Dopato ciclista di 13 anni
Dopato ciclista di 13 anni Dopato ciclista di 13 anni Denunciato il padre di un compagno Francesco Matteini PRATO Una «bomba» fatta in casa a base di Aulin, Coca-Cola, aran�ciata e misteriose pastiglie. Una «bomba» che ha mandato all' ospedale un ciclista-bambino: non ancora un campione, ma già avviato sulla via del doping. Ieri la procura della Repub�blica di Prato ha iscritto il nome di due persone, delle quali non sono state rese note le generali�tà complete ma solo le iniziali, nel registro degli indagati. Si tratta di A.F., presidente della società ciclistica per cui era tesserato il ragazzino, e M.A., il padre di un altro giovane cicli�sta della stessa società. Il primo è indagato perchè il ciclista in erba colpito da malore correva senza disporre del certificato di idoneità allo svolgimento di atti�vità sportive (di questo docu�mento non è stata trovata trac�cia nel corso dela perquisizione nella sede della società e nel!' abitazione dell'uomo); il secon�do per violazione dell'articolo 9 della legge sul doping. La gara in cui il piccoljo «dopato» ha rischiato la vita è avvenuta ai primi di giugno.Un' ora prima del via al ragazzino, 13 anni e una sconfinata passio�ne per la bicicletta, in forza ad una società dilettantistica tosca�na, viene fatto bere un bicchie�re di aranciata nel quale sono state verste due bustine di Au�lin, mio degli antinfiammatori più conopciutj, e cinque miste�riose pastiglie. Mezz'ora prima della gara al mini atleta viene fatta bere una Coca-Cola con un'altra bustina di Aulin e l'ag�giunta di una sostanza non meglio identificata. La corsa parte. Il tredicenne fila -spedito nel gruppo con gli altri ciclisti, ma presto la «bom�ba» esplode dentro di lui in maniera imprevista: nella sua mente le immagini cominciano a sdoppiarsi, seguire la strada diventa una difficoltà insormon�tabile, le gambe che, nelle inten�zioni di chi lo ha dopato doveva�no spingere sui pedali come stantuffi, sembrano improvvi�samente diventate di piombo. Il ragazzino si sente debole, confu�so, impaurito. Si ferma. Un malore lo toglie di gara e lo consegna ai medici dell'ospedale. Qualche giorno di ricovero poi il responso rassicurante: gli accertamenti hanno escluso complicazioni. Il suo giovane fisico, ancora in formazione, non dovrebbe aver subito conse�guenze. Ma la paura per lui e per i suoi genitori è stata tanta. Trop�pa. Dell'accaduto l'ospedale ha subito informato i carabinieri di zona che hanno passato le indagini agli specialisti del Nas, gli stessi che stanno indagando sul maxi giro di farmaci proibiti che ha messo a soqquadro il mondo del ciclismo professioni�stico. Sono loro che hanno inter�rogato a lungo il ragazzino fa�cendosi raccontare da chi aveva avuto le bevande. Inoltre è stata sequestrata una delle mi�steriose pastiglie che erano sta�te consegnate al cichsta-bambino. Lui ne aveva ingerite quat�tro ma una l'aveva data alla madre che l'ha consegnata ai carabinieri. Saranno le analisi di laboratorio che, nei prossimi giorni, dovranno svelare di cosa si tratta. A fornire la miscela dopante, secondo il racconto del tredicen�ne, sarebbe stato M.A., 43 anni, che vive con una pensione di invalidità e che qualche anno fa si sarebbe trasferito dalla Sici�lia, sua regione d'origine, in Toscana per seguire la camera sportiva del figlio ciclista, com�pagno di squadra del ragazzino colto da malore. Nel corso di perquisizioni effettuate nella sua abitazione di Prato e in quella siciliana, i Nas hanno trovato una grande quantità di integratori e medici�nali in grado, secondo gli inqui�renti, di alterare le prestazioni atletico-sportive ma anche di provocare danni al sistema neu�rologico. Gli inquirenti hanno accertato che l'uomo forniva miscele formate con queste so�stanze anche a suo figlio. Prima della gara avrebbe dato al piccolo atleta un cocktail di Aulin e pastiglie diluite nella Coca-Cola Il ragazzino si è sentito male poco dopo la partenza ed è stato ricoverato in ospedale Polemiche per un ciclista di 13 anni che è stato dopato
Persone citate: Aulin, Francesco Matteini
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