«Speravo nell'arrivo della polizia» di Giacomo Galeazzi

«Speravo nell'arrivo della polizia» «Speravo nell'arrivo della polizia» La ragazza: mi tenevano in catene nella villa la storia Giacomo Galeazzi ROMA ERANO in due, sono stata incatenata, ma mi hanno trattata bene. Non sono sta�ta neppure sfiorata, anzi hanno cercato di mettermi a mio agio. Comunque è difficile ricordare, è stata vm'esperienza difficile». Antonella Caponeri è emozio�nata, ancora visibilmente sotto choc anche se ostenta sicurezza, quasi più per convincere se stes�sa che gli altri del lieto epilogo. Prima parla a scatti, poi in canti�lenante scioltezza, con ostenta�ta, eccessiva seraficità. Troppo distaccata per non essere la con�seguenza del tourbillon di emo�zioni, la sua gelida descrizione del sequestro, trattato alla stre�gua di una qualunque disavven�tura. «Speravo nell'intervento delle forze dell'ordine dice sapevo che sarebbe accaduto. I due sequestratori, comunque, mi avevano assicurato che non mi sarebbe accaduto nulla». Mentre affronta ima folla di giornalisti, stringe al petto un berretto blu con lo stemma della polizia e ha il volto disfatto dalla stanchezza. «Ricordo l'irruzione nello studio afferma il momen�to in cui mi hanno portato via, quello in cui mi hanno narcotiz�zata e messa in uno scatolone per uscire dallo stabile^ 5ono stata chiusa dentro una stanza, mi hanno legata con grandi cate�ne alle mani e alle gambe, ma non sono stati mai violenti. Mi chiedevano spesso se avevo fame o sete, rendendosi subito disponibili per qualsiasi cosa mi fosse necessaria. Mi hanno persino dato una radio: non ho sentito parlare del mio sequestro, mi è sembrato uh buon segno, voleva dire che le indagini procedevano bene. Sapevo che mio padre avrebbe fatto di tutto per liberar�mi». Antonella ha aggiunto: «Il momento più difficile è stato quando quei due banditi hanno fatto irruzione con le pistole, la violenza del tutto inaspettata, le iJec uà urla e loro che dicevano di stare fermi e zitti. Nella prigione in cui ero tenuta sono riuscita a dormi�re. Quando i sequestratori mi hanno fatto registrare il messag�gio per la mia famiglia, ho chie�sto di poter parlare al telefono con mia madre, ma me lo hanno impedito. Così, nel messaggio rivolto all'avvocato, ho detto il giorno e l'ora in cui registravo l'appello, che stavo bene e di fare tutto quello che chiedevano i sequestratori». Antonella era stata portata in questura alle 21, appena un'ora dopo essere stata liberata, tra le sirene delle auto che per tre volte hanno simulato il suo arrivo. Con passo lento ha raggiunto l'ufficio del capo della squadra mobile, D'Angelo, poi ha abbrac�ciato i familiari, scoppiando in lacrime e li ha in qualche modo rassicurati sul trattamento rice�vuto nelle due drammatiche gior�nate trascorse nelle mani dei sequestratori. Accanto l'avvoca�to Ciampini, presenza discreta e costante in casa Caponeri nelle ore angosciose del sequestro lam�po. «Ai sequestratori rivela il legale ho chiesto di prendere me, ma loro volevano Antonella e cos�ho chiesto loro garanzie. Sono stati momenti molto brutti che rimarranno impressi per sempre nella mia memoria». Nella commozione contenuta e ben nascosta dai modi eleganti, poco prima, era stata la madre di Antonella affiancata dall'altra figlia a prendere la parola: «Voglio esprimere la mia sincera gratitudine, tutti ci sono stati vicini, tenendoci costantemente informati e tranquillizzandoci. Sono stati estremamente delicati e attenti al nostro stato d'animo. Per l'intera durata del sequestro non ho avuto alcun contatto con Antonella. Solo l'avvocato ha ricevuto una registrazione con la voce di mia figlia». Queste invece le parole del padre: «Non ho voluto leggere il comunicato lasciato dai rapitori e ho preferito andare subito dal�la polizia perché capivo che il tempo poteva facilitare la libera�zione di mia figlia». E ha aggiun�to: «Nessuno può comprendere lo sforzo di nascondere il dolore di questi due giorni». «Sapevo che mio padre avrebbe fatto il possibile perché fossi rilasciata Potevo ascoltare la radio e riuscivo anche a dormire Sono stata narcotizzata e nella casa mi hanno portata in uno scatolone» In alto, un'Immagine della sala radio della questura di Roma Accanto, Antonella Caponeri che è stata liberata ieri sera da un blitz della polizia quarantotto ore dopo il rapimento

Persone citate: Antonella Caponeri, Caponeri, Ciampini, D'angelo

Luoghi citati: Roma