Sangue infette, rimborsi personalizzati

Sangue infette, rimborsi personalizzati Sangue infette, rimborsi personalizzati Decisive l'età e laprofessione dei contagiati ROMA Quasi la metà di loro non ha potuto vedere l'epilogo di una battaglia durata anni. Tra i 351 malati cui il tribunale civile di Roma ha riconosciuto il diritto di chiedere i danni per aver contratto l'Aids, l'epatite B e C attraverso la trasfusioni, i dece�duti superano il 40 per cento. Adesso, garantisce il ministe�ro della Sanità, al più presto verranno liquidati gli indennizzi a chi ha assunto emoderivati. Un impegno formale ad accelera�re il rimborso è stato assunto, ieri, dal ministro Gerolamo Sir�chia che ha esortato le Regioni a velocizzare il più possibile le pratiche. Un'iniziativa che non soddisfa del tutto i malati. «L'in�dennizzo ha natura solidaristica e previdenziale, e prescinde dal�l'accertamento deUa colpa spie�ga Anton Giulio Lana, il legale di centinaia di emofiliaci Cosa completamente diversa è il dirit�to al risarcimento del danno che è stato accordato a 351 perso�ne». La sentenza del giudice Anto�nio Lamorgese ha accertato le responsabilità dello Stato. Ora i ricorrenti, attraverso cause indi�viduali o per gruppi di cinque o sei persone al massimo, si rivol�geranno alla magistratura per la quantificazione dei danni biolo�gici, morali e patrimoniali. Il collegio di difesa, che ha curato collettivamente gli interessi dei malati e dei parenti dei deceduti, non aveva chiesto al tribunale civile di Roma di stabilire l'enti�tà del risarcimento per non pro�crastinare ulteriormente la fine del processo. Centinaia di consu�lenze tecniche d'ufficio, infatti. avrebbero provocato inevitabili lungaggini nell'esame dei singoli casi. Ora, invece, se il ministero della Sanità non impugnerà la sentenza, il danno verrà quanti�ficato in quattro, cinque udien�ze. Saranno, comunque, rimborsi ad personam. La cifra varierà a seconda dell'età al momento del contagio (per il danno biologico). dell'attività professionale svolta (per quello patrimoniale). A essere sotto accusa in tutto il mondo è la collusione tra burocrazia ministeriale, case far�maceutiche e medici. Ovunque, infatti, si sono moltiplicati, negli ultimi anni, i procedimenti con�tro funzionari della sanità accu�sati di non essere intervenuti pur essendo a conoscenza dei rischi mortah per i pazienti dei coagulanti non trattati con il calore. Vicende simili si erano verificate alcuni anni fa in Giap�pone, Inghilterra e Francia. Per esempio nello scandalo del san�gue infetto dal virus Hiv che tra il 1983 e il 1992 causò in Giappo�ne il contagio e la morte per Aids di 500 emofiliaci furono indivi�duati dei colpevoli all'interno dell'apparato sanitario. «In Ita�lia, invece lamenta l'associazio�ne dei malati contagiati da tra�sfusioni-, nessuna responsabili�tà individuale è stata accertata. In Francia la magistratura ha condannato pohtici e dirigenti delle case farmaceutiche. I fatti e il periodo in cui sono avvenuti sono gli stessi, non cos�le conse�guenze penali», [g. gal.] Sotto accusa la «collusione» tra burocrati, case farmaceutiche e medici

Persone citate: Anton Giulio Lana, Lamorgese

Luoghi citati: Francia, Gerolamo, Inghilterra, Roma