La roccaforte di Pigna, tra marmotte e rododendri

La roccaforte di Pigna, tra marmotte e rododendri IN CIMA ALLA VAL NERVIA, DOVE LA LIGURIA SI CONFONDE CON LA FRANCIA La roccaforte di Pigna, tra marmotte e rododendri WEEKEND Laura Guglielmi UNA strada hmga e tortuo�sa, ma alla fine si arriva a . Pigna, lassù in cima alla Val Nervia. Spunta all'im�provviso, dopo Camporosso, Dolceacqua e Isolabona. Siamo in quella parte di Liguria che si confonde con la Francia, proprio sotto le cime delle Alpi Marittime che toccano i 2000 metri. In poco tempo si possono raggiungere i monti Toraggio e Pietravecchia dove vivono le marmotte e cresco�no i rododendri. Una volta lassù, non bisogna dimenticare che il mare è l�sotto, a pochi chilometri. Pigna si chiama cos�perché "le case si rinserrano una sull'altra come le scaglie di una pigna, vie strette e sormontate da archivolti, come pronte a respingere un asse�dio", parole sante, parole di Italo Calvino che del suo Ponente Ligu�re amava soprattutto l'entroterra. Le case in pietra sono state costrui�te su un impianto ad anelli concen�trici, taghati perpendicolarmente dai ripidi carruggi che lasciano senza fiato chi li percorre in salita. Nei bar del paese si parla anco�ra dialetto. Dalla piazza principale si yede una piccola cascata che piomba a valle incastonata tra due colli zeppi di ulivi che si arrampica�no sulla roccia. Ruderi di case in pietra e fichi d'india. Il fragore incessante del torrente Nervia. Aggrappato in cima ad una collina, alto di fronte, il paese di Castelvittorio domina la vallata come una sentinella, il campanile svetta so�pra le case in pietra. Da qualche tempo, proprio sotto Castelvittorio, di fianco al toirente, un nuovo edificio rosa si stagha imponente. E' il Grand Hotel Pigna Antiche Terme (0184-240010) con tanto di albergo, beauty-fann, tre piscine e solarium. Un impegno economico fenomenale per l'economia della vallata: è costato 32 miliardi. Le acque sgorgano ad una temperatu�ra di 32 e provengono dall'antica fonte sulfurea "Madonna Assun�ta". La struttura consente di usu�fruire di cure inalatorie, fanghi, bagno turco, aerosol, idromassag�gio, doccia e lettini relax. Pare che la prestazione più gettonata sia il massaggio sottopioggia. L'acqua termale sgorga a fiotti da una doccia del tutto particolare e pic�chietta sulla pelle, mentre il mas�saggiatore rigorosamente in slip applica un sostenuto massaggio. Gh stressati delle grandi città, quelli che non dormono la notte e d�giorno lavorano senza pausa, qui forse possono trovare quello che fa per loro. Chi non ha mai tempo di guardarsi un po' allo specchio, qui può anche farsi bello con i trattamenti estetici. "Il vo�stro corpo è l'arpa della vostra anima, spetta a voi trame dolce musica o suoni confusi", cos�pare abbia detto il profeta Kahlil Gibran e cos�si trova scritto nell'ele�gante dépliant del Grand Hotel. Dalle vetrate alte quattro metri della piscina interna si possono vedere la cascata e i laghetti natu�rali. E Pigna che appare sullo sfondo: sembra in biheo. Tra una bracciata e l'altra si percepisce fragore d'acqua tutto intorno. Nel centro del paese è situata la chiesa di San Michele con il politti�co del Canavesio, rubato nel '97 ma poi recuperato a Varese. Bello il rosone di marmo bianco della facciata, opera di Giovanni Gaggini. Invece, per raggiungere la chie�sa affrescata di San Bernardino, si cammina per pochi minuti su un'antica mulattiera, costeggiata in primavera da mandorli in fiore. Luce tra gh olivi, verde ovunque. Per entrare nel Museo di Cultura Materiale o per fare una visita guidata si può telefonare alla Cooperativa Omnia (0184-229507). Da qualche anno è stato ristrutturato un forno medie�vale che sforna prelibatezze in occasione di feste e sagre. Una curiosità: lo chef del famo�so ristorante "Le Louis XV" dell'Ho�tel de Paris a Montecarlo, Alain Ducasse, fa comprare i fagioli a Pigna: Les cocos frais du Val del Nervia. Altri ristoranti del Princi�pato hanno seguito l'esempio, fa�cendo schizzare il prezzo alle stel�le: un pignasco cos�si chiamano i cittadini di Pigna deve pagarli la bellezza di 23 mila lire al chilo. Però sono teneri e si cuociono in poco tempo. Il piatto tipico di Pigna è il "gran pistau", il grano, pestato e lavato, viene messo a bollire insieme all'al�loro e alle cotiche di maiale o al lardo. Poi si soffrigge con porro e aglio. Una ricetta molto antica, un esempio di archeologia gastrono�mica: l'uso del grasso animale è antecedente alla coltura dell'uli�vo. Qgni anno, durante l'estate, si svolge il "Festival della poesia e della commedia intemelia". Non mancano le sagre, come quella del fungo e dei ravioli senz'olio. Calvino la descriveva così: «Vie strette e sormontate da archivolti, come pronte a respingere un assedio» Case in pietra e ripidi carruggi

Persone citate: Alain Ducasse, Calvino, Canavesio, Giovanni Gaggi, Italo Calvino, Laura Guglielmi