente strano vede�re una folla senza nume,ro, in preda a una sorta di smania, seguire atten�ta e trattenendo il respi�ro lo svolgimento delle gare con i cocchi. Fatti del genere non permetto�no che a Roma si faccia nulla che sia serio o de�gno di ricordo». Cos�Ammiano Mar�cellino di passaggio nel�l'Urbe circa 1700 anni fa. C'è scherno, c'è stupore anche in questo acuminato storico (trad. di Antonio Selem, Classici Latini Utet), noto per i suoi frequenti fuorigioco nel moralismo e nella retorica depre�cativa. Era del resto un extracomunitario, con passaporto greco ma nato ad Antiochia (Tur�chia) e quasi sempre vissuto in Oriente al Sabrina Ferilli servizio militare e amministrativo di imperato�ri deplorevoli. Di Roma s'era fatta una sua immagine grandiosa e severa; quando poi la vide da vicino gli cascarono le braccia. Ma non è la sua, a leggerla oggi, una testimonianza in qualche modo assolutoria? Roma (anzi. Paro�ma) è sempre stata così, evidentemente, e quel milione e passa di cittadini che sventolano i loro vessilli per la città meriterebbero lo stesso rispetto, la stessa considerazione che tributia�mo al Colosseo, al Foro, all'Arco di Tito. Ogni bocca urlante, ogni pugno levato li dobbiamo vedere come scolpiti tomo tomo nel marmo di una nobile colonna, su, su, sempre più su fino alla statua di Capellus Imperator. Bastano un po' d'indulgenza, un minimo di immaginazio�ne e gli occhi ben chiusi. Guido Ceronetti è in viaggio «Lanterna rossa» è rinviata Sabrina Ferilli

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