«Aperture finte, vogliano militarizzare la città» di Renato Rizzo

«Aperture finte, vogliano militarizzare la città» «Aperture finte, vogliano militarizzare la città» Il Genoa Social Forum: l'offerta di Berlusconi?Non sappiamo nulla Renato Rizzo GENOVA ((A Genova la polizia non deve avere proiettili nei caricatori: sarebbe una provocazione. Di più: vorrebbe dire che si cerca il morto. Se cos�fosse, per difender�ci, non ci resterebbe che usare le pietre. I militari portino in piaz�za gli idranti, i manganelli, i lacrmiogeni: hanno cento siste�mi per tenere a bada il nostro esercito di straccioni. Ma lascino in caserma le pistole». Le ah più radicali della protesta anti GB guardano con sospetto alle offer�te di dialogo che arrivano da Roma. E, anzi, dalla Campania alla Liguria al Nord-Est, rilancia�no evocando minacce di Intifada. Sul tavolo delle annunciate trattative calano l'immagine di quel ragazzo abbattuto dalla ri�voltellata d'un agente antisom�mossa: «Di Goteborg dicono ne basta una». «Con un governo che si presenta come una demo�crazia armata non ci può essere discussione se non dopo aver ricevuto precise assicurazioni aggiunge Matteo Jade, "tuta bianca" del centro sociale Zapata di Genova -. Tutto il resto non conta. Osservate bene: sotto i titoli dei giornali che annuncia�no la disponibihtà dei ministri, non c'è niente. Solo parole al vento». Vittorio Agnoletto, portavoce ufficiale del Gsf (Genoa Social Forum), l'organismo che riuni�sce 730 gruppi di vari colori, ideologie e tendenze, indica la smiHtarizzazione «assoluta» del�le forze dell'ordine come condi�zione preliminare a qualsiasi dia�logo: «Non possiamo credere alla politica del doppio binario: da un lato la disponibilità dichiarata, però, soltanto attraverso i mezzi d'informazione a trattare, dal�l'altra una militarizzazione del territorio». Vuol dire che non crede al Governo? «Voglio dire che noi a Berlusconi avevamo chiesto un incontro quand'era ancora presidente del Consiglio in pectore e al ministro dell'Inter�no avevamo fatto la stessa do�manda il giorno del suo insedia�mento. Risposte ufficiali non ne abbiamo ancora ricevute». Parliamo allora di quelle «uffi�ciose» in base alle quali il gover�no vi autorizzerebbe a manifesta�re. «Intende dire quelle in cui ci elargisce un diritto sancito dalla Costituzione? Grazie tante. E, poi, guardi, le "aperture" sono finte: è stata confermata l'im�mensa zona gialla dove è vietata ogni protesta e che, quindi, impe�direbbe persino il corteo dei mi�granti previsto il 19 lugho. Senza contare che taglierebbe in modo cospicuo anche la grande sfilata del 21. Ultimo, insuperabile pro�blema: l'accoglienza negata alle decine di mighaia di persone che arriveranno in Liguria per grida�re il loro no agli Otto: sinora nessuno s'è degnato di darci un luogo, una Cittadella, dove ospi�tarle e organizzare dibattiti alter�nativi». Agnoletto è perentorio: gli Anti GB rifiuteranno, in ogni caso, soluzioni emarginanti: «Non accetteremo d'essere spedi�ti in collina, cos�come non sop�porteremo che si chiudano le frontiere e che Genova si trasfor�mi in una città blindata». Oggi una delegazione del Gsf incontrerà in Comune un «grup�po di contatto» composto dal vicesindaco Claudio Montaldo e dagli assessori Tutto, Merella e Seggi: si parlerà di «spazi» da assegnare ai contestatori che, dopo aver chiesto la zona di Marassi, si «accontenterebbero», almeno in parte, dello stadio Carlini, di VÙla Gentile e dell'ex ospedale psichiatrico di Quarto. Montaldo traccheggia un po' sul�le scelte: «Gualche palestra, im�pianti sportivi...». Domanda: ave�te avuto l'autorizzazione di Ro�ma? «No». E non temete obiezio�ni? «Il governo può sollevarle solo su argomenti di sua compe�tenza: qui si tratta di onorare impegni presi con la città e con gli ospiti». Insistiamo: allora og�gi parlerete anche della famosa Cittadella? «Quello è un proble�ma diverso sia per dimensioni sia per valenza politica: riguarda contromanifestazioni, spettacoli. In questo caso, sì: la decisione spetta al ministero». NeUe ore in cui, tra luci ed ombre, si profilano tavoli di di�scussione «con il Potere», le ani�me del Gsf sono in subbuglio. Riaffiorano posizioni integrali�ste accanto ad altre che inseguo�no atteggiamenti più morbidi: dalle pietre a cui potrebbe ag�grapparsi la rabbia dei «Garibal�dini no global di Napoli» che, in mille, raggiungeranno Genova su una nave chiamata Odissea, alla «protesta minuto per minu�to» dell'Arci. Ecco come la spiega il segretario regionale Massimi�liano Morettini: «Il 20 lugho noi non tenteremo di violare la zona rossa. Troveremo il modo d'eser�citare pressione sul Vertice sen�za intralciare le scelte degli altri e senza farcene condizionare. Comunque forniremo a coloro che manifesteranno, in gruppo o singolarmente, la mappa della città sulla quale riporteremo tut�ti gli atti di protesta previsti e l'ora in cui avverranno». Un va�demecum prezioso, Morettini. Anche per le forze dell'Ordine: «Pazienza. Abbiamo deciso tutti insieme ima scelta di trasparen�za e la rispetteremo». ^ www.lastampa.it Sul sito www.lastampa.it gli approfondimenti sull'appuntamento di Genova del 20-22 luglio: tutti i siti dei contestatori anti-G8 equello ufficiale dei vertice, gli articoli, l'instant-poll per chiedere ai navigatori se è giusto o meno dialogarecon il «popolo di Seattle». Il ministro degli Interni Claudio Scajola: ieri ha incontrato I parlamentari liguri, venerd�vedrà il collega Ruggiero e II premier Silvio Berlusconi