Il governo cerca il dialogo con il popolo di Seattle

Il governo cerca il dialogo con il popolo di Seattle Il governo cerca il dialogo con il popolo di Seattle G8: Genova «aperta» alle manifestazioni autorizzate Francesco Grìgnetti ROMA La svolta è arrivata a metà pomeriggio, quando la discus�sione era in corso da almeno tre ore: nessuna ritirata da Palazzo Ducale, il GB si farà dove è previsto. Ma parte un'of�fensiva del dialogo per divide�re il fronte della protesta. E' stata una lunga giomata per il neoministro dell'Interno. A di�scutere, nel salone affrescato al secondo piano del Viminale dove Claudio Scajola faceva da padrone di casa, c'erano le autorità locali di Genova il sindaco Giuseppe Pericù, il go�vernatore della Liguria Sandro Biasotti e la presidente della Provincia Marta Vincenzi con�vocate a Roma per un gran consulto sul GB. Dopo le immagini sconvol�genti di Goteborg, e dopo che anche ieri sono risuonati gli allarmi dei servizi segreti sul pericolo del terrorismo islami�co, la tensione era alle stelle. C'era da valutare, con il capo della polizia Gianni De Genna�ro anche lui l�a sciorinare piani e progetti, il da farsi. Abbandonare Palazzo Ducale perché troppo esposto? Asserra�gliarsi alla stazione Marittima nel porto? O addirittura non fame nulla e alzare bandiera bianca? Alla fine esce un comu�nicato ufficiale del ministero che ribadisce: da Genova non ci si muove. E' riconosciuto il diritto di manifestare, ma non saranno tollerate «intemperan�ze». Hanno discusso delle varie ipotesi. Le hanno valutate sot�to tutti gli aspetti. I rappresen�tanti della città e della Regione hanno confessato che mai avrebbero accettato di vedere Genova alzare bandiera bian�ca. Passi per l'amarezza di rinunciare al gran gala che avevano immaginato nei mesi scorsi. Ma rinunciare, no. Però bisognava trovare un modo di avviare il dialogo e non portare Goteborg (ma anche Nizza o Praga) a Genova. Il ministro, da parte sua, alla prima uscita da responsabi�le della sicurezza, ha deciso di scartare una ritirata nel porto che indubbiamente sarebbe suonata come sconfitta politi�ca del nuovo governo Berlusco�ni. Certo, gli hanno spiegato i responsabili della sicurezza, l'area portuale è totalmente blindata. Sono venuti fuori i piani. A difesa del perimetro ci sono i militari. Addirittura so�no previste navi da guerra con i sistemi antimissile, e paratie d'acciaio a chiudere gli imboc�chi della rada contro eventuali sommergibili ostili, e si stanno avvicinando persino due porta�erei, una americana e una francese, per difendersi da eventuali attacchi aerei. Chiu�dersi al porto e ridurre la zona rossa, hanno segnalato poi gli addetti all'ordine pubblico, si�gnificherebbe dimezzare i var�chi. Ma il rinchiudersi in uno spicchio di città, nel bunker del porto, come sarebbe stato interpretato? Non sarebbe suo�nato come una mezza vittoria per chi ha scelto come slogan «Buttiamo a mare il GB»? Ecco dunque la decisione: non gioca�re in difesa, ma all'attacco. Nel senso del dialogo. Una strate�gia in due tempi: da subito s'è ribadito il principio che «le manifestazioni saranno auto�rizzate»; poi un annuncio su cui il ministro punta molto. «Si farà promotore di incontri con i leader politici e sindacali che' sostengono la linea del "Genoa social forum" e con rappresen�tanti del medesimo GSF». E' un colpo di scena. L'ex ministro Enzo Bianco aveva delegato ogni meontro al pre�fetto di Genova. Adesso il mini�stro accetta la sfida in prima persona. Incontrerà i leader della protesta. Ma intanto, cos�facendo, è un modo di dividere il fronte della contestazione tra l'ala irriducibile e quella dialogante. In fondo è quanto scrive nel suo comunicato: un conto sono «coloro che vorran�no pacificamente esprimere le loro opinioni» e altro «i violenti e quanti riterranno di far ricor�so a comportamenti illeciti». Ma l'offensiva del dialogo si muoverà su due piani. C'è lo studio di Scajola. E ci sarà una sede parlamentare alla Came�ra: proprio oggi il presidente Pier Ferdinando Casini la uffi�cializzerà alla conferenza dei capigruppo. «Tutti assieme il suo ragionamento i leader di ogni schieramento incontrino i vari forum che raccolgono la protesta». Da questi incontri potrebbe scaturire persino una scaletta di lavori, una serie di disegni di legge che le associa�zioni avanzano e che i partiti recepiscono. La veste «istitu�zionale» della mediazione, poi, permetterebbe di partire con una larga maggioranza a favo�re. Niente spostamento, insom�ma. Tantomeno si può parlare di ritirata strategica. Eppure, anche se non confermato a livello ufficiale, un piano d'emergenza esiste: la stazione marittima si prepara a trasfor�marsi in una sede alternativa del GB dove, in extremis, po�trebbero essere dirottate alcu�ne riunioni. Tant'è che il mini�stro non si scompone quando, all'uscita dalla riunione, il go�vernatore Biasotti scandisce alla tv: «Il G8 rimane a Palazzo Ducale». Lo dica pure. Lui rimane in silenzio. E nessuno potrà mai dire che s'è contrad�detto se poi qualcosa all'ultimo cambierà. Oggi Casini proporrà ai capigruppo di coinvolgere istituzionalmente tutti i partiti negli incontri coni vari Forum Previsto l'arrivo di navi da guerra con sistemi antimissile Paratie d'acciaio anti-sommergibile E portaerei contro attacchi dal cielo 13 NAVI ALBERGO OSPITERANNO LE FORZE DELL'ORDINE CIRADELLA DELLE FORZE DELL'ORDINE VERRÀ'ALLESTITA ALIA FIERA DEL MARE. CI SARANNO ARMERIE, MAGAZZINI, PUNTI DI RISTORO E ANCHE UN CAMPO DI CALCIO

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