Dopo 55 anni la Bulgaria elegge il suo re

Dopo 55 anni la Bulgaria elegge il suo re Dopo 55 anni la Bulgaria elegge il suo re Simeone 11, esiliato nel 1946, oggi probabile premier Alfredo Amellone SOFIA «Luned�ci sveclieremo con una mo�narchia repubblicana», profetizza il quotidiano socialista «Duma», antici�pando il risultato delle elezioni di oggi in Bulgaria, Più che possibile, è probabile. Simeone II di Saxa-CobuigGotha, 64 anni, figlio di Boris e di Giovanna di Savoia, re a sei anni dopo la morte del padre, espulso nel 1946 dai comunisti ma die non ha mai abdicato, ha ogni chance di governare nei prossimi anni la Bulga�ria, Negli ultimi sondaggi la sua Unione nazionale raccoglie tra il 36 e il 4207o delle preferenze, contro il 18-280Zo dell'Unione forze democrati�che oggi al governo, il 13-2I07o degli ex comunisti e il 5-60Zo dell'Unione per i diritti e la libertà dell'etnia turca. Sono i quattro partiti, tra duelli che si presentano al voto, certi di superare la soglia del 40Zo dei consensi. Per Simeone che conosce bene molte lingue ma male il bulgaro ed è tornato a vivere nel Paese soltanto nel 1998 dopo la restituzione dei beni appartenuti alla sua famiglia sem�bra vogUano votare un po' tutti, dai nostalgici della monarchia agli tziga�ni, che non sono pochi. «Follia pura», secondo l'Unione forze democratiche del presidente Stoianov e del premier Kostov, che hi vittoriosa nel 1997 con il 52,607o dei voti battendo clamorosa�mente gli ex comunisti ed era certa di una riconferma fino ad aprile, quan�do Simeone è apparso sulla scena. Non si può darle torto. Dopo la caduta del comunista Jivkov la Bul�garia è stata nel caos per sette anni, con presidenti ex comunisti (Mladenov) o democratici (Zelev) in lotta con una lunga Usta di premier «Italian style», hanno scritto a Sofia di colore opposto (Lukanov, Popov, Dimitrov, Videnov, Sofianski, Kostov). Sono gli anni del crollo dell'econo�mia, della criminalità senza controllo (è del 1996 l'assassinio dell'ex pre�mier Lukanov), quando una passeg�giata serale a Sofia è azzardo puro e ogni notte, sulle strade verso Grecia e Turchia falsi poliziotti rapinano gli automobilisti. La svolta quattro anni fa. L'Ufd al governo accetta le dure condizioni del Fondo monetario e quelle per avvicinarsi ad Europa e Nato: riparto�no le riforme, l'economia riprende sia pure a costo di enormi sacrifici. Proprio questi sacrifici verranno cer�tamente fatti pagare nel voto di oggi all'attuale governo: anche se l'infla�zione è scesa, la moneta è più stabile, gli investimenti occidentali tornano, le riforme verso l'Ue vanno avanti, le frontiere sono più sicure e i bulgari sono i primi balcanici usciti dalla «lista nera» per quanto riguarda i visti di Schengen. Non è certo poco. Ma il salario medio mensile è meno di 230 mila lire, la disoccupazione sta al 180Zo. Simeone promette crescita dipensio�ni e salari assicurando che in 800 giorni, né più né meno, cambierà il livello di vita e instaurerà una «mora�lità pohtica senza precedenti». I gio�chi sembrano fatti. Salvo sorprese macroscopiche Simeone vincerà cre�ando il clamoroso precedente storico di un re a capo di un governo repub�blicano. I sondaggi lo danno in grande vantaggio sul partito di Kostov che vinse nel 1997 Un manifesto elettorale strappato di Simeone di Bulgaria: per l'ex sovrano un ritomo trionfale in patria e un esordio in politica che si annuncia brillante

Persone citate: Jivkov, Kostov, Lukanov, Mlade, Popov, Videnov

Luoghi citati: Bulgaria, Europa, Grecia, Sofia, Turchia