Gelo tra il Vaticano e gli ebrei americani

Gelo tra il Vaticano e gli ebrei americani Gelo tra il Vaticano e gli ebrei americani Lettera a una associazione: state diffamando il Papa Marco Tusatti CITTA DEL VATICANO «Diffamazione» è questa l'accu�sa rivolta dal cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo interreli�gioso, a una grande associazione ebraica statunitense ma con legami in tutto il mondo. Un'accu�sa che segna un altro momento d�gelo nei rapporti fra le due grandi religioni. E' significativo che que�sta presa di posizione che avreb�be dovuto restare però segreta venga da Walter Kasper, teologo tedesco inserito nell'aia ((progres�sista» e considerato uomo di dia�logo. Tanto che non ha lesinato, nel settembre scorso, critiche se�vere alla «Domìnus Jesus», il documento della Congregazione per la Dottrina della Fede sul dialogo fra religioni diverse, oppo�nendosi al cardinale Ratzinger. Le radici dello scontro sono nel viaggio del Papa in Siria. Il 5 maggio, nel suo discorso di benve�nuto, il Presidente Basbar al Assad disse che gh israeliani crede�vano che Dio li avesse creati «al disopra di ogni altro popolo», e h accusò di «uccidere tutti i princi�pi delle fed�divine con la stessa mentalità di tradire Gesù Cristo e d�torturarlo». Il rais parlava ara�bo, ma durante la cerimonia d�benvenuto fu data lettura del testo inglese. Ouando il Presiden�te terminò il suo discorso che si chiudeva con auguri di buon sog�giorno, e un caldo benvenuto, il Pontefice applaud�cortesemen�te; come fa ogni volta in queste occasioni. Le parole di Assad sono state pesantemente criticate nel mon�do ebraico. Il 13 maggio scorso l'Anti Defamation League pubbli�cò un'inserzione a pagamento sull'Intemational Herald Tribu�ne, che si chiudeva con questa frase: «Papa Giovanni Paolo II, siamo stati grandemente rattri�stati dal tuo silenzio». In realtà durante il viaggio in Siria il Papa ha pregato affinchè i popoli della regione «infrangano i muri di ostilità e divisione», e ha suggeri�to che la pace si può raggiungere solo grazie a una nuova attitudi�ne di rispetto e di comprensione reciproca fra le tre grandi religio�ni d�quell'area. Nello stesso gior�no in cui l'inserzione appariva sulle pagine del giornale, il Papa chiedeva all'Angelus che «il linguaggio della cultura e della pace prevalga sull'incitamento al�l'odio e all'esclusione». Nel frattempo Seymour Reich, presidente del Comitato Intema�zionale Ebraico per le Consulta�zioni Interreligiose (UCIC) chie�deva che avesse luogo un incon�tro fra la sua organizzazione e il Papa, in persona, per discutere del problema. A questo punto è parso, in Vaticano, che la situazione meri�tasse una risposta; fra l'altro si pensa che tanto «pressing» sul Pontefice dipenda anche dalla posizione assunta dalla Santa Se�de durante il viaggio in Siria, e anche dopo; cioè d richiamo alla necessità d�rispettare le risolu�zioni e le decisioni deUe Nazioni Unite sul Medio Oriente, sfavore�voli a Israele e di conseguenza disattese. Della risposta è stato incaricato il cardinale Walter Ka�sper. In una lettera riservata e personale al Direttore Nazionale dell'Anti Defamation League, Abraham Foxman, il poiporato scriveva che «diffamare il Santo Padre attribuendogli un "silenzio" è del tutto ingiusto, e non può restare senza una conte�stazione». Il Presidente del Ponti�ficio Consigho ha sottolineato che il Papa «ha ripetutamente esortato alla pace e al dialogo», durante il viaggio e dopo; ha definito la posizione ebraica «una polemica controproducente che ferisce le relazioni» con il Vatica�no. Una seconda lettera è stata indirizzata a Seymoru Reich, che aveva chiesto la discussione per�sonale con il Pontefice, «temo che non sarebbe concretamente realizzabile ha scritto il cardinale Kasper e non credo che sarebbe neanche molto utile. I molti impe�gni del Papa, cos�come le sue condizioni d�salute aggiungeva il prelato non permetterebbero che potesse aver luogo una di�scussione in profondità sull'argo�mento». Certamente questo nuo�vo episodio può provocare un ulteriore raffreddamento dei rap�porti. All'origine del dissidio la recente visita di Wojtyla in Siria da Assad ^mumm^rxiam . ?.-yX:,i»g,iaB»iilll!lllWI(: Un gruppo di ebrei chassidici in una strada di New York. Le relazioni tra alcune associazioni ebraiche e il Vaticano r ono In questi mesi particolarmente difficili

Luoghi citati: Israele, Medio Oriente, New York, Siria