Pininfarina: cambiamo insieme i patti del '93 di Roberto Giovannini

Pininfarina: cambiamo insieme i patti del '93 Il presidente di Federmeccanica chiede al govemo nuove regole e accordi aziendali sulla flessibilità Pininfarina: cambiamo insieme i patti del '93 Ma la Cgil non cede sulla contrattazione nazionale Roberto Giovannini ROMA Muro contro muro sulle regole della contrattazione tra indu�striali e sindacati. Mentre le tre organizzazioni di categoria FimFiom-Uilm faticano (e molto) a trovare un'intesa sulle iniziative da prendere per accelerare il rinnovo del contratto dei me�talmeccanici, ieri a Torino il pre�sidente di Federmeccanica An�drea Pininfarina ha chiesto al nuovo govemo una «revisione completa» degli assetti contrat�tuali, poiché l'accordo del luglio del '93, definito «espressione di un'altra epoca» sembra «avere esaurito le sue potenzialità». Parlando all'assemblea annua�le dell'Unione industriale di Tori�no (di cui è presidente) Pininfari�na ha sostenuto che al contratto nazionale «occorrerebbe affidare un semplice e doveroso ruolo di tutela minima per i lavoratori e alla contrattazione in azienda il compito di definire il nuovo sala�rio flessibile». Questo «allo scopo di avvicinare e rendere più parte�cipe il lavoratore allaper/ormance della propria azienda, distri�buendo reddito aggiuntivo solo quando e laddove questo si pro�duca e superando cos�la logica del conflitto, che produce solo perdite per tutti». «Posso dire ha proseguito Pininfarina che la mia personale esperienza nella vicenda in corso del rinnovo del contratto metalmeccanico mi raf�forza in questo convincimento». Per il presidente degli industriali torinesi l'accordo del '93 «è espressione di un'altra epoca e di un'altra realtà economica», e non può rispondere a problemi ed esigenze di un paese che «deve innovarsi rapidamente e forte�mente». Ma come arrivare a que�ste nuoveregole contrattuali? Coinvolgendo i sindacati, ha det�to Pininfarina, tuttavia «senza chiusure e senza veti, con la consapevolezza che tutti devono compiere sforzi continui di mo�demizzazione e di adeguamen�to». Ieri mattina, a Roma e in contemporanea, la Fiom-Cgil ha festeggiato i suoi cento anni di storia, presenti molti storici diri�genti del sindacato dei metalmec�canici Cgil, i leader delle organiz�zazioni di Cisl e Uil, il sindaco di Roma Veltroni e il numero imo Cgil Sergio Cofferati. Una replica diretta a Pininfarina è giunta dal segretario della Fiom torinese, Gioirlo Cremaschi: «È inutile che Pininfarina dica che ci vuole il coinvolgimento delle forze sin�dacali, perché con una linea di questo tipo andiamo soltanto al�lo scontro frontale». E una replica indiretta ma altrettanto drasti�ca è arrivata da Sergio Cofferati: «La contrattazione collettiva a livello nazionale ha spiegato assume oggi una posizione ancor più importante di qualche anno fa, in quanto è momento di garan�zia per tutti i lavoratori. Ci impe�gneremo per difenderlo contro chi lo vuole indebolire». Sempre Cofferati ha richiamato la neces�sità di ima «unità possibile» all'in�terno del sindacato, e ha detto che «la nuova condizione politica bipolare impone l'esigenza di una politica che rafforzi le esigenze del mondo del lavoro, ed i suoi problemi. Mentre si crea un parti�to-azienda, manca un partito che si contrapponga in nome del lavo�ro». E intanto si aggrava sempre più la rottura all'interno dei sin�dacati metalmeccanici su come proseguire la vertenza per il rin�novo del contratto di categoria. La proposta di aumento salariale offerta da Federmeccanica (115 mila lire di aumento medio men�sile comprensivo dell'anticipo dello scarto tra inflazione pro�grammata e reale per i primi sei mesi del 2001) trova concordi i sindacati in una valutazione di «inadeguatezza». Ma la Fiom in particolare ritiene che si tratti di una proposta «irricevibile» e in contrasto con la piattaforma uni�tariamente concordata a suo tem�po. E così, il sindacato guidato da Claudio Sabattini che ieri ha riunito il suo comitato centrale lancia un messaggio molto duro a Firn e Uilm. La richiesta è quella di svolgere unitariamente tra i lavoratori un referendum sulla proposta di Federmeccani�ca. In ogni caso, la Fiom convoca una propria assemblea nazionale dei delegati il 27 giugno a Bolo�gna per verificare la situazione della vertenza e decidere even�tuali iniziative «per rilanciare la piattaforma unitaria»: Firn e Uilm ancora parlano di tentativi di «ricucire» le diverse posizioni sindacali, ma la sensa�zione è che la tensione stia au�mentando oltre i livelli di guar�dia. Giorgio Caprioli, numero uno della Fim, dichiara che «c'è una conclusione possibile e ravvi�cinata nel tempo» per superare l'impasse: un percorso di consul�tazione tra i lavoratori, da gestire con serenità, per spiegare le di�verse posizioni in campo con «la massima libertà di parola per tutti». Alla fine, i lavoratori si pronunceranno, a voto segreto: «Se è il caso, anche su due ipotesi distinte, quella della Fiom e quel�la sostenuta invece da noi e dalla Uilm». «È indispensabile ripren�dere in negoziato con Federmec�canica», sostiene il segretario ge�nerale della Uilm Antonino Regazzi, che a sostegno della tratta�tiva propone di effettuare un pacchetto di 8 ore di sciopero. La Uilm però boccia l'idea di un referendum tra i lavoratori, «per�ché non abbiamo mai pensato di cambiare la piattaforma». E pro�pone «una consultazione per un mandato a chiudere». L'OFFERTA DI tr FEDERMECCANICA I? 115 mila lire, cos�composte; Q 85 mila per l'inflazione programmata per il 2001/2002 Q 12 mila per colmare lo scar| to tra l'inflazione pro�grammata e quella reale perii 1999/2000 C 18 mila per integrare, solo per il primo semestre del | 2001, il divario tra l'infla�zione programmata su base annua (1,70Zo) e quel�la reale (30Zo) nel 2001 !!rvrrr^.^***^,vVmm*mw'm.mmmm

Luoghi citati: Federmeccanica An, Roma, Torino