Riciclaggio la Russia nel mirino di Maurizio Molinari

Riciclaggio la Russia nel mirino Da settembre anche Filippine e Nauru rischiano sanzioni. Nella «lista nera» Ungheria, Egitto, Guatemala, Indonesia e Nigeria Riciclaggio la Russia nel mirino Ultimatum dell'OcseaMosi^a: stop ai traffici illeciti Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK La Russia di Vladimir Putin rischia di andare incontro a sanzioni intemazionali se entro il 30 settembre non dimostrerà la volontà di combattere il rici�claggio di danaro scorso. Il moni�to nei confronti di Mosca è giunto ieri dall'Organizzazione per la Cooperazione e lo Svilup�po Economico (Ocse) e si deve in gran parte alle ferme posizioni assunte dall'Amministrazione americana e dal governo france�se. Il rappresentante del ministe�ro del Tesoro di Washington è stato fra i protagonisti della riunione a Parigi della task force anti-riciclaggio dell'Ocse, chie�dendo ed ottenendo dagli altri 25 Paesi presenti tutte le principali nazioni industrializ�zate, Italia compresa di inviare un messaggio esphcito verso quelle capitali che negli ultimi dodici mesi non hanno adottato i rimedi suggeriti contro il rici�claggio di capitali. Un anno fa infatti l'Ocse pubblicò per la prima volta l'elenco dei Paesi sospettati di favorire i traffici finanziari illeciti. Rispetto alla «lista nera» di allora l'Ocse ha premiato chi ha recepito l'appello depennando le Isole Cayman, le Bahamas, Panama ed il Principato del Liechtenstein. In compenso so�no entrati l'Egitto, il Guatema�la, l'Ungheria, l'Indonesia, Myanmar (Birmania) e la Nige�ria. Ma la Russia resta in cima alla «lista nera», seguita dalle Filippine e dall'isola di Nauru. E' nei confronti di questi tre Paesi che l'Ocse ha stabilito l'ultimatum del prossimo 30 set�tembre. «Questi tre Paesi han�no dichiarato i portavoci del ministero del Tesòro Usa rifiu�tano ancora di mettere in atto energiche riforme per contribui�re a combattere il riciclaggio di danaro». Nel mirino c'è soprattutto la Russia e la risposta di Mosca all'Ocse non si è fatta attendere: «Queste azioni di tipo discrimi�natorio e la stesura di liste nere sono gesti prettamente politici» ha dichiarato Alexander Babich, vice presidente del Centro russo contro il riciclaggio. Il Cremlino non ha celato la sorpresa per l'affondo dell'Amministrazione Bush a pochi giorni dal summit in Slovenia, che aveva segnato un rilancio delle redazioni bilate�rali. Ma Washington ritiene che non vi sia alcuna contraddizio�ne: la lotta alla ridiclaggio è una delle riforme che ci si attendono da Vladimir Putin per favorire l'arrivo di capitai ed investi�menti. Se entro il 30 settembre non dovesse giunger© alcun segnale dalla Russia conie dalle Filippi�ne e da Nauru l'Ocse deciderà delle contromisure: molte le ipo�tesi allo studio, dai controlli interbancari rafforzati sulle ope�razioni con società a cittadini di quei Paesi ai suggerimenti agli investitori interitiazionali di evi�tare quei mercati. «Se questi tre Paesi continueranno a non inter�venire ha sottolineato Jose Roldan, capo della task force dell'Ocse adotteremo il 30 settembre misure protettive a difesa dei nostri sistemi finan�ziari». Il totale del valore del denaro riciclato ogni anno nel mondo viene valutato attorno ai 1500 miliardi di dollari oltre 3,2 miboni di miliardi di lire pari all'intero pil della Francia e se la Russia è sospettata di esseme il principale mercato la minusco�la isola di Nauru del Pacifico si profila come una piazza in asce�sa e di tutto rispetto: con appe�na IO mila abitanti, un'unica strada e nessuna industria ospi�ta oltre 400 banche e nel solo 1998 ha ricevuto capitali russi per oltre 1400 mihardi di lire. Gli altri Paesi che figurano nella «lista nera» dell'Ocse sin dal giugno del 2000 sono le Isole Cook, la Repubblica Dominicana, Israele, il Libano, le Isole Marshall, Niue, le isole di St. Kitts e Nevis e le isole St. Vincent e Granadine. L'ultima�tum a Russia, Filippine e Nauru è un monito anche per loro. Il premier russo Vladimir Putin Il suo paese è accusato dall'Ocse di favorire il riciclaggio ed ora rischia pesanti sanzioni

Persone citate: Alexander Babich, Bush, Cook, Filippi, Jose Roldan, Vladimir Putin