«Uberalininiito gli appalti» di Maurizio Tropeano

«Uberalininiito gli appalti» L'iSECUTIVO ALLE PRESE CON LA BUROCRAZIA «Liberalizziamo gli appalti» Martinat: via l'Autorità per i lavori pubblici la polemica Maurizio Tropeano TORINO LA parola d'ordine è «velociz�zare», arrivare alla semplifi�cazione del sistema degli appalti ad «ogni costo» e per questo «siamo pronti ed attrez�zati per affrontare, se necessa�rio, uno scontro con i verdi e il mondo ambientalista». Ugo Martinat, ministro junior alle Infrastrutture in quota An, da�vanti alla platea degli industria�li di Torino chiamati a raccolta dal presidente Andrea Pininfari�na per l'annuale assemblea del�l'associazione, spiega le prime mosse di uno dei ministeri chia�ve dell'esecutivo Berlusconi. La prima pedina è stata già colloca�ta: alla Camera è stato deposita�to un disegno di legge, natural�mente a firma Martinat, per la revisione del sistèma degli ap�palti che punta decisamente «a liberare il settore dalle mani della burocrazia eliminando una quantità di norme che la sinistra ha voluto per ingessare il sistema». Certo, è un'iniziati�va personale ma da l�il Gover�no dovrà partire visto che il deputato di An acquisirà le deleghe per seguire la legislazio�ne sugli appalti. E che cosa intenda Martinat per «velociz�zazione» lo si intuisce dal suo intervento davanti agli impren�ditori: «Non si può avere una società come l'Alpetunnél che per realizzare il progetto esecu�tivo della linea ad Alta velocità ferroviaria Torino-Lione sostie�ne che ci vogliono dodici anni. Per fare quel progetto sono sufficienti tre anni, dunque se l'Alpetunnél non è ih grado di farlo la si caccia e si toma ai general contractor e alle conces�sioni». A margine dell'intervento Martinat riconosce che «è neces�saria una verifica con il Gover�no francese» ma è «indubbio che non possiamo accettare tempi cos�lunghi». Ribadisce: «Se Alpetunnel assicura tempi brevi bene, se non si ricorrerà alle gare intemazionali. Senza la realizzazione del corridoio che da Barcellona porta a Kiev, l'Italia diventerà sempre più africana e sempre meno euro�pea». E, in ogni caso, il Govemo punta ad accorciare i tempi delle decisioni: «Non è possibile prosegue il viceministro che in Italia per decidere uh traccia�to si debba arrivare alla concer�tazione globale con l'ultimo pae�sino. In questo modo una confarenza dei servizi dura fino a sei anni anziché risolversi in sei mesi. Non si può più perdere tempo. Si può arrivare alla concertazione con tutti ma poi alla fine si deve decidere e si decide, se occorre, a maggioran�za». Nell'intervento, ma anche nel suo disegno di legge, Marti�nat non eccelle certo per diplo�mazia. Nel testo depositato alla Camera si punta espressamente all'abolizione dell Autorità di vigilanza sui lavori pubblici. Al suo posto Autorità regioh&U, nominate dalle Giunte, e con competenze ridotte a compiti di carattere statistico. Se in que�sto caihpo si decentra, il con�trollo delle società di attestazio�ne della qualità delle imprese, invece, verrebbe attribuito di�rettamente al ministero delle Infrastrutture. E il ministro junior ipotizza il ritomo del sistema dell'appal�to concorso, il riutilizzo del sistema delle concessioni e, per le grandi opere, si punta sul general contractor con possibili�tà di utilizzo generalizzato, so�prattutto per le grandi opere, dell'appalto integrato cioè pro�gettazione esecutiva ed esecu�zione dei lavori con un tetto massimo di lievitazione dei prezzi fissato nel dieci per cen�to dell'importo al netto dei lavori aggiudicati al netto del ribasso d'asta. Liberalizzati ' senza nessun confronto tra gli eventuali concorrenti anche gli incarichi di progettazione sotto i 200 mila Euro. E i fondi per realizzare que�sti grandi progetti di infrastrutturazione dell'Italia? «I soldi spiega il viceministro sono un problema, ma i privati sono pronti a intervenire se ci sono tempi certi». E per facilitare questo intervento Martinat pro�pone quella che chiama «libera�lizzazione, del project financing». In pratica salterebbe il' sistema della gara e qualunque altro elemento di confronto competitivo tra le imprese. I Comuni, poi, anche quelli dove sono localizzate le opere, non avrebbero nessuna voce in capi�tolo. Per Martinat «l'obiettivo è quello di evitare che troppe norme e condizioni finiscano per disincentivare le iniziative di investimento privato». Con�clude: «La modifica della Merlo�ni va fatta al più presto per arrivare ad una nuova legge, una Merloni-quater, più snella e facile da applicare». Il viceministro attacca sul nuovo traforo del Fréjus «Il progetto si può fare in tre anni L'Alpentunnel ne chiede dodici O accelera i tempi o saremo costretti a cambiare cavallo» Ugo Martinat L'ITALIA DELLE INFRASTRUTTURE (Indicatori delle dotazioni per regione) (riferimento media Italia slOO) Centro Mezzogiorno Nord Ovest Nord Est STRADE E AUTOSTRADE RETE FERROVIARIA | 129.91 110.4 1 105,3 1 70.5 | 92.5 IMPIANTI ELETTRICI TLC 108,4 | 97.2 | 105.6 | 129.01 97.2 | 94.5 | J 114.61 102,4 j 105.4 | 85.5 j 41.8 1 79.9 AEROPORTI | 122,3| 48.1 I 67.2 \ TOTALE j ; 118,2^9^6 \ 102,9 77.0 | I

Persone citate: Andrea Pininfari, Berlusconi, Martinat, Ugo Martinat